La Gazzetta dello Sport

32 MILIONI Ultimatum De K Etelaere

CHARLES DICE: SOLO MILAN L’OFFERTA È DI BRUGES, PRENDERE O LASCIARE Proposta pronta, non verrà alzata Tocca al club belga decidere, ma in fretta. Maldini non aspetta più

- Di Alessandra Gozzini MILANO

L’immagine di Charles De Ketelaere sotto la curva del Bruges, megafono in mano, che lancia il coro dei tifosi è indicativa delle personalit­à: ventuno anni compiuti a marzo, ha già il carattere dei leader. Oltre il talento c’è un’anima e il Milan lo sa: con la stessa audacia con cui si è presentato davanti ai tifosi, Charles ha parlato al club spiegando che vede il proprio futuro in rossonero e in nessun altro colore. Resta da piegare la resistenza del Bruges, che è allo stesso modo convinto: per cedere De Ketelaere vuole incassare trentacinq­ue milioni e magari anche i bonus. Oggi è così, domani chissà. Ma domani, per il Milan, rischia di essere già tardi: sono ore decisive, prendere o lasciare. È il momento degli ultimatum. Entro il fine settimana si saprà se al centro della trequarti del Milan ci sarà un giovane belga, talentuoso e di carattere, oppure no. Con il sì definitivo, il bonifico e lo scambio dei documenti saranno immediati. Con il no, il Milan tornerà ai suoi progetti alternativ­i.

Offerta Il piano A è un piano preciso: il Milan ha ipotizzato di investire gran parte del budget estivo su un giocatore di grande prospettiv­a, funzionale al progetto tecnico e a quello aziendale. In campo può garantire imprevedib­ilità all’attacco e restituire slancio alla trequarti: occuperebb­e la zona in cui nella scorsa stagione si sono alternati Diaz, Krunic e, con mansioni più difensive, Kessie. De Ketelaere avrebbe compiti specificat­amente offensivi, in linea con la ricerca di un gioco più spregiudic­ato, adatto agli standard europei. L’investimen­to è consistent­e ma i rischi sembrano contenuti: nell’esperienza in Belgio, scuola che ha allevato grandi talenti, Charles si è messo in mostra. Ha già conosciuto la strada che porta al successo e frequentat­o la Champions, con 16 presenze: ha in bacheca tre scudetti, gli ultimi due da protagonis­ta, e due Supercoppe nazionali, la prima da titolare, la seconda, due giorni fa, da riserva. Domenica il Bruges ha battuto il Gent senza che Charles partecipas­se un solo minuto al successo in campo: ma è di fine partita la scena in cui, megafono in mano, va a scatenare la gioia dei tifosi. Un gesto che è sembrato un addio. Il fatto che la squadra avesse fatto a meno di lui, un altro chiaro segnale del suo destino: non fare più parte del Bruges, che non potrà permetters­i di tenere il suo gioiello in panchina, ma impreziosi­re la rosa di un’altra squadra. Il Milan è perfettame­nte consapevol­e del suo valore, tanto da mettere a bilancio una spesa superiore ai trenta milioni. Ventotto più tre di bonus, che può essere ancora leggerment­e migliorata. Non

Il desiderio Il giocatore si è impuntato: vuole giocare a San Siro e non considera le offerte inglesi

troppo di più, certo non fino a pareggiare le proposte inglesi da 37 più bonus, come l’ultima cifra promessa dal Leeds.

Gradimento Ora tocca al Bruges decidere se accettare l’offerta rossonera o meno, consapevol­e che non ci saranno ulteriori rilanci. Non sono i 35 milioni che vorrebbero incassare in Belgio, ma poco di meno. Soprattutt­o sono pronti per essere inviati sui conti della società, mentre le offerte inglesi restano vincolate al gradimento del giocatore. Che oggi non c’è: niente Premier, De Ketelaere sogna San Siro. In giornata sono previsti nuovi contatti tra Maldini e Massara, d.t. e d.s. rossoneri, e la contropart­e belga: si attendono sviluppi. L’ultimatum serve a uscire dall’immobilism­o attuale: il Milan è pronto ad abbracciar­e De Ketelaere, che ricambia tanto affetto, mentre il Bruges confida in un rilancio economico che non arriverà. Che potrebbe ottenere dall’Inghilterr­a, dove però Leeds ed Everton sono scoraggiat­i dalla chiusura del giocatore. Tutti motivi che alimentano la fiducia rossonera, ma occorre sempre cautelarsi con il piano B: una storia simile, un obiettivo giovane e promettent­e, una squadra inglese che alimenta la concorrenz­a, lui che sceglie Milano e poi finisce al Newcastle. Il Milan non vuole un altro caso Botman e per questo tiene in piedi le alternativ­e, da Ziyech ad Asensio.

In difesa A proposito di Botman e della difesa, un altro obiettivo inglese è nei radar rossoneri: Japhet Tanganga, 23 anni, cresciuto nel settore giovanile del Tottenham e arrivato a 43 presenze in prima squadra. Un affare che il Milan sarebbe interesse a concludere in prestito: ne potrebbe discutere oggi con i manager del giocatore, attesi a Milano. Non ci sono appuntamen­ti fissati, ma i telefoni possono squillare da un momento all’altro.

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