L’artigiano Spalletti
Arrangiarsi è un’arte Nasce un Napoli diverso: addio al trequartista I tifosi sono preoccupati per le partenze di Koulibaly e Mertens, ma il tecnico sa come tranquillizzarli: pronto il cambio di modulo
La pazienza dell’artigiano. E anche la voglia di divertirsi con un mestiere che gli piace sempre tantissimo. Luciano Spalletti ha il capo abbronzato di chi è abituato a lavorare sui campi, nelle sue morbide colline toscane come in questi enormi spazi verdi del Trentino coronati dalle Dolomiti. Passare la giornata sul prato a insegnare calcio ai suoi ragazzi è per Mastro Luciano il modo per stemperare le pressioni esterne. Perché quando torni dal campo o comunque incroci i tifosi diventa un tormentone: «Mister come facciamo senza Koulibaly?», «Perché non abbiamo preso Dybala?», «Mister fai tornare Ciro Mertens!» e via avanti così, allo sfinimento. A volte il tecnico ci mette un sorriso sarcastico, altre risponde ironico: «Passavo qui per caso, non so niente di mercato». Capisce le difficoltà della società e per difenderla sabato scorso dal palco in piazza, mentre si presentava la squadra, ha zittito un tifoso ipercritico. Ma al di là delle risposte a parole sa che le uniche che contano per gli appassionati, sono quelle sul campo. «Noi abbiamo un solo mezzo a disposizione, quello di mostrare personalità e tecnica quando entriamo in campo».Ecco allora che il tecnico pensa bene che al di là dell’immagine, del messaggio da lanciare ai passionali tifosi, serve credibilità. Occorre dare continuità al buon rendimento della passata stagione, seppur con qualche zona d’ombra. E per essere competitivi, in attesa dei rinforzi, può solo basarsi sulle proprie forze e su quelle del materiale a disposizione.
Stop trequartista
Mertens non c’è più (a “ufficializzarlo” è stato proprio Spalletti sabato) Zielinski in quella posizione «resta troppo schiacciato, rende meglio da mezzala con più spazio davanti». Ed ecco che in queste prime due amichevoli è stato messo da parte il 4-2-3-1 per passare al 4-3-3. Che sarebbe un modo anche per “camuffare” meglio l’eventuale partenza di Fabian Ruiz, un altro che fra meno di un anno è a scadenza di contratto. Con Lobotka (o
Demme) vertice basso, le mezzali fra Anguissa, Zielinski ed Elmas assicurano comunque qualità e fisicità in fase di contenimento. Con la rapidità dei tre davanti si cercherà di sorprendere l’avversario. Anche senza Insigne e Mertens che si trovavano a occhi chiusi dopo nove anni insieme. E comunque c’è questo Kvaratskhelia che a Mastro Luciano garba assai e gli dedica sempre più tempo per chiedergli movimenti e atteggiamenti diversi.
La difesa a tre Ieri nella palestra a fianco il campo di Carciato si è intravisto Ostigard, che sarà il quarto centrale difensivo anche se attualmente è il terzo. Spalletti intanto ha verificato che il suo capitano coraggioso Di Lorenzo in mezzo se la cava più che bene. E allora se tardasse ad arrivare il sostituto di Koulibaly (a meno di un mese all’inizio della Serie A un nuovo arrivo ha bisogno di tempi per ambientarsi), l’ipotesi di una difesa a tre col capitano fra i centrali, può diventare una soluzione efficace. Sugli esterni a sinistra Mario Rui e anche Olivera, appena starà bene, garantiscono spinta e copertura. E a destra oltre a Elmas e Zanoli, Spalletti sta provando in posizione di esterno più arretrato Alessio Zerbin, che nasce attaccante ma ha fatto vedere di sapersela cavare anche in posizione più arretrata. Dei giovani aggregati alla prima squadra l’impressione è che proprio l’ex Frosinone, classe 1999, per caratteristiche e duttilità tattica, sia quello con maggiori opportunità di restare in prima squadra. Mentre l’attaccante Giuseppe Ambrosino (2003) probabilmente verrà prestato in B. In sospeso resta Gianluca Gaetano (2000), protagonista della promozione in A della Cremonese, finora poco utilizzato. Ma proprio il passaggio al 4-3-3 potrebbe favorire il ragazzo di Cimitile che è più una mezzala anche se si adatta in mediana. La nuova scommessa di Spalletti, aspettando rinforzi, è alzare l’asticella anche di questo nuovo gruppo che evidentemente non è forte quanto quello dello scorso anno. Ma chissà che strada facendo non lo diventi.
La nuova guardia Zerbin stupisce per duttilità, Gaetano potrebbe essere la pedina giusta per le novità tattiche