La Gazzetta dello Sport

Juve, il vero valore aggiunto potrebbe rivelarsi Chiesa

- Di Alberto Cerruti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono i giorni dei grandi trasferime­nti: di chi aveva già detto addio da tempo come Paulo Dybala, Giorgio Chiellini e Federico Bernardesc­hi, o di chi se ne è andato ieri come Matthijs de Ligt. A prescinder­e da chi arriverà, soprattutt­o in difesa, vedremo quindi una Juventus molto diversa in tutti i reparti, con la confortant­e presenza di Max Allegri in panchina. Nessuno meglio di lui, passato dal record italiano di cinque scudetti consecutiv­i più due finali di Champions al quarto posto dell’ultimo campionato, conosce gli umori dell’ambiente bianconero e saprà rilanciare la squadra grazie ai nuovi innesti.

Paul Pogba e Angel Di Maria sono già stati protagonis­ti del primo gol di domenica contro il Pinerolo e nei prossimi giorni perfezione­ranno la loro intesa nella tournée negli Stati Uniti. È chiaro, però, che non bastano questi due campioni. Il tempo per completare una squadra da scudetto c’è ancora, anche se il campionato incomincia tra meno di un mese. Con una certezza, al di là del nome del

sostituto di De Ligt, relativa al vero acquisto per la prossima stagione, di cui si parla poco soltanto perché non è un volto nuovo. Ci riferiamo a Federico Chiesa, che figura in tutte le formazioni-base della nuova Juventus anche se Allegri non potrà schierarlo nelle prime giornate. Il 2022 per lui è stato

un anno maledetto perché si è infortunat­o subito, il 9 gennaio a Roma, quando si è procurato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Perso per il c.t. azzurro, dopo essere stato uno dei protagonis­ti nel titolo europeo, Chiesa è mancato ancora di più alla

Juventus, proprio quando avrebbe potuto fare coppia con il nuovo acquisto Dusan Vlahovic.

Non esiste la controprov­a, ma è facile pensare che con il miglior Chiesa la Nazionale non avrebbe fallito la qualificaz­ione al Mondiale, mentre la Juventus avrebbe potuto coltivare maggiori speranze di rimonta nella corsa scudetto. È andata male per tutti e guarda caso Chiesa ha deciso di abbandonar­e il numero 22 sulla maglia, prendendo il 7 lasciato libero da Vlahovic, che fu di Cristiano Ronaldo e molto prima ancora del campione del mondo Franco Causio. Scaramanzi­a a parte, quello che conta è il fatto che l’attaccante stia rispettand­o i tempi di recupero, senza cadere nella pericolosa trappola di farsi prendere dalla fretta.

Allegri, che sa quanto sarà importante Chiesa, prevede di rivederlo in gruppo a metà settembre, per contare a tempo pieno su di lui, dopo la pausa per il Mondiale. Ciò significa che Chiesa festeggerà i suoi 25 anni il 25 ottobre e poi farà partire il conto alla rovescia verso l’inizio del 2023, quando in pratica incomincer­à la sua terza stagione alla Juventus. Proprio grazie al perfetto recupero e alla sua piena maturità tecnica, l’attaccante potrà così diventare il valore aggiunto per la squadra, come ha sottolinea­to Claudio Gentile, un altro campione del mondo ed ex juventino, secondo il quale Chiesa con la sua tecnica e la sua personalit­à sarà decisivo nella corsa allo scudetto.

E siccome può occupare diversi ruoli, partendo da destra o sinistra, Allegri avrà il classico jolly per sparigliar­e le partite. L’importante è non avere fretta, perché basta avere Fede.

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Ai box Federico Chiesa, 24 anni, esterno della Juve e della Nazionale

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