Esame di francese Ferrari modalità attacco Sainz cambia il motore?
L’esame inglese e quello austriaco sono stati un successo, adesso arriva la prova di francese. La Ferrari domenica a Le Castellet insegue la terza vittoria di fila in questo luglio caldissimo della F.1. È il momento della riscossa per il Cavallino e per Charles Leclerc, che ha interrotto una striscia nera che durava da tre mesi con la bellissima affermazione di Zeltweg. Il monegasco deve recuperare 38 punti al leader iridato Max Verstappen, una scalata ripida come l’Everest. Ma tutto è possibile, nelle 11 gare che restano alla fine del Mondiale, soprattutto se la rossa manterrà questo stato di grazia venendo a capo dei problemi di affidabilità che l’hanno afflitta nella prima metà del campionato.
Altro duello In Francia c’è da aspettarsi un altro duello fra Max e Charles, con Red Bull e Ferrari vicine nelle prestazioni. La lotta fra gli eterni rivali, che si sfidavano fin da bambini sui kart, è stato il filo conduttore di tutta la stagione. Leclerc ha dimostrato di poter battere il campione del mondo: c’era riuscito al debutto in Bahrain e si è ripetuto in Austria.
Perciò Verstappen, vincitore di 6 GP nel 2022, non può cullarsi sugli allori. Teatro della sfida ora sarà il Paul Ricard, con le sue curve velocissime (quella di Signes si percorre in pieno a 305 km/h con 4G di accelerazione laterale) e i lunghi rettilinei che mettono alla frusta motore e telaio. L’asfalto è liscio come un biliardo e si prevedono temperature infuocate: due fattori che rendono critica la gestione delle gomme, soprattutto quelle anteriori. L’anno scorso si impose la Red Bull, con Verstappen autore nel finale di un sorpasso micidiale su Lewis Hamilton dopo una grande rimonta. La Ferrari naufragò: 11° Carlos Sainz e 16° Leclerc. Ma proprio quella bruciante delusione diventò un “caso di studio” a Maranello, e da essa sono arrivati i progressi della rossa nell’utilizzo degli pneumatici, confermati sulla attuale F1-75, pur essendo nel frattempo cambiato il regolamento tecnico. L’ottima gestione delle gomme è stata anche la chiave del trionfo di Leclerc a Zeltweg, dove la Red Bull ha mostrato di soffrire con il caldo come le era accaduto nel GP d’Australia. Vedremo se la situazione si ripeterà in Francia oppure no. Ma pure la Ferrari è attesa a una verifica, considerato il pessimo precedente 2021. Leclerc e Sainz hanno già provato la configurazione della macchina girando al simulatore in vista del Paul Ricard. L’asfalto liscio potrebbe inoltre favorire l’inserimento della Mercedes nella lotta, perché dovrebbe ridursi il fenomeno dei saltellamenti (“porpoising”). In attesa di capire se i nuovi controlli Fia sulla flessibilità del fondo, che partiranno da Spa, siano destinati a stravolgere i valori tra Ferrari, Red Bull e Mercedes o a lasciarli inalterati.
Dubbio motori
Il più grosso problema, per il team guidato da Mattia Binotto, resta la mancanza di affidabilità delle power unit. Leclerc è stato vittima di due ritiri, in Spagna e in Azerbaigian, ma ora può contare sui due motori omologati in Canada. Ha affrontato tre gare con la power unit numero 3 e in Francia la squadra potrebbe utilizzare la numero 4, per distribuire il chilometraggio. Poi resterà l’Ungheria, prima della pausa estiva, e a Spa dovrebbe essere il momento di gettare nella mischia una quinta power unit, aggiornata nella parte ibrida. La situazione non è più rosea per Sainz, vincitore in Gran Bretagna e poi appiedato in Austria dall’esplosione del motore, con la monoposto in fiamme. Si trattava verosimilmente della power unit numero 3, già utilizzata in Canada e a Silverstone, per cui allo spagnolo resterebbe solo la numero 2, che ha disputato 4 GP. Possibile, quindi, che la Ferrari in Francia scelga di montare la quarta power unit anche sulla vettura di Carlos, mettendo in conto di dover partire indietro a causa delle penalità.
Leclerc a -38 da Verstappen ma con 2 power unit da sfruttare. Per Carlos probabile la quarta unità: partirebbe dal fondo senza nulla da perdere