È di nuovo Italiamania: semifinale De Giorgi: «Dovevamo soffrire»
Gli azzurri faticano a battere 3-1 l’Olanda ma dopo otto anni ritornano tra le prime quattro. Il c.t.: «Sono contento, il nostro viaggio continua»
Trent’anni dopo. Le ragazzine che 30 anni fa facevano la fila per chiedere un autografo a Zorzi o Lucchetta oggi sono diventate mamme e accompagnano le figlie e i figli che vogliono farsi un selfie (i tempi sono cambiati anche nella tecnologia) con Lavia, Micheletto o Giannelli. Dall’Europeo (vinto) dell’anno scorso è scoppiata di nuovo la “volley-mania”, aumentata anche dai successi delle altre Nazionali italiane. Ecco che questo di Casalecchio era il debutto casalingo per l’Italia di Fefé De Giorgi dopo le “campagne” vittoriose all’estero dal Canada alle Filippine fino alla Polonia, ma anche la prima volta che i campioni d’Europa giocavano in casa dopo il successo continentale dello scorso anno. C’era tanto sul piatto per una squadra che ha appena cominciato a vincere e che non ha nessuna intenzione di smettere come ha dimostrato anche ieri sera nella vittoria con gli olandesi.
L’occasione ghiotta era questo quarto di finale di Nations League con un premio da 1 milione di euro da assegnare domenica.
Fantasmi Ironia della sorte, sulla strada azzurra è capitata quell’Olanda che giusto trenta anni fa era la grande avversaria dell’Italia, fino alla terribile notte di Atlanta (quando gli olandesi negarono agli uomini di Velasco la gioia meritata dell’oro olimpico). E benché adesso i “tulipani” siano una squadra di seconda fascia (nonostante il tecnico italiano Piazza abbia fatto un grande lavoro e li abbia portati fino a qui a queste finali) per una sera sono stati ancora l’incubo di quei tempi lontani. Almeno per due set e mezzo si rivedono fantasmi, mentre i nuovi dettami del tifo impongono ola e battimani a comando (sono vivamente sconsigliati anche i fischi, come predica e raccomanda VolleyballWorld, l’emazione della federazione mondiale). Poi l’Italia si distende, manda a quel paese l’angoscia del debutto e la paura di vincere e si va a prendere quel successo che la porta alle semifinali di sabato sera (quando affronterà la vincente fra Giappone e Francia, nettamente favorita non solo per essere campionessa olimpica). Una semifinale dove l’azzurro non arrivava da ben otto stagioni, un tempo infinito in cui l’Italia in questa manifestazione (prima si chiamava World League) ha raccolto pochissimo. Ma adesso i tempi sono di molto cambiati e l’Italia vuole rinverdire la collezione di medaglie di un torneo che da quando esiste è stato vinto ben otto volte .
Emozione Da qui alla vittoria c’è ancora tantissima strada, ma la squadra di De Giorgi si è tolta dalla schiena una scimmia dispettosa. «C’era un po’ di emozione, credo che si sia visto bene anche da fuori, per me personalmente era la prima volta che mi trovavo a giocare in casa con la Nazionale seniores in una partita di questo livello e l’abbiamo un po’ patita - dice Alessandro Michieletto -. Ma poi siamo venuti fuori e l’abbiamo portata a casa che poi era la cosa più importante».
Il coach De Giorgi è sorridente, ha la faccia tirata di chi sa di aver passato un’altra prova, lui che c’era anche 30 anni fa, ma come giocatore. «Era necessario che i ragazzi passassero da questa esperienza. Per cui sono andato avanti così, volevo che uscissero da questa situazione e ce l’hanno fatta. Sono molto contento, il nostro viaggio continua». Perché questa Italia non si vuole certo fermare. «Noi siamo l’Italia e siamo qui per arrivare fino in fondo». Come trent’anni fa.
Esordio in salita Giannelli e compagni impiegano due set a carburare. Sabato sfideranno Francia o Giappone
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