FASCE, ORA SI CAMBIA GOSENS DA RICARICARE E QUANTO PIACE DUMFRIES IN PREMIER... Inter corsie d’emer
Robin ancora in ritardo e lo United pensa a Denzel Senza Perisic, Darmian e Bellanova sono decisivi
’Inter ha iniziato a fare qualcosa di sinistra nel lontano gennaio e adesso cerca la migliore strada verso la governabilità: sette mesi fa arruolava Robin Gosens, una freccia affilatissima negli anni migliori dell’Atalanta di Gasp, e lo sovrapponeva temporaneamente a Ivan Perisic, signore assoluto della scorsa stagione nerazzurra. All’epoca non c’era certezza su cosa sarebbe successo a fine anno, nessuno sapeva quale sarebbe stata la scelta definitiva di Ivan il terribile. Quanto i nerazzurri abbiano provato a legare a una sedia di Appiano il croato, corso poi verso Londra dal suo ex allenatore Antonio Conte, fotografa quale fosse il pensiero in società: c’era una gerarchia chiara, la si voleva portare anche nella stagione che sta per iniziare. L’impatto avuto da Perisic nell’ Inzaghi I è stato difficilmente calcolabile e sarà difficilmente riproducibile da chiunque altro pure nell’Inzaghi II: non pesa solo il fatto che Gosens si stia ritrovando, ma è tutto il sistema fasce nerazzurro ad aver subito una scossa di assestamento. Per assorbirla, l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio hanno subito arruolato uno dei più talentuosi esterni italiani su piazza, Raoul Bellanova: l’adattamento dell’ex Cagliari sarà decisivo per la tenuta generale. Ma per tornare a dominare sui lati e ad avvolgere gli avversari come da tradizione, c’è dell’altro da verificare: l’affidabilità dell’esterno ex Dea, certo, ma pure le eventuali sirene di mercato in casa Dumfries e quanto Darmian saprà rimpallare da destra a sinistra.
Occhio al mercato Nel 3-5-2 di Simone che così bene ha funzionato, l’uso delle corsie è altamente strategico, ancor di più quest’anno visto che in mezzo è arrivato un’ariete che butta giù ogni porta: la presenza di Lukaku orienta ogni scelta, anche quelle dei laterali. Inzaghi ha iniziato a inserire Gosens già l’anno passato, quando Perisic faceva scivolare giusto qualche briciola sulla propria tavola: giusto 177 minuti per Robin, una miseria. E riavvolgendo ancora di più il nastro si scopre che il tedesco non gioca una partita ufficiale come titolare dal 25 settembre 2021: era alla Dea, in un San Siro interista che allora faceva il tifo contro di lui. Si è presentato in ritiro forse un po’ sovraccarico: non ha passato l’estate sul lettino, ma ha spinto già di suo e praticato persino sessioni di triathlon. In fondo, è la conferma che il vecchio infortunio è superato per intero. E che l’affaticamento muscolare che oggi non gli farà sfidare il Lens è solo un piccolo intoppo: da martedì alla ripresa, sarà al suo posto. Da inizio stagione sarà lui il tenutario della sinistra, sperando di trovare il vecchio guizzo atalantino, mentre dall’altro lato l’Inter almeno in partenza continua a parlare olandese: Denzel Dumfries un anno dopo non è più una meteora da scoprire, ma una cer
tezza avanti e dietro. Infilandosi come un dardo alle spalle dei rivali, è diventato il primo olandese a segnarne almeno 5 in una singola stagione di A con la maglia Inter dal 1993, quando Bergkamp in tutt’altra posizione si arrampicava a otto. Per questo tempismo e questa fisicità ha estimatori in Inghilterra, soprattutto nella Manchester rossa dove ha preso casa un suo connazionale creativo: Erik Ten Haag stravede per lui e, se mandasse via da Old Trafford Aaron Wan-Bissaka allora sarebbe pronto per fargli un’offerta. L’Inter valuta Dumfries una quarantina di milioni e ha parlato di lui anche col Chelsea nei giorni caldi del Lukaku-bis. Tra l’altro, se davvero Milan Skriniar dovesse restare definitivamente a Milano, Dumfries sarebbe uno degli interisti con cui poter fare cassa prima o poi, magari senza aspettare il 30 giugno 2023. I dirigenti lo sanno e non si opporrebbero di certo all’assegno giusto. E poi sarebbero obbligati a setacciare il mercato degli esterni alla ricerca di un nuovo titolare, impresa tutt’altro che facile
Le novità Al momento, però, è Dumfries a comandare a destra. Alle sue spalle, una lieta novità, l’unico acquisto fatto nel reparto fasce: Bellanova è arrivato dal Cagliari in prestito oneroso da tre milioni e un diritto di riscatto fra 12 mesi per ulteriori sette. Giovedì ha segnato un gol da fenomeno al volo al Novara, ma si attendono conferme in serate più difficili, già stasera. Anche perché la specializzazione di Bellanova a destra ha obbligato a traslocare a sinistra Matteo Darmian, l’uomo buono per ogni stagione. Per l’ex United, pedina preziosa come poche, Inzaghi ha una venerazione e per questo è probabile che l’alternanza mancina con Gosens sarà molto marcata. In ogni caso, l’Inter si sta “fasciando” in modo nuovo in questa prima stagione senza lo strapotere di Perisic: avere delle corsie governabili sarà una delle chiavi per lo scudetto.