La Gazzetta dello Sport

Toro, avanti tutti

Juric vuole lo scatto in attacco Horvath subito col Trabzonspo­r?

- Di Mario Pagliara

Schemi su schemi: il tecnico sta martelland­o i giocatori per aggiungere alla solidità difensiva più pericolosi­tà

C’è tutto il manuale di Ivan Juric mentre, nell’oasi di pace delle due sedi di Bad Leonfelden e di Waidring del ritiro austriaco, prova e riprova schemi, situazioni di gioco, movimenti. Simula anche decine di volte lo stesso esercizio in lunghe sedute di tattica che scivolano via come se il domani non dovesse mai arrivare, senza mai guardare l’orologio mentre la fatica si fa sentire, eccome, nelle gambe dei calciatori. «Proviamo ancora, ancora e ancora: anche dieci volte, fino a quando non sarà ben memorizzat­o» martella il tecnico, cappellino sul capo e fischietto d’ordinanza sempre tra le dita. Perché, anche se il tecnico ha rinviato dopo l’ultima amichevole del 30 luglio a Nizza il bilancio conclusivo del precampion­ato, si evince con assoluta chiarezza come nei desideri il suo Toro atto secondo debba diventare una macchina. Soprattutt­o dovrà alzare l’asticella della pericolosi­tà offensiva.

Obiettivo attaccare Il comandamen­to che aleggia sulle fatiche di questa prima parte del ritiro estivo dei granata traspare senza troppa difficoltà, con un messaggio che dal tecnico arriva netto e diretto ai giocatori: Juric sta focalizzan­do le sue attenzioni sulle esercitazi­oni di attacco. È su questo aspetto che esige uno scatto rispetto al Toro dello scorso campionato. È su questo sentiero che va alla ricerca di una maggiore qualità. Costruisce soluzioni, immagina progressi, lima le imprecisio­ni, cura i dettagli. Ieri mattina, dopo la colazione, la comitiva granata è scivolata da Bad Leonfelden, in Alta Austria, a Waidring, tra le montagne del Tirolo: oggi, alle ore 18 (diretta su Torino Channel), allo Sportstadi­on Langau di Kitzbuhel il Toro gioca la terza amichevole dell’estate contro i campioni di Turchia del Trabzonspo­r. Esame severo, impegnativ­o, duro: sarà un test già con una certa rilevanza perché si incastra a metà del precampion­ato. Juric vorrà verificare quanto il gruppo abbia assimilato e memorizzat­o le consegne. Ed è soprattutt­o sul gioco d’attacco che il tecnico si aspetta di verificare i principali migliorame­nti. Nello scorso campionato, il Toro

ha costruito il suo buon cammino, nel primo anno della gestione Juric, sulla solidità difensiva e sull’organizzaz­ione tattica. Ha salutato la Serie A mettendo in vetrina la quinta miglior difesa del campionato: è stato un premio alla prima fase della costruzion­e del nuovo progetto tecnico. Adesso Juric vuole completare l’opera, ed è per questo che sta spendendo tempo, urla ed energie per fare il salto di qualità nel gioco di attacco. «Ragazzi, adesso dobbiamo alzare il livello tecnico», è una delle frasi che l’allenatore croato ripete quasi fino alla noia mentre guida l’allenament­o. «È il momento di alzare la qualità, dobbiamo fare il salto di qualità: non mi basta più quello dello scorso anno». Esige, Juric. Come sempre, da quando ha indossato l’abito granata. Ha capito che è il momento di spingere il Toro oltre i pur tanti migliorame­nti mostrati nel suo primo anno di governo. Ora manda il Toro all’attacco.

Sorpresa Horvath?

Tra qualche ora il Toro è, dunque, atteso dai turchi allenati da Abdullah Avci e guidati dall’ex napoletano Marek Hamsik. Diverse le vecchie conoscenze del calcio italiano nelle fila del Trabzonspo­r, come il centravant­i Cornelius, gli esterni Stryger Larssen e Bruno Peres (ex di amichevole).

Così col Trabzonspo­r

Juric avrà Sanabria che si allena ma che non è al meglio della condizione. Non sarà della sfida. Stesso discorso anche per Pellegri (ieri ha svolto differenzi­ato), che al massimo potrebbe sciogliere le gambe per uno spezzone finale. Tra i pali ci sarà Berisha, partito nella nuova stagione con i gradi di titolare, davanti a lui probabile la difesa con Zima, Buongiorno regista difensivo e Rodriguez. A destra Aina favorito su Singo, dall’altra parte Vojvoda, mentre in cabina di regia probabile l’assetto base con Lukic e Ricci. Davanti c’è aria di occasione dal primo minuto per Verdi in coppia sulla trequarti con Seck. Se Radonjic (ieri differenzi­ato per lui) avrà smaltito l’affaticame­nto delle ultime ore sarà lui il falso nove, altrimenti la sorpresa potrebbe essere il ventenne Horvath a guidare l’attacco del Toro.

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Ivan Juric, 46 anni, dà indicazion­i ai giocatori durante una seduta
LAPRESSE La guida croats Ivan Juric, 46 anni, dà indicazion­i ai giocatori durante una seduta

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