Da Lauda-Hunt a Vettel, recuperi da leggenda
Con 294 punti da assegnare, la rimonta di Charles Leclerc su Max Verstappen, a cui ha già recuperato 11 punti, appare possibile. Facendo una proporzione tra i 38 punti di vantaggio dell’olandese sul ferrarista e il bottino massimo degli ultimi 11 round non si arriva al 13 per cento. Non pochi ma considerando le stagioni di F.1 con almeno 14 GP, sei piloti si sono laureati campioni rimontando percentuali superiori nella seconda metà. Dieci anni fa, Sebastian Vettel recuperò a
Fernando Alonso 44 punti. Nella prima parte l’equilibrio aveva regnato sovrano con 8 vincitori, al di sopra dei quali si era issato il ferrarista, capace di aggiudicarsi 3 dei primi 10 GP. Scavallata la metà però lo spagnolo non salì più sul gradino più alto del podio e, a peggiorare il tutto, in Belgio e Giappone non completò nemmeno un giro. Il portacolori Red Bull invece si aggiudicò 4 GP di fila e malgrado il 6° posto all’ultimo GP beffò Alonso per 3 punti, con la complicità di Jenson Button che vincendo gli tolse 7 punti. Un caso a parte è il 1976 per l’incidente di Niki Lauda al Nurburgring che oltre a costargli lesioni permanenti riaprì il campionato. A metà stagione l’austriaco aveva il doppio dei punti di James Hunt e lo incrementò a Brands Hatch. Negli ultimi 7 GP però il ferrarista collezionò appena 7 punti, a causa delle assenze in Austria e Olanda e del ritiro al Fuji sotto il nubifragio mentre l’inglese vinse 4 gare scavalcandolo per un punto.
Sprechi Pure nel 1982 la competitività della Ferrari fu vanificata dagli incidenti, di Gilles Villeneuve a Zolder e di Didier Pironi a Hockenheim. Così dopo 8 GP in testa c’era John Watson con 30 punti. Concluderà soltanto 3° complici