POGBA CHE REBUS
OPERARSI O RISCHIARE PAUL VUOLE PENSARCI
Il francese sosterrà nuovi consulti con la Juve: cerca una strada per non perdere il Mondiale
Ci sono momenti nella vita che vorresti non vivere mai. Paul Pogba ha passato gli ultimi anni della sua carriera a combattere con i problemi fisici: polpaccio, caviglia e coscia le parti del corpo che più lo hanno fatto penare, ma anche il ginocchio (il sinistro in particolare) in passato lo aveva costretto a stare a riposo e a rinunciare al pallone. Adesso l’altro ginocchio, il destro, ha deciso di giocargli un brutto scherzo, mettendo addirittura a rischio il suo Mondiale in Qatar. Un’ipotesi che per il momento il centrocampista francese, che la Juventus ha da poco scritturato da svincolato garantendogli uno stipendio pari al numero di maglia (10 milioni di euro in totale, 8 di fisso più 2 di bonus), non vuole prendere in considerazione, perché l’idea di saltare l’appuntamento più importante con la sua nazionale e pure tutta la prima parte di stagione con il nuovo club lo devasta. Paul è molto preoccupato, lo ha confidato alle persone a lui più vicine, anche perché il dolore continua a tormentarlo, ma spera ancora di risolverla in tempi più brevi dei cinque mesi che gli sono stati prospettati in America. Per questo prende tempo ed è probabile che una decisione definitiva su come procedere per guarire la lesione al menisco laterale possa slittare ancora di qualche giorno, anche all’inizio della prossima settimana.
Brutta zona Sono ore di consulti e di profonde riflessioni queste per il Polpo, che è stato costretto a interrompere la tournée americana dopo appena pochi giorni. Pogba si è fatto male durante l’allenamento di sabato scorso, una delle prime sedute del gruppo alla Loyola Marymouth University, dove la Juventus è ospite anche in questi giorni. Ha sentito una fitta, come se qualcosa si fosse spezzato dentro il suo ginocchio e si è fermato all’istante, chiedendo l’intervento dei medici bianconeri. E’ uscito zoppicando ma il giorno dopo sembrava che la situazione fosse sotto controllo. Invece il male è tornato, forte e insopportabile tanto da spingerlo a esami strumentali, che hanno evidenziato appunto un problema serio.
Sutura e Mondiale
La rottura purtroppo è in una zona del menisco molto vascolarizzata e quando c’è sangue in questi casi è necessario suturare. Un intervento risolutivo quasi al cento per cento, ma che ha tempi di recupero più lunghi della meniscectomia: dai 3 ai 5 mesi di stop, che significherebbe per il Polpo addio Qatar e ritorno in campo con la Juventus nel 2023, dopo la lunga sosta per il Mondiale. Lo scenario peggiore per Pogba, che per questo motivo, d’accordo con i medici bianconeri, ha preferito rimandare l’intervento (inizialmente previsto in America) e tornare in Italia, per fare altre visite e raccogliere altri pareri.
Meniscectomia Se la lesione fosse stata in un altro punto sarebbe bastata la meniscectomia per risolvere il problema, ovvero l’asportazione in artroscopia del pezzetto di menisco.
In questo caso i tempi di recupero sarebbero di 40-60 giorni: Paul salterebbe i primi due mesi della stagione, guarderebbe i compagni dalla tribuna per 9 partite (7 di campionato e 2 di Champions League) ma rientrerebbe per giocare un mese abbondante prima della pausa Qatar e avrebbe il tempo per prepararsi per la spedizione francese al Mondiale. Perciò Pogba e la Juventus non escludono questa soluzione, anche se potrebbe non essere risolutiva e c’è il pericolo che il ginocchio poi faccia di
Prima opzione
L’operazione più sicura lo terrebbe lontano dai campi per 5 mesi: il Polpo non si rassegna
Alternative
L’artroscopia non è risolutiva, lui pensa a una terapia conservativa per andare in Qatar
nuovo crack.
Nuovo parere Pogba nelle prossime ore potrebbe volare in Francia per sentire il parere di Bertrand Sonnery-Cottet, il luminare che a Lione ha operato Zlatan Ibrahimovic per ricostruire il legamento del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Si consulterà anche con i medici della nazionale francese, che sono in costante contatto con lui e con la Juventus, tutti alla ricerca della soluzione migliore. Pogba non esclude nulla, ma vuole decidere con calma e solo dopo aver sentito più campane, perché è una scelta delicata che potrebbe pesare molto sul suo futuro.
Terapia conservativa Vuole capire anche quanto può essere utile in queste situazioni la terapia conservativa, che dai medici interpellati finora non è considerata una soluzione valida, perché si rischia di non risolvere il problema ritrovandosi dopo un mese al punto di partenza e con la necessità di ricorrere a quel punto all’intervento. Il Polpo però non vuole trascurare nulla: è un momento molto particolare della sua carriera, a ventinove anni ha appena iniziato una nuova avventura aTorino , c’è un Mondiale con la Francia alle porte e lui vuole essere sicuro di fare la cosa giusta.