Il ritorno di Perez un regalo per Pozzo E se Deulofeu resta è il vero rinforzo
Ceduto Molina all’Atletico, riecco il difensore E in avanti lo spagnolo può rimanere
L’Udinese ha festeggiato ieri i 36 anni di gestione della famiglia Pozzo, capitanata dal paron Gianpaolo che di anni oggi ne ha 81 e prese la guida del club da Lamberto Mazza il 28 luglio del 1986. Quel club il 13 agosto comincerà il ventottesimo campionato di fila in Serie A. Un record per una provinciale che in questi anni si è anche permessa il lusso di partecipare ben 11 volte alle coppe europee. Il sogno di Pozzo senior sarebbe ritornarci anche solo una volta, non tutta la vita. Impresa non facile, ma negli ultimi anni la squadra che dopo Francesco Guidolin non ha più trovato un tecnico che è riuscito a portarla lassù, è diventata più solida e si è stabilizzata, vendendo ma non svendendo.
Regalo Si può dire che per i 36 anni di gestione ieri l’Udinese abbia portato a termine un’operazione in pieno suo stile. Ha ufficializzato la cessione all’Atletico Madrid di Nahuel Molina, l’esterno destro ventiquattrenne argentino che arrivato a parametro zero dal Boca Juniors in due anni è diventato quasi un top player, titolare fisso nella Seleccion argentina. Ma allo stesso tempo ha sbloccato la situazione per il ritorno di un altro argentino, il ventiduenne Nehuen Perez, difensore che agisce da braccetto di destra e che in pochi mesi si era guadagnato il posto da titolare. Perez diventa un calciatore dell’Udinese. Ha ottenuto dall’Atletico Madrid le spettanze che il club allenato dal Cholo Diego Simeone gli doveva in virtù del contratto rinnovato e ritoccato. L’Atletico, che lo scorso anno dall’Udinese prese la stella Rodrigo De Paul per 35 milioni, si è riservato un diritto di recompra qualora il guerriero argentino esploda come De Paul e Molina. Lo aveva già fatto il 30 giugno riprendendoselo, avendone la facoltà, nonostante il prestito biennale. Ora la vicenda si è conclusa e Perez è pronto a
tornare in Friuli. Dove sta per arrivare un altro terzino sinistro, a stavolta la nazionalità è il Camerun. Si tratta di Enzo Ebosse, classe 1998, nativo di Amiens in Francia, ma tesserato con l’Angers. E così la difesa è a posto.
Attacco con Gerard? Quel che va sistemato è il reparto offensivo dove Beto sta accelerando i tempi di recupero dopo lo stiramento che lo tiene fuori da aprile. Se non per la prima di campionato, per la seconda il portoghese sarà a posto. Ma con quattro mesi e mezzo di inattività. Success è più una valida spalla di un attaccante che un bomber consumato, il rilanciato e riciclato Nestorovski è più di un’alternativa e sa fare il centravanti, ma serve poi la qualità e la fantasia che in questi anni hanno portato prima Rodrigo De Paul e poi il catalano Gerard
Deulofeu, entrambi con la 10 che andò in Europa sulle spalle di un certo Totò Di Natale. Inutile ribadire che dal suo ritiro (2016) l’Udinese non ha mai avuto un riferimento così importante davanti. Anche se Beto promette bene e Deulofeu ha chiuso il campionato con 13 gol. Ma proprio qui sta il punto: Deulofeu, un passato tra la sua Barcellona, il Milan, il,Watford, sogna di tornare in una big. Lo merita. E l’Udinese è pronta ad accontentarlo anche perché liberarsi di due anni di contratto particolarmente elevato non sarebbe poi una cattiva soluzione per chi deve far quadrare i bilanci e di talenti ne scova ogni estate. Ma Deulofeu, 28 anni, non si può svendere. Si può andare sotto i 20 milioni richiesti, ma non di molto. Il Napoli ha manifestato interesse, qualche club della Liga pure. Ma finora niente si è mosso. E l’Udinese potrebbe fare come fece proprio con De Paul, quando, in mancanza di offerte concrete, aumentò lo stipendio all’argentino e lo tenne per un’altra stagione in Friuli. Stessa cosa potrebbe fare con Gerard, regalando ai tifosi una squadra di alto potenziale, con l’enorme vantaggio che non dovrebbe neppure ritoccargli l’ingaggio. Perché quello del talentuoso spagnolo è già alto.