La Gazzetta dello Sport

PASSARELLA RASSICURA «ANDRÒ AL MONDIALE E RITORNO A FIRENZE» Non sono ma Lato

- Di Alberto Cerruti

L’ex campione: «Le brutte notizie sulla mia salute mi fanno ridere. Ho attraversa­to un periodo triste, soltanto questo. Mi ha scritto anche Antognoni, gli ho detto “tranquillo Daniel va avanti”»

L

a voce è squillante come sempre e la risata che l’accompagna allontana i cattivi pensieri, mettendo in fuorigioco le brutte notizie. Daniel Passarella, “el gran capitan” dell’Argentina di Cesar Menotti, campione del Mondo nel 1978, che dopo essere stato eliminato dalla Nazionale di Bearzot nel 1982 è venuto in Italia per giocare con le maglie della Fiorentina e l’Inter, risponde subito al suo telefonino da Buenos Aires. Difensore di ruolo, ma in realtà sempre libero di attaccare e di segnare non soltanto su punizione, oggi come quando giocava sfodera la sua grinta per spiegare come sta. L’occasione migliore per tranquilli­zzare chi gli vuole bene, poche ore dopo il comunicato emesso dalla famiglia firmato da sua moglie e suo figlio, in seguito a quanto era stato scritto nei giorni scorsi in Argentina. Per avvalorare la secca smentita che sia affetto da una forma iniziale di alzheimer o parkinson, e più in generale da una malattia neurodegen­erativa, Passarella non si nasconde come non si è mai nascosto in vita sua e racconta tutto. «Ho 69 anni – dice - e ne ho già viste di tutti i colori, per cui non mi sorprendo più di niente. Conosco il mondo dell’informazio­ne e so che c’è sempre più gente che vuole stupire pubblicand­o notizie di ogni genere, speculando soprattutt­o sulle persone famose».

3 Nel suo caso, però, si è parlato di gravi malattie. Non c’è nemmeno un lontano fondo di verità?

«Io posso assicurare tutti, anche i tanti amici italiani che sto bene e per fortuna non ho nessuna di quelle malattie di cui non conosco nemmeno il nome. Ho soltanto avuto un po’ di depression­e, questo sì, perché abbiamo attraversa­to tutti un brutto periodo, ma niente di più. Può succedere a tutti di essere tristi e chissà quante milioni di persone nel mondo si sono sentite depresse come me, ma da qui ad andare oltre ce ne vuole».

3Come ha vissuto questi giorni in cui si erano sparse simili notizie sul suo conto?

«Le racconto questa: l’altro ieri ero in una pasticceri­a di Buenos Aires e una signora appena mi ha visto mi ha chiesto: ma lei è Passarella? E io le ho risposto, certo, sono io, sono Daniel Passarella non suo fratello e mi sono messo a ridere, come rido adesso al telefono».

3 E’ vero che non guida la macchina da solo perché rischia di perdersi?

«Anche questa è una invenzione colossale. Io ho la mania delle auto, ne ho cinque e mi piacer

ancora guidarle tutte, a volte con mia moglie al fianco, ma spesso anche da solo. Hanno anche detto che non vado più a Chacabuco, il mio Paese. Altra storia, perché ci vado tutti i fine settimana, come sempre».

3Ha

sentito qualcuno dei suo vecchi compagni?

«Mi ha mandato un messaggio Gianca (Antognoni n.d.r.), perché anche lui era preoccupat­o e gli ho risposto: “Tranquillo, Passa non passa, perché Daniel va avanti ancora per molti anni”. Con lui sono già d’accordo di andare alla riunione della Fifa che ci ha invitato in occasione dei Mondiali».

3A proposito di Antognoni e della sua Fiorentina, che cosa pensa dei suoi argentini Nico Gonzalez e Martinez Quarta? «Confesso di avere sempre avuto un debole per Quarta, che ho visto crescere nel mio River Plate e sono convinto che quest’anno finalmente dimostrerà tutto il suo valore. Lui è perfetto come secondo centrale in una difesa a quattro».

3Dybala alla Roma potrà vincere lo scudetto come Batistuta?

«Calma. Batistuta era unico come goleador. Dybala è un grande giocatore ma non segna quanto Gabriel, per cui bisogna vedere come sarà la Roma che sta preparando Mourinho. Non capisco perché la Juventus se lo sia fatto scappare, ma questa sarà una motivazion­e in più per lui che vorrà dimostrare di essere un campione, perché il Dybala che ricordo io è sicurament­e un campione». 3La

Juventus, intanto, ha preso un altro argentino, Angel Di Maria: che cosa ne pensa?

«Di Maria è velocissim­o, abilissimo con il suo gioco di gambe quando scatta sulla fascia e poi è anche un gran bravo ragazzo e un serissimo profession­ista. Dopo aver vinto ovunque, adesso giocherà nel campionato più difficile, ma sono sicuro che con lui al Juventus tornerà in corsa per vincere lo scudetto».

3L’altra sua vecchia squadra italiana, l’Inter, punta sulla ritrovata coppia Lukaku-Lautaro…

«Una grande coppia. Lautaro ormai è una certezza, perché segna sempre e in tutti i modi e poi quest’anno avrà una motivazion­e in più per arrivare al massimo della forma al Mondiale».

3A proposito: l’Argentina può tornare a vincere come ha fatto con lei nel 1978 quando era in campo, e 1986 quando era riserva?

«E’ un’ottima squadra, sicurament­e tra le tre o quattro favorite».

3Come

spiega l’assenza dell’Italia?

«Una cosa incredibil­e davvero. Non me lo spiego. L’Italia fuori dal Mondiale, e tra l’altro per la seconda volta consecutiv­a, è una perdita per tutti oltre che per voi. Parlare di sorpresa è poco, ma evidenteme­nte i tempi sono cambiati anche perché stavolta, malgrado il fallimento, nessuno ha messo in discussion­e il c.t.».

Per chiudere, quando la rivedremo in Italia?

3

«Spero presto. Se non ce la faccio prima, vengo dopo essere andato alla riunione della Fifa. Voglio far vedere a mio figlio Luca e a mio nipote Ignacio quanto è bella Firenze. Ma non dite che lo faccio perché non posso viaggiare da solo. Perché Passarella non passa, durerà ancora a lungo come ho scritto al mio amico Gianca. E quindi approfitto della “Gazzetta” per ringraziar­e tutti quelli che mi hanno cercato e mi vogliono bene».

 ?? IPP ?? Campione del Mondo Daniel Passarella alza al cielo la Coppa del Mondo del 1978 vinte in casa in finale contro l’Olanda. Il difensore vincerà anche un secondo Mondiale, nel 1986 in Messico, ma senza giocare
IPP Campione del Mondo Daniel Passarella alza al cielo la Coppa del Mondo del 1978 vinte in casa in finale contro l’Olanda. Il difensore vincerà anche un secondo Mondiale, nel 1986 in Messico, ma senza giocare
 ?? AFP ?? Versione allenatore Chiusa la carriera da giocatore Daniel Passarella è diventato tecnico. Dal 1988 al 2007 si è seduto su varie panchine: River Plate, Argentina, Uruguay, Parma, Monterrey, Toluca e Corinthian­s
AFP Versione allenatore Chiusa la carriera da giocatore Daniel Passarella è diventato tecnico. Dal 1988 al 2007 si è seduto su varie panchine: River Plate, Argentina, Uruguay, Parma, Monterrey, Toluca e Corinthian­s

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