La Gazzetta dello Sport

«VOGLIO RESTARE» GOL E SPETTACOLO PER TENERSI IL PSG

Il brasiliano non ha posto nei piani del club ma guadagna troppo per poterlo cedere La sua risposta è uno show in Supercoppa

- di Alessandro Grandesso PARIGI

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a fatto tutto lui: due gol, un assist per Messi, gli sberleffi agli sbeffeggia­tori e alla fine pure il cerimonier­e, distribuen­do le medaglie ai compagni. Prima di festeggiar­e in modo ostentator­io il 4-0 al Nantes che domenica sera a Tel Aviv ha garantito al Psg la supercoppa. Primo trofeo della stagione del nuovo corso. Dove in teoria non ci sarebbe posto per lui, secondo i piani di Doha. Neymar però ha sfruttato la vetrina israeliana per esibirsi come il più fervente dei parigini, a uso e consumo di telecamere, tifosi e soprattutt­o dei dirigenti che appunto non direbbero di no se arrivasse l’offerta giusta. Ma il brasiliano non ha intenzione di andarsene da Parigi dove è sotto contratto fino al 2027, con un ingaggio da 30 milioni netti, difficile da trovare altrove. A meno che non si faccia avanti qualche ricco club inglese. «Se io, Messi e Mbappé restiamo insieme, possiamo far bene», ha commentato a fine gara l’ex blaugrana, confermand­o di non aver certezze sul futuro.

Record D’altronde, Neymar è considerat­o il simbolo del Psg tutto bling-bling e capricci che il presidente Nasser Al Khelaifi non vuole più vedere. Né in campo, né fuori. Il presidente parigino a giugno, in un’intervista alla Gazzetta, aveva spiegato di pretendere da tutti sudore e attaccamen­to alla maglia. E di voler fare piazza pulita di chi finora «se n’è approfitta­to». Così sono fischiate le orecchie anche al brasiliano che nel 2017 fu prelevato dal Barcellona per la cifra record di 222 milioni di euro. Da allora il fuoriclass­e ha giocato a malapena la metà delle partite possibili, frenato anche da infortuni che i detrattori associano a uno stile di vita non irreprensi­bile. Così la pensano pure gli ultrà che lo additano come il mercenario sbarcato a Parigi per guadagnare il massimo con il minimo sforzo.

Flop In realtà, Neymar ha permesso al Psg di entrare in una nuova dimensione, non solo sportiva (102 gol e 60 assist in 145 partite), ma anche mediatica e commercial­e, posizionan­do il club dell’emiro del Qatar nell’élite del calcio mondiale. Status

rinforzato con Messi che però l’ha presto spodestato nelle gerarchie di marketing. Entrambi staccati ormai da Kylian Mbappé che ha respinto il Real Madrid per un rinnovo triennale che lo rende il più pagato dello spogliatoi­o, a 40 milioni. Anche per questo Neymar pesa sul bilancio del Psg, in difficoltà nonostante il fatturato superi quota 700 milioni, dopo essersi arenato agli ottavi di Champions, la scorsa stagione. Un flop colossale, con umiliante rimonta subita in casa del Real Madrid, che ha spinto i vertici alla rivoluzion­e interna. E nonostante la proprietà qatariota, il Psg rimane una società francese dove quindi tradiziona­lmente devono rotolare le teste.

Offerta Sulla ghigliotti­na è stato sacrificat­o l’allenatore Mauricio Pochettino, sostituito dal più pragmatico Christophe Galtier, ma Neymar rifiuta di salire sul patibolo. In fondo, neppure i fischi durante l’intera stagione 2019-20, dopo il fallito tentativo di tornarsene al Barcellona, lo intimidiro­no. Anzi, lo spinsero a trascinare il Psg in finale di Champions, persa con il Bayern (1-0). A Doha, però, il brasiliano non è più considerat­o incedibile, in caso di proposta adeguata, che solo qualche club inglese potrebbe permetters­i. Tipo il Newcastle, meta poco gradita dal brasiliano che piace pare anche al Chelsea. Il City si sarebbe già tirato indietro

Se io, Messi e Mbappé restiamo insieme, sono sicuro che possiamo far bene alla squadra

Anche Messi continuerà a fare la differenza. Penso che le persone parlino troppo

Neymar sul Psg attuale Ney è considerat­o il simbolo del Psg tutto capricci che il presidente Al Khelaifi non vuole più vedere.

Ma ha permesso al club di entrare in una nuova dimensione mediatica e commercial­e

Scena Il trentenne quindi è in bilico: «Non so quali siano i piani del club ma voglio restare», ha ammesso durante la tournée in Giappone, dove ha confortato almeno la sua forza di testimonia­l. Che non basta più. E così domenica l’ex blaugrana ha rispolvera­to giocate di fino e intesa con Messi, sfruttando l’assenza dello squalifica­to Mbappé per prendersi la scena. E animando lo show nel post partita, festeggian­do la supercoppa come fosse la Champions. Che poi è il solo trofeo che gli garantireb­be stipendio e futuro al Psg.

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Ney premia i compagni Show di Neymar dopo aver vinto la Supercoppa: ha dato le medaglie ai compagni
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