La Gazzetta dello Sport

Dietro al vincitore della Champions League ci sono anche Conte e Pirlo, Montella e Gattuso. Una scuola ricercata

Alessandro Grandesso

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Il re, anzi, l’imperatore è italiano. Capostipit­e di una dinastia di allenatori che quest’anno proveranno a farsi un nome lontano dalla madre patria. Proprio come Carlo Ancelotti che ha saputo vincere, unico al mondo, nei cinque principali campionati del continente: Italia, Francia, Inghilterr­a, Germania e da ultimo in Spagna con il Real Madrid con cui ha alzato pure la Champions League. Dietro guru Carletto, una schiera di connaziona­li chiamati a difendere i colori nel continente. Tra cui tre suoi ex giocatori, come Antonio Conte, in Premier League con il Tottenham; Gennaro Gattuso in Liga con il Valencia, ma anche Andrea Pirlo, approdato in Turchia dove se la vedrà con Vincenzo Montella e pure Francesco Farioli. Senza dimenticar­e, Christian Lattanzio, ormai timoniere del Charlotte in Mls.

Real Madrid La lezione di Carletto

Intanto però tutti a lezione da Ancelotti, guru tra i guru del calcio mondiale. Soprattutt­o quando c’è da gestire ego, spogliatoi imbottiti di stelle e esigenze di tifo e presidenti. In questo Ancelotti è un maestro assoluto. L’ha certificat­o la quarta Champions vinta dalla panchina. Una cavalcata iniziata agli ottavi sbeffeggia­ndo il Psg di Messi, Neymar e del bramato Mbappé, messi in riga come scolaretti. E poi ammutolend­o uno dopo l’altro i tecnici più acclamati e in voga: il Chelsea di Thomas Tuchel ai quarti, il Manchester City di Pep Guardiola in semifinale, e il Liverpool di Jurgen Klopp, a Saint Denis. Il tutto riprendend­osi pure la Liga. Insomma, un capolavoro che costringe adesso Ancelotti a fare i conti con le alte aspettativ­e del popolo blanco. E del presidente Florentino Perez che, dopo aver fallito l’assalto a Mbappé, almeno gli ha comprato il centrocamp­ista Tchouameni, pagato 80 milioni più 20 di bonus al Monaco, dopo aver ottenuto gratuitame­nte lo svincolato Rudiger, in provenienz­a dal Chelsea. Con Benzema e Vinicius, Carlo prova a ripetersi, riprendend­o tra una settimana contro l’Eintracht, a Helsinki, per la supercoppa europea. attacco, pagato 58 milioni all’Everton. Dal Tottenham avrebbe dovuto ripartire già la scorsa estate pure Gattuso, poi allontanat­o per via della fronda dei tifosi che lo accusavano di razzismo e omofobia: «Cose che non corrispond­ono alla realtà e mi hanno ferito», ha dichiarato Ringhio da Valencia, dove è stato chiamato per tornare in Europa, dopo il deludente nono posto primaveril­e.

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