Il modulo Radonjic
Gioco, ma anche gol Juric lo ha già messo al centro del Torino
Si sta ambientando bene e se trova il feeling giusto con Sanabria possono fare coppia già all’esordio in Coppa Italia
di Nicola Cecere
Una nuova coppia di gemelli del gol granata si presenta sabato sera all’Olimpico. No, no, nessun riferimento «blasfemo» ai mitici Pulici&Graziani, per carità: quei due bomber resteranno inarrivabili chissà per quanto tempo ancora. Però Sanabria-Radonjic, che debuttano ufficialmente contro il Palermo, sono «quasi gemelli» oltre che per le caratteristiche di gioco che ben si armonizzano, anzitutto e curiosamente sul piano anagrafico: il sudamericano è nato il 4 marzo del 1996, ovvero pochi giorni dopo il suo nuovo partner serbo, che è del 15 febbraio. Negli auspici del mondo granata i due sono destinati a intendersi perfettamente e proprio in Coppa Italia si comincerà a vedere qualcosa di interessante dopo i provini giocoforza a singhiozzo del ritiro in Austria.
Qualità Per quello che si è potuto notare finora, Radonjic ha molte delle caratteristiche tecniche e tattiche di Brekalo con in più una maggiore predisposizione alla conclusione dell’azione. Cioè ha più il fiuto dell’attaccante, tende perciò a portarsi in posizione pericolosa sia attraverso il dribbling che con la triangolazione partendo dalla posizione di trequartista mancino, molto gradita a Juric. Nemanja calcia preferibilmente di destro, perciò toccherà a Tony creargli il corridoio utile per le sue incursioni verso la porta avversaria, spostandosi sulla sinistra, magari, e favorendo col passaggio di ritorno lo smarcamento al tiro del compagno. Radonjic è un elemento dalla forte personalità, uno al quale piace, per intenderci, essere al centro del gioco, determinando con i suoi dribbling situazioni favorevoli e perciò anche rischiando di esporre i compagni alle ripartenze degli avversari, quando viene fermato. In possesso di palla predilige una partenza sull’esterno per poter guadagnare il fondo campo al fine di crossare o, in alternativa, come si diceva poc’anzi, accentrarsi e andare al tiro, che tenta spesso anche dai 20 metri.
A destra Negli ultimi test, Radonjic ha migliorato il suo ambientamento riuscendo a posizionarsi e a farsi vedere tra le linee avversarie: esattamente quello che gli chiede Juric. Agendo sulla fascia, però, è più facile per lui piazzare lo spunto in velocità, che resta la sua dote migliore: quando parte in progressione sprigiona una potenza difficile da contrastare. Ora, considerato che Sanabria è un centravanti che non ama rimanere piazzato in mezzo all’area, ma si muove per offrirsi come riferimento ai compagni, la coppia sembra ben assortita. Sulla trequarti destra di recente Juric ha rispolverato Linetty, ricavandone risposte incoraggianti. Poi c’è in alternativa un Demba Seck scalpitante e un Simone Verdi che, aspettando novità dal mercato, può comunque rappresentare una risorsa significativa in quel ruolo. Tenendo sempre ben presente, comunque, che il Toro non ha ancora perso le speranze di riprendersi Praet. Lo stallo attuale col Leicester può sbloccarsi da un momento all’altro anche grazie alle pressioni del giocatore belga.