La Gazzetta dello Sport

Ganna non può fare tutto Si concentri sulle classiche

- Di Davide Cassani

Filippo Ganna alla Ineos fino al 2027, con un contratto allungato di quattro anni (quello appena rinnovato sarebbe scaduto nel 2023). La notizia non mi sorprende affatto perché l’obiettivo della squadra inglese è uno solo: vincere. Per questo motivo ogni anno cerca di rafforzars­i sempre di più tentando di prendere promesse da lanciare e campioni già affermati. Avendone uno in casa come Filippo, è assolutame­nte logico che abbia cercato in tutte le maniere di tenerselo stretto.

Si, certo, l’operazione sarà costata non poco, ma da quello che si dice e si vede il problema economico non intralcia affatto le operazioni di mercato della squadra inglese e, dall’altra parte, sono ben contento che il nostro Ganna sia riuscito a spuntare un bel contratto, se lo merita. Ma dal punto di vista tecnico è la scelta giusta? Penso proprio di sì anche se qualche distinguo bisogna pur farlo. Non può Filippo Ganna puntare alle classiche di inizio stagione poi al Giro o al Tour, poi agli Europei e Mondiali (crono comprese) su strada poi ai Mondiali su pista. Non può

pensare a costruirsi un futuro da cacciatore di classiche e tirare in testa al gruppo per mezzo Giro d’Italia o mezzo Tour de France e puntando anche alle crono. Non può fare tutto, deve selezionar­e, scegliere. No, la pista non l’abbandoner­ei, almeno fino ai

Giochi del 2024 a Parigi, ma qualcosa bisognerà pure togliere. Soprattutt­o dargli la possibilit­à di diventare quell’uomo che, oltre le crono, possa vincere le grandi classiche. Sanremo, Fiandre e Roubaix sono alla sua portata perché uno come Filippo

potrebbe ripercorre­re la strada che ha fatto un certo Fabian Cancellara. Ma il primo a credere in questa evoluzione deve essere lo stesso Ganna. A volte, anzi quasi sempre è fin troppo generoso. Sembra quasi che si annoi a stare tranquillo in gruppo. C’è da stare con l’uomo di classifica nelle prime salite in una tappa di montagna? C’è Ganna. C’è da tirare una volata? C’è Ganna. C’è da tirare in testa al gruppo per 100 chilometri in pianura? C’è Ganna. Insomma ogni volta che c’è qualcosa da fare salta fuori sempre il nome di Ganna. No, penso che non possa andare avanti sempre così. Filippo Ganna è un patrimonio del ciclismo italiano e la Ineos lo sa. Vero, anche Van Aert fa il gregario, ma ogni tanto e viene usato per anticipare e non per tirare in testa al gruppo per centinaia di chilometri. Sono convinto di una cosa: se la Ineos lo ha fatto firmare per altri 4 anni vuol dire che crede ciecamente in Filippo. E sono convinto che la squadra inglese sia quella giusta per farlo crescere ancora di più. Non diventerà mai un corridore da corse a tappe di tre settimane, ma le classiche sono alla sua portata.

Di questo ne sono certo.

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AFP Crono man Filippo Ganna, 26 anni, ha appena allungato il suo contratto con l’inglese Ineos fino al 2027

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