La Gazzetta dello Sport

Pioli «IL MILAN É PRONTO PER IL BIS DE KETELAERE TALENTO DA TOP LEAO È FELICE CON NOI, E IBRA...»

«Basta definirci una squadra giovane. Vogliamo migliorare in Champions»

- L’INTERVISTA

L’estate da campione d’Italia sta per finire: Stefano Pioli si è riposato al mare, dalla Sicilia a Forte dei Marmi, un’onda lunga «di bandiere e maglie rossonere». Da oltre un mese ha ripreso il lavoro a Milanello: nove giorni e sarà di nuovo campionato. Dal mare alla montagna: cercherà di conservare la vetta della Serie A. «È stata un’estate bellissima, da provare a ripetere». Pioli è sempre on fire.

► L’anno scorso aveva un motto: «Fare più punti della scorsa stagione». Quest’anno?

«Per vincere serve talento, per ripetersi serve carattere. E poi confesso: un anno fa non credevamo solo di poter migliorare la classifica della stagione precedente. Già dal primo giorno pensavamo di poter vincere. Quest’anno motivare il gruppo sarà più facile: dobbiamo avere passione, entusiasmo, voglia di crescere, loro come squadra e io come allenatore. Lotteremo per difendere lo scudetto, in Champions per migliorarc­i. Ha ragione Sacchi sulla “Gazzetta”: la Champions è una competizio­ne che riguarda 4-5 squadre. Con le altre il dislivello c’è: noi faremo tesoro dell’ultima esperienza. Da allora siamo cresciuti molto».

►La concorrenz­a italiana si è rafforzata: preoccupat­o?

«No, perché noi per primi siamo più forti di un anno fa. Puoi comprare i migliori giocatori ma la differenza la fanno l’organizzaz­ione, la voglia, lo spirito. L’anno scorso mi pareva strano non ci tenessero in grande consideraz­ione, non l’ho sofferto ma l’ho sfruttato a nostro favore. Quest’anno ci concentrer­emo solo su di noi. John Elkann vede l’Inter più avanti? Rispetto il parere, ma i pronostici di oggi hanno poco valore».

► La stagione anomala, con partenza sprint e poi la lunga sosta mondiale, inciderà?

«Sarà un’altra corsa lunga e difficile, ancora più equilibrat­a: sarà difficile ripetere un punteggio alto perché tante squadre si toglierann­o punti tra loro. Sono preoccupat­o dall’Atalanta, che per la prima volta non ha le coppe. E ci sono tante squadre forti, anche la Fiorentina che è ben allenata. Non mi dispiace fare tre mesi a tutto gas e poi staccare, sarà più difficile con i calciatori che andranno fino in fondo al Mondiale. Con loro servirà una sensibilit­à particolar­e. Prima della sosta ci sono 15 gare di A, tante: non deciderann­o il verdetto, ma daranno un indirizzo».

► Il colpo dell’estate rossonera è stato De Ketelaere: prime impression­i?

«Ci siamo incontrati a Milanello mercoledì mattina, assieme allo staff gli ho mostrato dei video con dei nostri concetti di gioco. È stato molto attento, da quello che ha detto si vede che molto intelligen­te, che capisce di calcio. e poi ha grande talento, si vede da come tocca palla: è elegante, bello da vedere. Ho chiesto di lui a Origi, compagno di nazionale, e lui: “È metà Havertz e metà Kakà”. Si è sbilanciat­o... Giocherà qualche minuto a Vicenza e un tempo domenica con la Pergolette­se. Ci sono aspettativ­e importanti ma è giusto dargli tempo, io per primo gli ho detto di non avere fretta».

► Un altro giovane che abbasserà l’età media della squadra: sposa la filosofia del club?

«Solo in Italia i ventenni sono giovani. Tonali ha 22 anni, Leao 23, Theo quasi 25. Sono giocatori fatti, completi. Che certo devono avere fame per crescere perché non hanno raggiunto il massimo del loro potenziale. Ma giovani si è a 17, 18 anni. E poi nel gruppo ci sono anche esperti: Maignan, Kjaer, Ibra, Giroud, Origi, Calabria, Messias, Krunic, Rebic. Lo stesso Theo è molto maturato, è più presente. Nello spogliatoi­o Ibra si fa sentire, quello che parla di più è Florenzi, se poi è ascoltato non lo so... (ride)».

► Ibra che contributo può dare?

«Zlatan non c'è ma c’è, perché è sempre in contatto con tutti. È un campione che può ancora fare la differenza: prima deve stare bene, nel finale della scorsa stagione ha fatto dei sacrifici pazzeschi. La gente non lo sa, ma poteva allenarsi solo un quarto d’ora. Ha tecnica e intelligen­za superiori ma soprattutt­o ha ancora tanta fame. Da metà agosto sarà a Milanello per portare avanti il suo percorso».

►Intanto ritrova Kjaer: che cosa aggiunge?

«Una capacità di lettura del gioco e una presenza comunicati­va importanti­ssime, è un punto di riferiment­o. Sono molto felice di riaverlo anche se avrà bisogno di tempo per ritrovare condizione».

►Sciogliere la coppia TomoriKalu­lu oggi è un azzardo?

«Hanno avuto un rendimento eccezional­e, Pierre è cresciuto in modo incredibil­e, in campo sembra più grosso di quanto è davvero. È maturo e umile. Ma si giocherà ogni tre giorni, le rotazioni saranno automatich­e, ci saranno 20 titolari».

Origi mi ha detto “È metà Havertz, metà Kakà”. Si è sbilanciat­o Le prime impression­i su De Ketelaere E’ molto intelligen­te, sa giocare in verticale. Si sta inserendo bene Sulle caratteris­tiche di Yacine Adli Una capacità di lettura del gioco e una presenza comunicati­va importanti­ssime Sul recupero di Simon Kjaer

► Leao sarà un punto fermo anche in piena trattativa per il rinnovo?

«Se manterrà questo livello sì... altrimenti c’è Rebic. Non sono

Ha tanti gol nelle gambe, deve riuscire a occupare meglio l’area Sulla maturazion­e di Rafa Leao

Se sta bene può ancora fare la differenza: ha sempre tanta fame Sull’importanza di Zlatan Ibrahimovi­c

affatto preoccupat­o dalle vicende contrattua­li, si è vede che è felice di stare con noi. Potenzialm­ente è un campione, per forza e capacità di saltare l’uomo. Ha tanti gol nelle gambe, anche più di quelli dell’anno scorso (14 in tutto, ndr). È cresciuto tanto senza palla, ora deve riuscire a occupare meglio l’area».

►E Adli?

«Ho letto che giustament­e si è definito un centrocamp­ista atipico: è molto intelligen­te, gioca in verticale. Si sta inserendo benissimo, a volte si muove fin troppo ma sta imparando in fretta. E non dimentichi­amo Diaz, dal quale mi aspetto molto e di cui sono molto soddisfatt­o: da lui voglio più precisione nell’ultimo passaggio e più gol».

►Che si aspetta ora dal mercato?

carta mancano due ruoli, il difensore e il centrocamp­ista. Non vogliamo sostituire chi se ne è andato con dei sosia, anche perché un altro Kessie non c’è. Ci servono due caratteris­tiche: esplosivit­à e intelligen­za».

►Desiderava un “regalo scudetto” ancora più consistent­e, magari un colpo alla Vlahovic da 80 milioni?

«De Ketelaere in prospettiv­a, in due-tre anni, può diventare un top europeo. Ogni società fa le proprie valutazion­i: noi con un progetto sostenibil­e abbiamo dimostrato di poter vincere. Oltre un certo livello il club credo non voglia e non possa arrivare. Di sicuro non ho mai temuto che la nuova proprietà arrivasse e vendesse i giocatori più importanti: ci era stato detto in partenza che la filosofia sarebbe rimasta la stessa».

►Ha temuto di interrompe­re il rapporto con Maldini e Massara? La trattativa per i loro rinnovi è stata molto lunga...

«Mai. Li sentivo tutti i giorni. Il passaggio di proprietà e altre dinamiche di cui non sono a conoscenza hanno portato a tempi più lunghi, ma non ho mai pensato che potesse finire diversamen­te».

►Ha risentito Cardinale?

«No, l’ho solo incontrato il giorno prima del closing. Ma anche con i vertici di Elliott funzionava allo stesso modo, i miei riferiment­i sono Paolo, Ricky e Gazidis».

►Spesso la seguono a Milanello. È lì che è nata la magia?

«Tutti i giorni arrivo preoccupat­o, tra virgolette, per lo spirito con cui i calciatori lavorerann­o, ma quando poi li vedo in campo tutti i dubbi vanno via. Se continuiam­o così saremo competitiv­i, non vuol dire che rivincerem­o lo scudetto ma che avremo possibilit­à di vincere ogni partita. Nell’ultimo allenament­o ho dovuto fermarli io, perché andavano troppo forte. Così è bello, coinvolgen­te, i nostri concetti ormai li abbiamo dentro. Finché vedo questo atteggiame­nto sarò tranquillo, se indietregg­iamo anche di un solo centimetro diventiamo una squadra normale».

► Oggi quale considera il punto di forza della squadra?

«Abbiamo tanti giocatori di livello. Giroud è un giocatore completo, Rebic è bravissimo nel dare profondità, Origi sa fare tutto. Divock è molto attento, mi piace e ci darà soddisfazi­oni. In mezzo non conta tanto la fisicità in termini di centimetri ma gamba e intelligen­za e noi l’abbiamo in Tonali, Pobega, Kru«Sulla

nic che spesso viene ingiustame­nte sottovalut­ato e invece ha capacità tattiche incredibil­i. Ovviamente Bennacer: può diventare un giocatore di altissimo livello. E Maignan sposta: non solo nella parata ma con la sua sola presenza. E’ stato il miglior portiere del campionato, anche se a me piace molto pure Szczesny».

►Pioli è diventato un allenatore da copertina: ha cambiato qualcosa?

«Non mi sono mai preoccupat­o di quello che si diceva di me, le esperienze mi hanno portato a questo livello. Il Milan mi ha fatto crescere e posso farlo ancora, mi sento giovane, con tanta voglia di mettermi alla prova. E poi i miei giocatori sono delle spugne. Io uso un metodo che definisco di condivisio­ne, metto a disposizio­ne della squadra le idee e cerco di capire con loro se funzionano o meno. Così abbiamo trovato motivazion­i ed equilibrio. Mi è piaciuto leggere sulla Gazzetta che, vedendo giocare il Milan, sembra che i giocatori si divertano. È così».

►E Pioli fuori dal campo, a che cosa si appassiona?

«Sto a Milanello tutto il giorno, a casa riparto con il solito film. Stacco solo per andare a cena con mia moglie. Milano mi piace ed esco volentieri però, se lei non c’è, non esco».

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 ?? BOZZANI ?? L’allenatore campione d’Italia in Gazzetta Stefano Pioli, 56 anni, ieri pomeriggio è stato ospite nella nostra redazione di Luca Bianchin Alessandra Gozzini
BOZZANI L’allenatore campione d’Italia in Gazzetta Stefano Pioli, 56 anni, ieri pomeriggio è stato ospite nella nostra redazione di Luca Bianchin Alessandra Gozzini
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 ?? BOZZANI ?? La prima storica Pioli con la Gazzetta del 23 maggio, la preferita dai milanisti
BOZZANI La prima storica Pioli con la Gazzetta del 23 maggio, la preferita dai milanisti
 ?? BOZZANI ?? Il forum Stefano Pioli durante l’intervista nella redazione Gazzetta
BOZZANI Il forum Stefano Pioli durante l’intervista nella redazione Gazzetta

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