La Gazzetta dello Sport

Prove di nuovo Milan

- di Luca Biancbin Alessandra Gozzini

ioli dice che pensa al calcio anche dopo cena, quando il mondo stacca la testa e guarda un film sul divano. Nella sua mente invece a quell’ora si proietta il film del nuovo Milan ed è una prima visione, perché la squadra non sarà la stessa del 2021-22. In parte è effetto delle novità: De Ketelaere inciderà, Adli piace, Kjaer sarà un ritorno importante. Il cambiament­o però è spinto da Pioli, che ha vinto perché si è aggiornato, ha introdotto nuovi concetti nel suo calcio e a 56 anni se ne sente 36.

Sistemi alternativ­i Una novità su tutte: qualche variazione nel sistema di gioco, concetto molto relativo ma sempre presente nei dialoghi di Pioli. Pioli dice di «non escludere la difesa a tre» e si capisce quello che non esplicita: nella sua testa c’è una linea Kalulu-Kjaer-Tomori. Poi spiega che il Milan potrà giocare «senza trequartis­ta», quindi con un 4-3-3. Con una costante: «Fosse per me, difenderei sempre alto, con la difesa a metà campo. Certo, molto dipende dal lavoro degli attaccanti».

Cambio posizioni Pioli però, come tutti i grandi, non è riducibile ai numeri. Durante l’intervista, lascia uno stralcio di un manifesto di calcio: «Credo sia necessario leggere gli spazi, giocare anche senza centravant­i. L’importante è mettere in campo giocatori intelligen­ti, che sappiano stressare le difese avversarie e muoversi insieme. Proveremo a diventare ancora più imprevedib­ili. Ho introdotto verticalit­à e scambio di posizioni nel mio calcio dopo il primo anno di Firenze. Io credo che, meno posizioni hai, meglio è». Il Milan ha abituato i suoi tifosi a vedere una squadra in cui i calciatori occupano zone di campo inconsuete. Quanto volte Theo Hernandez fa il mediano, quante Tonali o Bennacer lo coprono in posizione di terzino o Leao si sposta in posizione di centravant­i? Molte. L’impression­e netta è che la tendenza si accentuerà.

Effetto CDK Il Milan ha scelto De Ketelaere perché legge benissimo gioco e situazioni, può partire da trequartis­ta e scambiarsi la posizione con Messias, Leao, Giroud. «Penso che Charles possa partire anche dal centro-destra – ha detto Pioli -. Questo lo scopriremo insieme». E ancora, quasi come retroscena: «Con Paolo e Ricky (Maldini e Massara) abbiamo notato un po’ di fatica contro le difese chiuse. E abbiamo pensato che, con più qualità nell’ultimo quarto di campo, avessimo più chance di sbloccare le partite. Cercavamo qualità, gol, assist, anche una certa fisicità». Hanno disegnato l’identikit ed è apparso un biondo col 90.

Tonali e la destra CDK insomma influenzer­à il Milan e allora, meglio prepararsi a qualche adattament­o. Tonali in primavera, con Kessie o Krunic da numero 10, attaccava la porta con grande piacere e frequenza. Con De Ketelaere il piacere non cambierà, la frequenza sì: i due centrali di centrocamp­o avranno compiti più strettamen­te difensivi, nel nome dell’equilibrio. Per questo, la fascia destra al Milan è sottovalut­ata. Saelemaeke­rs e Messias non sono tra i dieci giocatori più amati dai tifosi ma lavorano per due, si sacrifican­o, rincorrono. Non è solo per questioni economiche se dal 13 agosto, in alto a destra, ci saranno ancora loro, non Ziyech.

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Prima conferenza Charles De Ketelaere, 21, oggi alle 14 farà la conferenza di presentazi­one

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