JACOBS GUARITO PROVA E SORRIDE «QUASI LIBERO DI CORRERE»
Ieri anche l’ultima risonanza ha confermato il riassorbimento della lesione. Poi test ai blocchi, allunghi e scatti verso gli Europei
ra manca davvero soltanto l’ultimo metro. Ieri pure l’esame «OptoJump», il sistema che viviseziona tutte le fasi dell’azione di corsa, è stato superato da Marcell Jacobs. E a tutto questo si sono aggiunte le poche ma significative parole del responsabile medico federale Andrea Billi, che non si è perso un secondo dell’allenamento dell’olimpionico, e che ha lasciato lo stadio Paolo Rosi dicendo «che non ha sentito nessun dolore e per noi è tutto ok». Se due indizi fanno una prova, si può affermare che gli Europei di Monaco sono molto più vicini. Tanto che Paolo Camossi ha espresso alla Fidal il desiderio, se tutto andrà come previsto, di partire qualche giorno prima la trasferta del grosso dello squadrone azzurro, prevista per sabato. Insomma, Jacobs potrebbe raggiungere la Germania presto, magari già dalle prossime ore. Anche se la riserva ufficiale non è stata ancora sciolta e la prudenza, dopo questa stagione piena di ricadute, condisce ogni discorso.
Incontro special Il pomeriggio di ieri era particolarmente probante perché Jacobs si è collaudato con una serie di 12 partenze, alcune completando le accelerazioni di 30 metri. Alla fine, Marcell era piuttosto soddisfatto e si è pure scherzato sull’incontro con Mourinho di domenica sera. «Io nella stessa condizione della sua Roma prima di cominciare? Beh, visto il risultato non sarebbe male...» D’altronde il tecnico della Roma ha avuto parole di grande considerazione sui social per l’azzurro: «Super veloce, dominante e tecnicamente perfetto. Può giocare come difensore o come attaccante». E poi quell’incrocio ha un valore davvero «special» perché nella storia di Mourinho ci sono state anche l’ammirazione e l’amicizia di un certo Pietro Mennea...
«Abbastanza» Ma la risposta che dà l’idea meglio di altre dello stato dell’arte è quella che parte da questa parola, «libero», libero di testa, libero di esprimere tutto il suo potenziale, senza nessun fantasma a ricordarti il Mondiale di Eugene e quella dolorosa rinuncia alla semifinale. Insomma, questa sensazione di libertà c’è? «Abbastanza». E in quell’«abbastanza» si sviluppa il percorso incoraggiante di queste settimane finalmente senza interruzioni, ma anche un territorio ancora da conquistare perché inevitabilmente manca ancora qualcosa.
Partenze ok In ogni caso, l’ultima risonanza è andata bene, la lesione di «primo grado al grande adduttore destro» si può dire ormai guarita. Il fattore «partenze» era un passaggio delicato perché è ovvio che questa è una delle fasi più rischiose. Considerando che nella scorsa settimana c’erano state anche delle punte di intensità, si può dire che ora Marcell abbia collezionato diversi riscontri incoraggianti che dovrebbero aiutarlo a partire per Monaco di Baviera con sufficiente fiducia. Ad aiutarlo c’è anche il menu dell’Europeo, che prevede la qualificazione diretta alla semifinale per i primi 12 del ranking. In sostanza, ci si giocherà tutto nelle due ore che comprendono semifinali e finali il 16 agosto, martedì prossimo. A quel punto, peraltro, se le cose andassero per il verso giusto, Jacobs potrebbe anche dare il suo contributo alla staffetta veloce, con quella seconda frazione tanto rimpianta negli Stati Uniti. D’altronde, con Tortu e Desalu,
impegnati la sera prima e la sera dopo (si spera) sui 200 e quindi fuori gioco per il primo turno della staffetta, la presenza di Jacobs sarebbe preziosissima.
Caccia al tesoro Ma forse è meglio non correre. Meglio, correre ma cominciando dal primo obiettivo. Che sono questi famosi 100 metri, non proprio una montagna gigantesca da scalare almeno rispetto ovviamente ai Mondiali, ma che non va sottovalutata. I riferimenti sono sempre gli stessi: i risultati dei britannici, il 9”93 di Prescod, ma a inizio di stagione, e il 9”97 di Hughes a Eugene, l’unico europeo ad aver guadagnato la semifinale insieme con Marcell (che poi rinunciò per il noto infortunio). Non caschiamo comunque nel gioco del «si può vincere con». Anche l’Europeo può nascondere un outsider e il problema di Jacobs più ancora che di ricominciare il dialogo con il cronometro - per ora il suo record stagionale è fermo a 10”04 - è di riprendere del tutto quella confidenza che l’ha fatto grandissimo a Tokyo, ma anche capace nella stagione invernale di confermarsi come l’uomo più veloce con la vittoria al Mondiale di Belgrado. Ora la caccia al tesoro può proseguire a Monaco.