La Gazzetta dello Sport

Tatuaggi, belle macchine e un’infanzia difficile

- Di Alessandra Bocci

Sulla maglia porta scritto Memphis, un gesto di protesta contro il padre che lo ha abbandonat­o. E’ abituato alle discese e alle risalite, agli stop per infortuni di una carriera vissuta a ritmo di rap. Memphis Depay scrive, canta, produce ed è rap anche in campo, fra strappi, fughe sulla fascia, duetti con Gini Winaldum che hanno fatto sognare i tifosi oranje nei momenti migliori, A 29 anni,

Memphis ha già vissuto nel calcio praticamen­te tutto e ha girato l’Europa: Psv, Manchester United, Lione, Barcellona. Ha perso tante occasioni, non ancora la voglia di mostrare il suo cuor di leone, come recita il titolo della immancabil­e autobiogra­fia. Già, perché Memphis è un cacciatore di sogni, ha scritto sulla pelle e sulla pelle c’è scritto molto altro. Tatuaggi, belle macchine, catene d’oro, orologi vistosi: dai tempi dello United, più o meno dopo il Mondiale sudafrican­o, Memphis rientra nella categoria “icone partite dal ghetto”, anche se non viene affatto dal ghetto, però ha una famiglia complicata alle spalle. Diventa presto un personaggi­o eppure è molto di più: è un giocatore duttile, di grande tecnica, che a Lione si è ritrovato dopo l’occasione sprecata in Premier.

Valigie Memphis vive un’infanzia difficile. A nove anni viene notato dagli osservator­i dello Sparta Rotterdam, da adolescent­e è inquieto e viene anche espulso dalla Academy. Attira però l’attenzione dei grandi club olandesi, che ai ragazzi difficile sono abituati. Lo vorrebbero Ajax, Psv, Feyenoord. Il nonno lo guida nella scelta e Memphis finisce al Psv. E’ lì che cresce e diventa il giocatore che esploderà al Mondiale del 2014 sotto la guida di Louis van Gaal, l’uomo che poi lo vorrà allo United. E se in Inghilterr­a Memphis non rende quanto dovrebbe, le possibilit­à di scalata non sono finite, anche se gli infortuni lo perseguita­no. Ora Depay è maturato, anche tatticamen­te: è stato protagonis­ta nell’Olanda di Koeman ed è pronto a prendersi le copertine anche al prossimo Mondiale, con Van Gaal di nuovo in panchina. Ha segnato i primi gol importanti in nazionale otto anni fa, è destinato a diventare il capocannon­iere oranje. ma prima del Qatar, la Juve, che potrà utilizzarl­o in posizioni diverse in attacco. E la duttilità tipica di tanti attaccanti olandesi sarà per Allegri una carta in più da giocare.

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GETTY In Olanda Memphis Depay è 2° goleador di sempre in nazionale

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