TURBO BROZOVIC CI PROVA PER LECCE MA CON ASLLANI INZAGHI HA UN JOLLY Inter, registi allo pecchio
Il croato prova a recuperare dal guaio al polpaccio Alle sue spalle scalpita il baby albanese che è già più di un semplice vice-Brozo
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ai prima d’ora l’Inter aveva vissuto questa strana serenità: tutte le volte in cui Marcelo Brozovic avvertiva un problemino, anche minimo, i nerazzurri tremavano temendo il peggio. E l’anno scorso il peggio è puntualmente arrivato: in un mesetto senza il croato, uno scudetto che pareva vinto è scivolato via dalle tasche. Adesso, però, ad Appiano si vive con tranquillità perfino una botta sul polpaccio di Brozo, l’uomo attorno a cui girano i destini nerazzurri. Ormai tutti si sono convinti che quel 20enne appena arrivato non è solo il suo sostituto, ma ne è l’evoluzione naturale: Kristjan Asllani non è un viceBrozo, ma è un oltre-Brozo. L’albanese scalpita, non vede l’ora di poter esordire dall’inizio già alla prima a Lecce, ma probabilmente dovrà calmare i bollenti spiriti: non ha ancora fatto scattare un vero allarme la botta presa da Marcelo in partitella, che gli ha impedito di saltare l’ultima amichevole a Pescara contro il Villarreal. Lunedì gli esami a cui si è sottoposto all’Humanitas di Rozzano hanno confermato un certo affaticamento e anche oggi il regista lavorerà a parte, ma il decorso va avanti bene. Nello staff medico nerazzurro c’è ottimismo: se tutto continuerà ad andare per il verso giusto, Brozo si metterà al centro dell’orchestra, nel ruolo in cui era (ma non è più) insostituibile. Se, però, ci fosse anche il rischio minimo, a quel punto Marcelo potrebbe passare la mano: troppo fitto il calendario per azzardare. A quel punto porte spalancate per Kristjan che vuole far dimenticare l’errore che ha regalato un gol al Villarreal sabato: in fondo, quella è stata l’unica prestazione scolorita in un precampionato in crescendo. Intanto, oggi nell’allenamento congiunto col Sant’Angelo Lodigiano toccherà a lui.
Quasi opposti Asllani è un 20enne timido ed educatissimo.
Un toscano di poche parole: abituato a vivere con i genitori, fino a un anno e mezzo fa con i big della A giocava solo al Fantacalcio. A Buti, il paesino nel Pisano di 5mila anime in cui è cresciuto da quando è arrivato dall’Albania a due anni, lo conoscono pure i sassi. Era una mascotte prima, figurarsi ore: una claque nutrita di “butesi” lo ha seguito nel precampionato, mentre Lecce è più lontana e i biglietti latitano. Al debutto ufficiale non assisterà il padre, ma il fratellino Leonardo di 11 anni sarà a tifare al Via del Mare. Brozovic è un quasi 30enne fresco di lauto rinnovo (6 milioni a stagione) e dal carattere estroverso, tendente al bizzarro.
Investitore in criptovalute ben prima degli ultimi guai interisti, prepara uno scherzo a Barella con lo stesso rigore con cui difende un pallone nel mezzo. Insomma, titolare e riserva vengono da pianeti diversi: per carattere, impossibile anche solo avvicinarli. E, invece, in campo, da subito parlano spontaneamente la stessa lingua. Anzi, giocano con la stessa audacia sfrontata: se c’è una cosa che Marcelo ha apprezzato del compagno è il coraggio nell’azzardo della giocata. L’osare anche a costo di prendere qualche rischio: l’errore di Pescara, in fondo, nasce da questo e non lo frenerà di certo la prossima volta. Anzi, sarà uno stimolo in più per cancellare lo sbaglio dagli occhi dei tifosi nerazzurri.
Il confronto
Il croato è un riferimento totale. Kristjan studia da Marcelo ma va oltre: con lui più spinta
Si spinge Sul concetto di rischio, unito a un movimento perenne, Brozo ha costruito la sua
fortuna: quasi nessuno riesce a governare come lui il centrocampo partendo da dietro, prendendo palla sulla linea dei difensori. Giocando per “posizione” e non solo per “ruolo”. Pure ad Asllani, però, hanno montato un motore sempre acceso: nella classifica di chilometri medi a partita in A, notoriamente dominata da Brozovic, il 20enne di Buti è arrivato settimo alla sua prima stagione di A. Guai a considerarlo una copia in carta carbone del croato: Inzaghi alla Pinetina sta provando ad andare oltre, orienta le caratteristiche più in fase offensiva. Non sta nascendo un regista basso, ma un assaltatore in più della mediana, vista la possibilità di interpretare più di un ruolo in commedia: Asllani si posiziona naturalmente in mezzo, ma non si sente scomodo nello scivolare come mezzala o addirittura nello spostarsi più avanti sulla trequarti. Un’Inter priva di Brozo resta, comunque, una creatura monca: senza il croato contro il Lecce mancherebbe il compasso di Simone e per questo si lavora fiduciosi sul recupero. Se mancasse, sarebbe un pericolo, ma non certo un dramma come una volta: con Kristjan la squadra potrebbe pure guadagnarne in duttilità e imprevedibilità avanzata. Insomma, tutto dipende dal polpaccio ballerino di Marcelo, ma Asllani è comunque pronto per prendersi l’Inter già dal minuto 1 della sua stagione numero 1.