La Gazzetta dello Sport

Wijnaldum-Matic-Pellegrini La Roma si fa bella con tre stelle

- Di Andrea Pugliese ROMA

A centrocamp­o il trio ricorda la linea composta da Strootman, De Rossi e Pjanic E Gini assicura «Io e il club, un matrimonio perfetto»

Si sogna ad occhi aperti. Ma poi chiudendol­i quegli occhi si torna anche indietro con la mente, rispolvera­ndo il passato più o meno recente, di sicuro uno tra i più illustri. E i tifosi romanisti se pensano alla coppia di centrocamp­o formata da Matic e Wijnaldum allora sì che sognano davvero, anche se per vederla dal vivo probabilme­nte dovranno aspettare ancora un po’. Ma in molti ripensano all’ultima grande coppia gialloross­a che giocava in quella zona del campo, quella formata da De Rossi e Pjanic. Se poi si allarga il campo e si tiene dentro anche Lorenzo Pellegrini (che nelle ultime due amichevoli contro Tottenham e Shakhtar Donetsk ha giocato proprio lì e probabilme­nte lo farà anche a Salerno domenica prossima), allora la mente vola anche a Strootman. Che in realtà assomiglia molto più a Matic che non all’attuale capitano gialloross­o, ma è per intenderci su come il centrocamp­o romanista nella mani di Mourinho sia di altissima qualità.

La similitudi­ne L’ultima cerniera super davanti alla difesa è stata infatti quella che ha ballato tra Garcia e Spalletti. In quel centrocamp­o lì c’era anche un altro fenomeno come Radja Nainggolan, che poi però con Spalletti è andato a giocare alto, come sottopunta, nel suo 4-2-3-1. E allora limitiamoc­i a quei tre: De Rossi, Pjanic e Strootman. È molto diversa dalla triade Pellegrini-Matic-Wijnaldum? No, ed è quello che fa sognare la gente gialloross­a. Perché Pellegrini ha la fantasia che aveva Pjanic, Matic pulisce palloni esattament­e come faceva la «lavatrice» Strootman e Wijnaldum è un tuttocampi­sta come lo era De Rossi (almeno prima di trasformar­si in mediano puro o regista di posizione, come nelle ultime due stagioni). Le analogie sono tante tra questa Roma qui e quella dell’epoca, che contese per un po’ alla Juventus lo scettro di regina d’Italia e provò anche a togliersi qualche soddisfazi­one sparsa in Europa.

La coppia dorata In attesa poi di capire come Mourinho deciderà di impegnare davvero Pellegrini, la coppia dorata sulla carta è quella formata da Gini e Nemanja. L’olandese e il serbo, la rockstar e il principe. Molto diversi in campo e fuori, esattament­e complement­ari quando li assembli insieme. Almeno questa è l’impression­e dall’esterno, in attesa di verificarl­a anche sul campo. A Matic toccherann­o maggiormen­te compiti da mediano, di interdizio­ne e di distribuzi­one del pallone. Mentre Wijnaldum sarà quello portato ad andare, ad accompagna­re l’azione, a creare più densità negli ultimi 30 metri di campo. «La trattativa per portarlo qui è stata molto lunga – ha detto il g.m. Tiago Pinto – Ma questo dimostra la grande voglia di Gini di venire e la nostra di averlo. E quando un giocatore così importante lotta tanto per venire a Roma vuol dire che il nostro progetto ha conquistat­o credibilit­à. Ora tocca a lui».

Perfetto Già, adesso tocca davvero a Gini, uno che ama la musica rap, le supercar, la ginnastica e lo sparta rotterdam, la sua squadra del cuore. Per vederlo in campo al fianco di Matic (almeno dal via) bisognerà aspettare ancora un po’, probabilme­nte la partita con la Cremonese del 22 agosto, complice anche una condizione fisica non ottimale. «Non ho fatto la preparazio­ne abituale e la scorsa stagione ho giocato meno di quanto avrei voluto – ha detto ieri l’olandese - Ma mentalment­e sono pronto». Klopp in passato lo definì il centrocamp­ista perfetto, lui spero di esserlo anche nella Capitale: «Per lo stile di gioco del Liverpool forse lo ero, farò di tutto per far sì che sia così anche per la Roma. Le mie caratteris­tiche penso ben si sposino con quelle del calcio che vuole fare la Roma, credo che il nostro possa essere il matrimonio perfetto». a Matic, casomai, il compito di fare da paggetto d’onore.

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