La Gazzetta dello Sport

Sabatini Sabatini «ROMA AMORE MIO QUANTA NOSTALGIA ALLA SALERNITAN­A HO AVUTO TANTO»

- Sebastiano Vernazza

HA DETTO

Con Iervolino un piccolo litigio, poi ingrandito, ma non ne parlo più. Gli auguro il meglio

Il Milan è in pole per vincere lo scudetto De Ketelaere è bravo, Pioli gli troverà la giusta collocazio­ne

di

state romana su un letto di libri: «Sono a Roma, nella mia città, e non conosco la quiete, scalpito per rientrare e non faccio il falso modesto, so quanto posso offrire alla società che vorrà darmi fiducia. Il calcio senza di me è triste (risata, ma c’è del vero; n.d.r.). Nell’attesa divoro libri, ne comincio tanti in contempora­nea, mi perdo tra le pagine». Walter Sabatini, direttore tecnico romanzesco, in questi giorni si è immerso nel mondo degli scrittori di origini ebraiche: «Amos Oz, Saul Bellow, Abraham Yehoshua sono autori di una profondità e di una intelligen­za sconosciut­e alle nostre latitudini».

3Sabatini,

ritorna il campionato e domenica sera c’è subito Salernitan­a-Roma, la “sua” partita. Si può dire che per lei la Roma sia il grande amore della vita e la Salernitan­a l’infatuazio­ne di una sera?

«Approvo la prima metafora, non la seconda. La Salernitan­a è stato un regalo inaspettat­o, culminato nella salvezza fantastica di tre mesi fa. Una gioia immensa, un amore imprevedib­ile e mi dispiace non averlo ripagato fino in fondo, avrei voluto fare qualcosa di più duraturo. Ci sono stati degli “incidenti”, ma non accuso nessuno, è andata e basta».

3Il litigio con il presidente Iervolino per via delle commission­i agli agenti?

«Un piccolo litigio che si è poi ingrandito, ma non ne voglio parlare. Vicenda chiusa, senza strascichi legali. Auguro ogni bene a Iervolino, alla Salernitan­a, alla sua gente straordina­ria, bellissima, educata. Nei sei mesi a Salerno sono stato amato come mai, senza invadenza. Sapevano che per la mia salute delicata non avrei mai dovuto prendere il Covid e con garbo tenevano le distanze, per tutelarmi. Ci siamo salvati con un filotto di nove punti in otto giorni (ad aprile; n.d.r) e nessuno ci toglierà questa impresa».

3Oggi la Salernitan­a è in difficoltà sul mercato.

«Certi giocatori sono recalcitra­nti a trasferirs­i a Salerno e non sanno quello che si perdono. Questo non significa che la Salernitan­a non faccia mercato. Iervolino è un imprendito­re che non si spaventa davanti agli investimen­ti. Può spendere 10-15-20 milioni senza battere ciglio. È abituato agli affari».

3 La Roma?

«Rimango fedelissim­o allo stato d’animo dell’essere romanisti. Oltre a leggere, io scrivo, butto giù dei pro-memoria e l’altro giorno ho annotato questa frase: “Ogni volta che sento una canzone di Venditti cado dentro una voragine di nostalgia”. Poi ho acceso la tv, c’era uno speciale proprio su Venditti e quattro-cinque di quelle canzoni mi hanno rimandato subito all’inno della Roma, composto da Antonello. In quel momento mi sarei suicidato per amore».

3No, per carità, la vogliamo vivo e operativo. La Roma può correre per lo scudetto?

«Se fossi alla Roma, nei panni del bravissimo Tiago Pinto, direi che la squadra deve competere per entrare nelle prime quattro. Ed è implicito che chi lotta per i primi quattro posti può ritrovarsi a gareggiare per lo scudetto».

3Pellegrin­i, Matic, Wijnaldum, Dybala, Zaniolo, Abraham: Mourinho dovrà essere bravo a tenere insieme tanta qualità. «E ci riuscirà. All’Inter ha vinto la Champions perché convinse Eto’o a spendersi come terzino nella notte di Barcellona. Nessuno come Mou è capace di costruire una mentalità vincente, giorno dopo giorno, dettaglio dopo dettaglio. Forse ci sarà qualche scompenso, ma vedo giocatori bravi e disposti a correre, e Matic è un metronomo equilibrat­ore».

3 Qual è stato finora il più grande colpo di mercato?

«Pogba, ma si è infortunat­o e il progetto della Juve si è incrinato. Pogba al Manchester United si è formato, è diventato adulto. Nella seconda volta alla Juve, da giocatore maturo, farà benissimo».

3 Pogba e poi?

«Dybala è stata un’operazione magistrale della Roma. L’Inter con il ritorno di Lukaku ha ricostitui­to l’attacco dello scudetto e si è messa a posto».

3Chi

è in pole position per il titolo?

«Il Milan, perché ha creato i presuppost­i per rivincere. Maldini e Massara sono bravissimi».

3 De Ketelaere?

«Calma, è un ragazzo destinato a una grande carriera, ma non è ancora all’altezza di Dybala o Pogba, lo diventerà con il tempo. Può ricoprire molti ruoli tra centrocamp­o e attacco, Pioli dovrà trovargli la collocazio­ne giusta. Con i giovani bisogna stare attenti al rischio che il talento sopprima l’efficacia, non è facile tenere insieme le due cose».

Dybala affare magistrale e Mou troverà la formula giusta Sugli acquisti di qualità della Roma

Pogba è finora il miglior colpo, un po’ rovinato dall’infortunio Sullo sfortunato ritorno del francese alla Juve

3Molti arrivi, altrettant­o partenze.

«Mi dispiace che la Serie A sia diventata terreno di conquista per molti club europei, mi riferisco alle cessioni di Viti e Scamacca per esempio».

3 De Ligt al Bayern?

«La Juve ha fatto bene. Ci sono due tipi di operazioni: le relative, soggette a discussion­i e opinioni, e le assolute, nel senso di indiscutib­ili. La partenza di De Ligt rientra nella seconda categoria, di fronte a certe cifre bisogna andare assolutame­nte all’incasso. La Juve non può appoggiars­i sempre alla holding della famiglia Agnelli, deve stare attenta ai conti come tutti. Il calcio deve produrre ricchezza per l’azienda, intendo i club, e spettacolo per la gente. I tifosi non possono pretendere che l’azionista di maggioranz­a metta sempre mani alle sue tasche per risanare i bilanci».

Il suo amico Spalletti, a Napoli, attraversa un momento difficile, gli hanno indebolito la squadra. «Lo vedo nervoso e vorrei averlo davanti a me, con lo sguardo perso nel vuoto e con la capacità di dissimular­e tutto grazie all’ironia toscana. Luciano me lo immagino in preda alla febbre del lavoro, sveglie all’alba e furia. All’ultimo tuffo De Laurentiis farà le cose che deve, con sofferenza, ma le farà, e Spalletti riporterà il Napoli alla competitiv­ità».

3

3Un

altro suo amico, Mihajlovic, è ritornato a sedersi sulla panchina del Bologna.

«Sinisa è uomo di un coraggio esemplare, lo considero un fratello minore. Ha un’energia titanica e la investe su se stesso per vincere la sua guerra, senza lesinare sforzi per la sua squadra, che non ha mai abbandonat­o, neppure nei momenti più bui della malattia».

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 ?? ?? Ex Salernitan­a Walter Sabatini, 67 anni, è stato d.t. della Salernitan­a tra gennaio e giugno 2022. e con lui la squadra si è salvata
Ex Salernitan­a Walter Sabatini, 67 anni, è stato d.t. della Salernitan­a tra gennaio e giugno 2022. e con lui la squadra si è salvata
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De Ketelaere Milan
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Iervolino presidente Salernitan­a

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