Cholissimo
Simeone-Napoli, adesso ci siamo Spalletti avrà il vice Osimhen Trovata la formula: prestito oneroso di 3,5 milioni con obbligo di riscatto fino a 15 se la squadra andrà in Champions
Il Cholo Simeone aveva una sorta di venerazione per Diego Armando Maradona, di conseguenza ieri avrà esultato quando si è capito che - a breve - suo figlio Giovanni vestirà la maglia del Napoli e sarà protagonista nello stadio intitolato al Pibe de Oro.
Quante storie Fuorigrotta per un argentino non è un posto qualunque e - volendola dire tutta - anche il Napoli per Simeone junior non è stata un’avversaria qualsiasi: tripletta con la Fiorentina nel giorno in cui la squadra allora guidata da Sarri ha detto addio al sogno scudetto e poi un’altra rete con il Verona, che si appresta adesso a cederlo al club di De Laurentiis poco prima che vada in scena la sfida di Ferragosto al Bentegodi. Storie che si intrecciano con Simeone pronto a far dimenticare ai suoi nuovi tifosi gli “sgarbi” del passato e ad entrare nel cuore dei napoletani come accaduto di recente a Gonzalo Higuain ed al Pocho Lavezzi. Un “delantero” Simeone molto simile per caratteristiche ad Osimhen e che quindi rappresenterà nell’organico di Spalletti la prima alternativa al nigeriano.
La formula Già, ma come si concretizzerà il passaggio di Simeone al Napoli? Prestito con diritto di riscatto, che dovrebbe diventare obbligatorio in caso di approdo in Champions degli azzurri. Cifra totale che supererà di poco i 15 milioni con 3,5 di prestito oneroso che finiranno immediatamente nelle casse del Verona. Il presidente scaligero Setti sta per capitolare anche perché ormai da tempo Simeone si allena agli ordini di Cioffi senza poi essere utilizzato nelle amichevoli così come in Coppa Italia e dunque la sua partenza è già stata “digerita” a livello tecnico. A livello economico, invece, Simeone porterà in dote all’Hellas gli stessi soldi che il Napoli sta per incassare dal passaggio di Andrea Petagna al Monza.
Staffetta Le due operazioni come per altro già noto da tempo - sono in pratica contestuali con entrambi i calciatori che andranno a percepire un ingaggio più alto di quello che avevano attualmente (il Napoli garantirà a Simeone 1,7 milioni di euro all’anno fino al 2027). Petagna ieri ha fatto in tempo a giocare la sua ultima partitella a Castel Volturno, oggi svuoterà l’armadietto e si trasferirà in Brianza (per circa 14 milioni tra prestito e riscatto obbligatorio in caso di salvezza) passando in pratica il testimone al Cholito. Una “staffetta” che fa felice Luciano Spalletti ma che ha anche risvegliato un po’ la piazza perché Simeone intriga i tifosi per via di quella grinta che lo ha sempre contraddistinto e che lo spinge ad andare alla ricerca anche di quei palloni che sembrano perduti. Una caratteristica, quest’ultima, tipicamente argentina e che potrebbe permettere a Simeone di tornare utile pure in Champions, una manifestazione nella quale - a differenza di suo papà Giovanni non si è mai cimentato.
Obiettivo Il Cholito non vede l’ora di sentire la celebre musichetta e di ascoltare l’urlo del vecchio San Paolo. Compiuti ormai 27 anni, l’ex centravanti del Cagliari vuole dimostrare di essere diventato finalmente grande ed ha l’obiettivo di consacrarsi anche a livello internazionale. Napoli può essere per lui un punto di approdo e non di passaggio, una tappa chiave della carriera dopo tanto girovagare per l’Italia. Se poi ci scappasse anche il derby di famiglia in Champions (l’Atletico è in seconda fascia, il Napoli in terza), Giovanni potrebbe dire al papà di venire a giocare a casa sua, anzi a casa di Diego: un mito nel nome del quale il Cholito è cresciuto fino al punto da desiderare ardentemente la maglia azzurra, per la quale in queste settimane ha detto no a Nizza e Borussia.