La Gazzetta dello Sport

Carica il Bologna e volta pagina «Entro Natale peserò 90 chili» Il nuovo Sinisa

Dopo la Coppa Mihajlovic pure ieri in campo E domenica sarà all’Olimpico per la sfida alla “sua” Lazio: «So bene cosa devo fare...»

- Di Matteo Dalla Vite BOLOGNA

«L’ho detto ai miei: miglioro di giorno in giorno ma siccome sono ancora un po’ magro ho deciso che nei prossimi mesi devo arrivare a novanta chili, diciamo entro Natale». Detto. E farà anche questa, potete giurarci.

Non sono uno stupido

Perché Sinisa Mihajlovic mette in allegato il fare al dire: da sempre. Lo fece nell’agosto del 2019 quando a sorpresa si presentò alla prima di campionato a Verona dopo il primo ricovero e lo ha fatto ieri - pur senza sorprese - per accompagna­re il suo Bologna al debutto stagionale in Coppa Italia, prima tappa (vinta) di un “nuovo interventi­smo” che diverrà sempre più frequente. Per dire: ieri mattina poi - nel solito allenament­o defaticant­e per chi ha giocato la sera prima e con partitella per chi ha guardato Sinisa era lì. In panchina, all’ombra ma anche a dare due dritte, a guardare i suoi, a far sentire la voce di chi comanda assieme a uno staff che è sempre complement­o di quest’altro periodo non facile. Era presente ieri mattina così come, probabilme­nte, lo sarà anche oggi pomeriggio (allenament­o alle 18,30). Non molla, non cede, non guarda tanto per guardare, non si sente forte se non si fa forza: è la sua vita e il calcio è il suo nutrimento. «Sono in fase di recupero, abbiamo fatto tutto quel che dovevamo fare, sono tranquillo, sono felice e vado avanti, stare sul campo a svolgere il mio lavoro fa dimenticar­e tutto, non sono uno stupido e so cosa devo fare e per adesso va tutto bene. Gli applausi dello stadio? I bolognesi hanno sempre dimostrato un affetto incredibil­e nei miei confronti e lo ripeterò sempre...». La standing-ovation del Dall’Ara al suo ingresso in campo e, poi, nel rientrare negli spogliatoi alla fine sono stati da brividi.

Presente e discorso Ma la cosa che lo ha reso ancor più contento e felice è stata la prova dei suoi («Abbiamo fatto una gara seria, concentrat­a, intensa anche se dovevamo fare più gol: magari li abbiamo tenuti per domenica»), consideran­do anche che «il campo aiuta a dimenticar­e tutto». La soluzione al tormentone-Arnautovic c’è stata (Marko resterà), ora Sinisa avrà

«Bene col Cosenza: dovevamo fare più gol ma forse li abbiamo tenuti per la Lazio»

bisogno di altri 2-3 rinforzi per completare una “rosa” che ha nel conoscersi da anni una forza importante ma anche nello spreco davanti alla porta una risorsa da riequilibr­are. Intanto Mihajlovic è lì e sta dietro ai suoi. «Dieci giorni fa non stavo come oggi, più si va avanti col tempo e più miglioro...». La settimana scorsa ha parlato coi suoi ragazzi - come sempre accade - sottolinea­ndo situazioni sbagliate, soprattutt­o dopo quel brutto kappaò contro il Twente con 4 gol nel primo tempo. Così - pur consideran­do la differenza di preparazio­ne atletica - era troppo. Per la vittoria contro il Cosenza, invece, solo compliment­i ai giocatori.

La partita del cuore

Ora, casa-Lazio. Il sorteggion­e di campionato ha messo la prima giornata del Bologna proprio all’Olimpico contro la squadra di Sarri, contro quella Lazio che è la squadra amata (un amore vicendevol­e) dal tecnico serbo. La sua partita del cuore. Con i biancocele­sti Sinisa ha giocato e vinto molto; contro i biancocele­sti Sinisa ripartirà per una nuova parentesi di vita perché dopo aver fatto il tour-de-force di lunedì sera (gara e interviste) sedersi sulla panchina dell’Olimpico sarà un dolce segno del destino. La Curva Nord lo accoglierà come un figlio: Lazio e Bologna, per lui, sono emozioni collettive gemellate.

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LAPRESSE Si comincia e io ci sono Sinisa Mihajlovic, 53 anni, grida verso i propri giocatori durante la prima gara stagionale che ha visto il Bologna vincere con il Cosenza in Coppa Italia

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