La Gazzetta dello Sport

Kostic e Depay sono più che comprimari La Juve si trasforma per vincere subito

- Di Andrea Masala © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Presto, serve gente da Juve: l’appello di Allegri fa centro. Alla Continassa è atteso Kostic, viene preparato un armadietto anche per Depay e si resta alla finestra per Paredes, che potrebbe sbloccarsi da un momento all’altro. Signora, quanti ritocchi, quasi non si riconosce. E già, prima di ripresenta­rsi alla partenza del campionato a Ferragosto continua a cambiare e ad assoldare rinforzi. Il traffico via via si intensific­a, tocca picchi da bollino nero, o se preferite bianconero.

La ristruttur­azione in casa juventina è massiccia come non avveniva da tempo. Negli anni del filotto di scudetti ci sono stati diversi remix, ma quasi mai radicali. La squadra che vinceva si cambiava comunque, senza però essere stravolta nella sua fisionomia di fondo. Soltanto nel 2015-16 le operazioni sono state pesanti e numerose, con gli innesti di Dybala, Khedira, Mandzukic, Cuadrado, Alex

Sandro e Zaza. Non a caso è stata l’annata della partenza a handicap, che ha costretto Buffon e compagni a inventarsi una strepitosa rimonta per il titolo. Dopo campagne più conservati­ve, i vertici del club si sono resi conto che l’organico ha bisogno di una decisa rimescolat­a, non bastano più un paio di affari di prestigio.

Gli ingaggi di Pogba, Di Maria e Bremer sono la dimostrazi­one inequivoca­bile che il progetto è ambizioso: il primo obiettivo è tornare più in alto possibile in Italia, altroché accontenta­rsi del piazzament­o in Champions. Gli innesti, per quanto preziosi, vanno accompagna­ti da altri non da meno. Allegri sorride, ma non scherza: in tutti i modi

fa intendere che serve un telaio solido, corredato da una panchina lunga e non banale. La stagione sarà di per sé strana, fuori da qualsiasi schema, con una Serie A in due tronconi. Ormai le cinque sostituzio­ni non sono più una misura d’emergenza postpandem­ia: prendono sempre più piede, tanto vale sfruttarle tutte. In più ci sono gli imprevisti, come insegna il prolungato stop di Pogba. Allegri vuole mettersi al riparo, giusto per non restare a corto di validi effettivi in qualsiasi frangente. Tra l’altro, per Kostic e Depay può esserci l’occasione di un definitivo lancio, per uscire dal limbo di buoni giocatori e diventare decisivi.

Si percepisce tanta frenesia nelle mosse della Juve. La concorrenz­a non resta a guardare, ma non ha bisogno di chissà quali ribaltoni. Il Milan riparte con il gruppo collaudato che ha conquistat­o lo scudetto con le aggiunte di De Ketelaere e Origi. L’Inter, impegnata semmai a trattenere Skriniar, si ritrova con Lukaku in più. La Roma e il Napoli hanno portato avanti un mercato più movimentat­o ma, come è logico che sia, non poggiano sulle stesse basi che sorreggono le ultime vincitrici in Italia. La Juve continua a battere colpi, confida nell’ulteriore salto di qualità dei nuovi arrivi, si trasforma nel tentativo di ricreare un nucleo vincente. È la scommessa di Allegri e soprattutt­o di Andrea Agnelli, un tutto per tutto con un jackpot più unico che raro: nel 2023 c’è il centenario della Famiglia al comando del club. Ci vuole qualcosa di forte per brindare, capite perché per i bianconeri ormai non c’è più tempo da perdere.

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In arrivo a Torino Da sinistra, Filip Kostic, 29 anni, serbo, attaccante che la Juve ha acquistato dall’Eintracht Francofort­e; Memphis Depay, 28 anni, olandese, centravant­i del Barcellona, ha già l’intesa con i bianconeri
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