La Gazzetta dello Sport

Perché anticipare a dicembre il prossimo mercato d’inverno

- DI RIGORE Gianfranco Teotino

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Siamo alle solite. Riparte il campionato e ancora non sappiamo come saranno composte le squadre che vi partecipan­o. Tutti i pronostici sono accompagna­ti da un asterisco: * salvo acquisti o cessioni eccellenti da qui alla fine del calciomerc­ato.

Mai come quest’anno le griglie di partenza abbozzate alla vigilia sono in buona parte inattendib­ili: stavolta, con la partenza anticipata causa Qatar, sono quattro le giornate di campionato in programma prima della fine delle trattative.

Come possono gli allenatori preparare bene la stagione senza sapere ancora quale sarà a fine mese l’organico completo e avendo avuto a disposizio­ne la maggior parte dei nuovi arrivati soltanto negli ultimi giorni, se non nelle ultime ore?

La stessa situazione si ripresente­rà dopo la lunga sosta per il Mondiale: la Serie A riprenderà in gennaio, in concomitan­za cioè con la riapertura del mercato. A meno che non venga presa in consideraz­ione un’ipotesi che finora non è ancora stata avanzata da nessuno. In fondo, è un po’ come l’uovo di Colombo. Visto che i principali campionati europei si dovranno fermare il 14 novembre e cha la ripresa è prevista per tutti fra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio, perché non anticipare di un mese la sessione di mercato invernale? Si potrebbe consentire un periodo persino più lungo di campagna acquisti e cessioni partendo intorno al 20 novembre e chiudendo a Natale,

visto che il 26 dicembre la Premier League sarà la prima a ripartire nel classico Boxing Day. Sarebbe anche un modo per tenere viva l’attenzione dei tifosi italiani nel lungo lasso di tempo in cui le uniche emozioni calcistich­e verrebbero altrimenti offerte soltanto da un campionato del mondo senza l’Italia, per cui dal valore per noi purtroppo limitato.

Della possibilit­à di lasciare aperte le finestre di mercato, almeno quella estiva, soltanto nel periodo di sosta dei campionati si discute da una vita, soprattutt­o su sollecitaz­ione

degli allenatori, ma in realtà senza trovare soluzioni. Nel 2018 venne sperimenta­ta la chiusura della sessione d’agosto prima della ripartenza dei tornei, ma all’idea aderirono soltanto Premier League (stop il 9 agosto) e Serie A (stop 17 agosto), gli altri Paesi europei mantennero la data tradiziona­le del 31 agosto, provocando così degli squilibri internazio­nali inaccettab­ili. L’anno successivo l’Italia fece subito marcia indietro, mentre l’Inghilterr­a tenne il punto da sola: poi, causa pandemia, nel 2020 tutti i calendari vennero sconvolti e con il ritorno della normalità si è tornati alle cattive abitudini passate. Le date della prossima sessione invernale di mercato la Federcalci­o le ha già stabilite: sono quelle abituali, dal 2 al 31 gennaio 2023. Una decisione presa così, senza pensare alle profonde anomalie della stagione che sta per cominciare.

Ma il tempo per cambiare idea e anticipare di un mese c’è tutto. Ci sarebbe anche il tempo per un’iniziativa a livello internazio­nale con l’obiettivo di convincere le altre principali Federazion­i europee a fare altrettant­o.

Un’iniziativa che potrebbe essere sostenuta proprio dagli allenatori, i soggetti più interessat­i, magari attraverso le loro associazio­ni ufficiali, ammesso che abbiano ancora senso e forza di contrattaz­ione, in un’epoca in cui pure i tecnici ormai si affidano quasi esclusivam­ente ai procurator­i. Il mercato aperto a dicembre, in un mese senza campionato, sarebbe proprio un bel regalo di Natale per gli appassiona­ti italiani, un modo originale per scacciare la malinconia da Mondiale mancato.

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In inverno Robin Gosens, 28 anni, arrivato all’Inter lo scorso gennaio

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