Romelu carico «Sento la rabbia Ricorderò a tutti cosa so fare...»
LIo e Lautaro dobbiamo dare di più: l’obiettivo resta lo scudetto Romelu Lukaku Attaccante Inter
a corona può aspettare, l’Inter no. Romelu Lukaku ha già chiaro in testa l’obiettivo della sua missione dopo il rientro a Milano: lo scudetto. Lo racconta a Dazn, dove non fa nulla per mascherare l’ambizione sua e della squadra. «Vorrei prendere questo trofeo. Non sono qui per me stesso ma per aiutare la squadra a vincere lo scudetto». Nulla viene prima dell’Inter. Né la classifica marcatori né tantomeno riprendersi il trono della città. «Gli avversari sono tanti e forti, ma a me interessa lo scudetto. Siamo all’Inter». Lo sottolinea con orgoglio, lo stesso che ha messo da parte quando ha capito di aver sbagliato a accettare la corte del Chelsea. «Ho sbagliato in tante cose. Quando sono andato via ho voluto questa rivincita perché il Chelsea era la mia squadra da giovane. Pensavo di poter essere protagonista e non è stato così — ha ammesso —. La stagione al Chelsea mi ha dato una motivazione in più per fare meglio di prima. In un anno tutti hanno dimenticato di cosa sono capace e quella è una rabbia che ho dentro».
Ritorno Il primo a sapere che sarebbe tornato all’Inter è stato Lautaro, l’altra metà della Lu-La. «Ci siamo parlati su Instagram perché avevo cambiato numero. Da lì su Whatsapp ci siamo scritti tantissimo — ha rivelato —. A Lautaro ho detto che deve fare di più, se vogliamo raggiungere gli obiettivi dobbiamo tutti fare meglio di prima: le altre squadre sono diventate forti. Lui può aiutare me e io lui: non siamo egoisti, abbiamo la stessa voglia di vincere». Lo spogliatoio lo ha riabbracciato senza rancore. «Ho dovuto cantare alla cena di squadra e pagare, ma è normale. Li ho trovati meglio di prima. Brozo è diventato più leader, più aperto verso gli altri. Non parla tanto, ma si lamenta tanto (ride, ndr). Ma mi piace. Barella è più protagonista, ha fatto tanti assist l’anno scorso. Sto cercando di inserirmi al meglio, la squadra gioca diversamente da prima – ha continuato —. Conte mi ha fatto crescere mentalmente, ma anche Inzaghi può aiutarmi a fare un passo avanti. Durante l’anno ho avuto tanti contatti con i compagni, è come non essermene mai andato. Ho visto che ogni giocatore ha più voglia di vincere, ogni partitella è o vita o morte. Siamo ancora più uniti di prima». E poi un pensiero ai tifosi: «Li ringrazio per l’amore per me e la mia famiglia. Mi scuso per come li ho lasciati. Spero con le mie prestazioni che l’amore torni quello di prima». La parola ora passa al campo.