Marino: «Inferocito per il rigore». E Sottil: «Non c’era»
Il d.t. dell’Udinese: «L’episodio dell’1-1 ha cambiato la partita, al Var non devono interessare i “rigorini”»
Siamo alle solite: «Più che arrabbiato, sono inferocito. Un episodio per nulla dubbio. I rigorini non devono interessare al Var. L’episodio ha cambiato l’inerzia della partita». Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese ha 40 anni di calcio alle spalle e quindi sa bene quando e come deve intervenire. Il rigore che ha permesso al Milan di pareggiare, dopo il vantaggio del solito Becao che ai rossoneri fa sempre gol, non lo manda giù e anche il tecnico Andrea Sottil comincia a parlare ribadendo il concetto: «Il rigore non c’era. L’avevo visto dal campo e l’ho rivisto al monitor». Per Sottil è stato il debutto in A da allenatore: «Una grande emozione e anche una certa soddisfazione perché, pur perdendo, abbiamo mostrato personalità e i ragazzi hanno dato davvero tutto».
Guai dietro Tranne uno, Destiny Udogie che, come in coppa
Italia, è rimasto fuori dai giochi, ancora per un problema muscolare. «Combatte con questo fastidio e abbiamo deciso di non convocarlo». Ma è il futuro dell’esterno veronese che preoccupa. Perché è in ballo una trattativa col Tottenham che mette sul piatto 25 milioni con l’ipotesi di lasciarlo a Udine per questa stagione: «C’è una proprietà che gestisce il mercato. Se sarà a disposizione lo allenerò, se andrà altrove, andrà altrove». Ma l’assenza di Udogie pesa e si è visto, ne risente la difesa che ha preso 4 gol per tre distrazioni. Sottil non ha mai schierato la stessa difesa. Ieri è entrata in campo quella più logica: Becao, Nuytinck, Perez. Ma, a parte il brasiliano, gli altri due hanno patito, così come Masina poi spostato da quinto a “braccetto” sinistro. «Questo della difesa sta diventando un tormentone. A me non è affatto dispiaciuta nei movimenti. Ho ottimo difensori, chiaro che dobbiamo lavorare, qualcuno come Perez è arrivato tardi, ci sono state delle distrazioni. Ma si avanti su questa strada, col sistema a tre». Il tecnico assolve anche l’attacco e Deulofeu, un po’ confusionario in alcune situazioni. «Success ha lavorato bene per 70’. Deulofeu è un campione che mette un’intensità che non avete idea».