La Gazzetta dello Sport

È già un gra

- Fabio Bianchi INVIATO A MONZA

a prima volta non si scorda mai, ma sì, anche se è stata una sconfitta, anche se poche cose sono girate per il verso giusto, anche se l’attacco con Petagnone subito dentro a fianco di Caprari ha deluso. Ha gioito un buon Torino, ma i tifosi del Monza come è giusto che sia hanno cantato e festeggiat­o lo stesso. E hanno omaggiato anche l’indimentic­ato Gigi Radice con uno striscione («È la tua partita») partito dal Monza per fare poi grande il Toro. Alla fine Mota Carvalho li ha premiati con il primo gol tra i grandi all’ultimo respiro. Inutile ma che regala speranza per il futuro. Futuro che invece sembra subito tingersi di rosa per i granata, nonostante le turbolenze d’inizio stagione. Perché, come quella famosa trasmissio­ne, ok gli acquisti sono giusti. Miranchuk bagna l’esordio con il gol. Vlasic, un tempo per lui, arriverà. E quel Radonjic è come il jolly pescato a scala quaranta: fondamenta­le.

I motivi Come una studentess­a al ballo delle debuttanti, il Monza

ha fatto i primi passi nella A con timidezza. E ha rischiato subito, salvato da un’ottima uscita sui piedi di Di Gregorio, scelto al posto di Cragno, su Sanabria. Il Toro che ha capito l’antifona ha spinto subito, Radonjic e Miranchuk hanno mostrato quello che possono fare insieme. Quando il russo ha pescato il serbo in area che ha tirato un grande diagonale, Di Gregorio si è vestito da uomo ragno per la respinta. Poi i brianzoli, con “papà” Berlusconi in tribuna a tifare con Galliani, hanno cominciato a uscire dal guscio e si sono fatti apprezzare per qualche giocata. Un 3-5-2 solido, con gli esperti Marlon, Marì e Carlos Augusto adattato a terzo di difesa, a impostare. Il pressing del Toro però non facilitava l’uscita e Petagna come suo solito tornava dietro per cercare di ripartire, con Caprari a cercare qualche imbucata che non gli riusciva. Così le occasioni, se vogliamo chiamarle così, sono arrivate solo da due sassate dell’interessan­te Filippo Ranocchia. L’ha fatta la qualità e la migliore organizzaz­ione di gioco

Subito in campo L’ex atalantino convince il tecnico: «Ha giocato due anni con Gasp». Debutta pure Vlasic

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