La Gazzetta dello Sport

L’Atalanta va, Lookman gol Samp: proteste e rimpianti

Nerazzurri bravi a colpire con Toloi e con l’attaccante Occasioni e una rete valida tolta dal Var per i doriani

- Andrea Elefante INVIATO A GENOVA

di

Risultato ingannevol­e come il calcio d’agosto, questo 2-0: sicurament­e nelle proporzion­i, ma Gasperini magari non avrebbe sbraitato (se non con i suoi) neppure se la Samp alla fine avesse raccolto il pareggio che aveva sfiorato tre volte, prima di beccare in pienissimo recupero il 2-0, con ripartenza a cura di Malinovsky­i e Lookman. Firma non banale quella dell’inglese, che si è presentato con un gol annullato (fuorigioco anche un po’ ingenuo, ma intanto non aveva sbagliato la girata) e uno segnato con sterzata e diagonale chirurgici. Si può dare per certo, invece, che il Gasp avrebbe usato parole al veleno se all’Atalanta avessero annullato un gol come quello cancellato alla Samp dopo 14’, per molto presunto fallo

su Maehle di Leris, che la prima delle tante “visioni” di Sabiri aveva mandato a leggere bene il movimento di Caputo a staccarsi da Okoli. Come sempre è lecito chiedersi se sarebbe nata un’altra partita, non c’è dubbio che la Samp si sia trovata a ingerire un cocktail acido: quel cazzotto combinato con l’1-0 prima rischiato (unico lampo di Muriel per Hateboer, radente secco mandato da Maehle incredibil­mente sul palo, forse ingannato dal tentativo in scivolata di Pasalic) e poi preso. E’ successo 12’ dopo: strappo di forza e qualità di Zapata, rifinito da un assist di testa di Pasalic per l’incursione di Toloi che ha sorpreso mezza difesa (schierata) della Samp.

Antichi difetti Un gol di un difensore, neanche così casualment­e. «Vuol dire che dobbiamo prendere attaccanti forti...», ha scherzato ma non troppo Gasperini alla fine. Anche

la sua Atalanta, come la Samp, è sembrata squadra ancora lontana dal volto che potrà avere in futuro, o perlomeno così sperano i due tecnici. Con diverse assenze pesanti e anche per questo simile alla Dea della seconda parte della scorsa stagione, non solo negli uomini, ma anche nei difetti. Dunque qualche distrazion­e difensiva, la prima dopo meno di un minuto, e ci ha messo una pezza Maehle. Troppi palloni tenuti a fatica e più volte persi in mezzo, segnali di insicurezz­a e qualche affanno (sei ammoniti, alla fine), sconfinati in un baricentro molto, troppo basso per gli standard gasperinia­ni, che ha prodotto l’assedio Samp nella ripresa. E ancora la fatica nella connession­e con le due punte, accentuata dalla partita insipida di Muriel, oltre che dall’assenza di Ederson, una delle poche certezze estive, che Pasalic ha fatto rimpianger­e soprattutt­o in termini di pericolosi­tà fra le linee.

In attesa di Villar Quella che Sabiri, anche partendo da sinistra dopo l’uscita di Djuricic e l’ingresso di Verre, ha dispensato per tutti i 90’ e immaginiam­o che Giampaolo sia il più curioso di scoprire che feeling potrà nascere fra la fantasia concreta del marocchino, che tocca la palla come chi sa di poter sempre far nascere qualcosa, e la visione di calcio di Villar, che ieri gli è mancato molto. Forse è stato quando Sabiri ha scosso il palo su punizione (25’ della ripresa) che la Samp ha capito che non era destino: poco dopo, quando Quagliarel­la ha accarezzat­o il pareggio due volte, scheggiand­o anche la traversa, la conferma. Ma anche del fatto che con questi uomini (più Gabbiadini) il “suo” 4-3-1-2 può confermars­i per Giampaolo un patrimonio da proteggere.

 ?? LAPRESSE ?? Il momento decisivo Rafael Toloi, 31 anni, sfrutta l’assist di Pasalic e sblocca la partita di Marassi
LAPRESSE Il momento decisivo Rafael Toloi, 31 anni, sfrutta l’assist di Pasalic e sblocca la partita di Marassi

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