La rana Benedetta Pilato, oro da star Angiolini d’argento «Siamo le migliori»
Benny al primo trionfo europeo nei 100 «A volte mi stupisco di aver solo 17 anni»
Da poco più che bambina di 14 anni timida, a diciassettenne tutto pepe. Sono passati tre anni da quando tutta la sua famiglia per vederla al Settecolli arrivò al Foro Italico in auto da Talsano, popoloso quartiere di Taranto. Papà Salvatore, mamma Antonella, il fratello Alessandro, l’allenatore Vito D’Onghia, impiegato Asl. Nessuno aveva intenzione di perdersi la gara di Benny, che regalò a tutta la comitiva di casa il primato italiano assoluto, stracciando quello di Arianna Castiglioni. Da allora, è diventata non solo la primatista mondiale nei 50 rana, ma ormai fa collezione di medaglie anche nella specialità che ha dovuto affinare, i 100, perché olimpica.
Bottino Quest’anno il bottino è da circoletto rosso. O, meglio, da grande star delle piscine che vincono Mondiali e Europei. Due mesi fa l’oro nella rassegna iridata di Budapest, ieri quello del continente (per la prima volta) davanti a un pubblico che si è emozionato nel vederla mettere la mano ancora una volta davanti all’avversaria. Che poi stavolta è un’amica, Lisa Angiolini, 27enne senese di Poggibonsi. «Il pubblico romano? Spaziale», dice la tarantina che la butta sulla scaramanzia: «Io l’ho detto che prima gareggiano i maschi e poi noi facciamo uguale (si riferisce all’oro e argento di Martinenghi e Poggio, ndr). Sono contenta per me, per Lisa. Penso non se l’aspettasse. Volevo soltanto salutare Stefano Nurra che non c’è più e ci ha aiutato tanto in questo percorso di crescita tecnica».
Gilda In questi giorni romani Benny non è sola. «Sì, ho un ospite, la mia barboncina Gilda che per fortuna sono riuscita a portare qui. Se mi rendo conto di essere così giovane? Anch’io ogni tanto resto scioccata, però sono davvero contenta, non ci sono parole davanti a questo spettacolo. È tutto bellissimo». Poi, trova il modo di fare i complimenti al più piccolo della comitiva azzurra, Lorenzo Galossi. «Grande Galo, è più piccolo di me, strano eh? Io ormai ho 17 anni», e ride prima di ricordare di essere «orgogliosa di rappresentare questa Nazionale. Ci sono davvero tante punte di diamante, credevo potesse rappresentare un problema, invece no. Siamo proprio un bel gruppo, non ci sono invidie».
Fatica Non sono stati una passeggiata, questi 100 rana. «In questi giorni ho fatto fatica, in finale avevo un male al braccio che non vi dico... Ma il tifo mi ha dato tanta carica. Mi interessava solo mettere la mano davanti a tutte e così è stato». Alla fine, lo scherzetto glielo stava tirando proprio la sua amica Lisa, finita alle spalle. «Lisa si merita questa medaglia. Ormai la rana ci appartiene, siamo tutte e quattro fortissime», spiega Benedetta che fa riferimento a Arianna Castiglioni e
Martina Carraro, mentre passa la toscana che non si aspettava tutta questa folla di taccuini attorno a lei. Classe 1995, è entrata in nazionale a 26 anni, un’età tardiva se la paragoniamo proprio alla Pilato e ai suoi 14 anni dell’esordio. Che potesse fare bene si era capito da venerdì mattina, quando nelle batterie aveva realizzato il suo record personale sulla distanza togliendosi quasi un decimo. Una prova che, nella lotta interna alla Nazionale, ha lasciato fuori le più titolate Castiglioni e Carraro. Qualche anno fa aveva pure pensato di smettere, questo secondo posto ora le darà la carica giusta per continuare a nuotare con passione. «È un argento che rappresenta una rivincita per me e che mette alle spalle tante cose che non sono andate per il verso giusto nella mia carriera. Voglio salutare i miei nonni: li amo tantissimo».
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