La Gazzetta dello Sport

«Siate senza paura» Frasi motivazion­ali nel tunnel di San Siro

L’idea dello slogan è stata dell’allenatore L’ispirazion­e da un libro di una life coach

- Di Alessandra Gozzini

Pioli in total black è inedito solo nell’aspetto: l’anima è la stessa di sempre. Fiera, battaglier­a. «Be a warrior, not a worrier», sii un guerriero, non avere paura: è la frase fatta stampare nel tunnel che porta dagli spogliatoi al prato di San Siro. Sulla parete rossa, i caratteri (cubitali) sono scritti in nero e bianco. L’inglese risalta l’assonanza e così l’aveva pensata Hayley L Silk, una life coach che ne ha fatto il titolo di un libro. Che in copertina aggiunge: «Un approccio illuminant­e per vincere 12 preoccupaz­ioni quotidiane»: una lettura motivazion­ale che offre soluzioni pratiche, strumenti di coaching ed esperienze personali. Pioli ne ha tratto ispirazion­e, tanto da farne lo slogan che accompagna la squadra in campo. Sul carattere ha costruito la scalata al successo: «I miei hanno avuto più fame di tutti»: l’inizio di ieri ha dimostrato che il Milan non ha ancora la pancia piena. L’appetito vien mangiando e tutti sono pronti a sedersi al tavolo: chi c’era e chi è appena arrivato. Pioli vuole un gruppo di titolari allargato e sembra averlo già trovato: Diaz e Rebic, in teoria fuori dalla formazione tipo, gli hanno consegnato la vittoria all’esordio. De Ketelaere e Origi sono entrati con determinaz­ione. Krunic non ha fatto rimpianger­e Tonali, Saelemaeke­rs se la gioca con Messias. E così via. Un lavoro di gestione su cui Pioli potrebbe scrivere un libro tutto suo. Gestore delle risorse, allenatore in campo, psicologo fuori: Pioli porta avanti il suo metodo. Anche in una veste completame­nte nuova: ieri si è presentato allo stadio in pantaloni e maglietta nera. In attesa della nuova divisa ufficiale, preferisce evitare la tuta e conservare un certo stile anche in panchina.

Pressing Al Milan ha già cucito un abito su misura, sfruttando l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dei più anziani. I suoi guerrieri sfiniscono l’avversario con il pressing: aggredisco­no ovunque, anche in zona offensiva. E con la palla tra i piedi recitano lo spartito a memoria. Dopo la vittoria sull’Udinese, Pioli ha richiamato i suoi giocatori a Milanello nella giornata di ieri lasciando il Ferragosto di riposo: per lui qualche ora di relax a Forte dei Marmi, prima dell’appuntamen­to al centro sportivo fissato per martedì. Sabato ha aperto il pomeriggio con l’omaggio dei tifosi: «Pioli is on fire», è stato il tormentone che ne ha salutato l’ingresso in campo. E ha chiuso la serata con i compliment­i nello spogliatoi­o da parte della dirigenza: «Bene così Mister, ora ne mancano solo altre 37...». In mezzo Pioli aveva ribadito la direzione: «Ci portiamo via tante cose positive e tante su cui lavorare, com’è normale che sia visto il periodo. Ci aspetta una bella stagione, abbiamo cominciato bene, dobbiamo lavorare perché anche in questa partita abbiamo fatto degli errori e ne faremo degli altri. Non si può pensare di essere perfetti ma dobbiamo pensare di essere il più perfetti possibile». Troppo lunga per essere stampata sulla pareti dello spogliatoi­o. Ma l’allenatore, gestore, psicologo non si stancherà di ripeterla.

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Stefano Pioli e i suoi giocatori a San Siro GETTY In mezzo al gruppo

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