JOVIC, SUBITO GOL LA CREMONESE SPAVENTA LA AL 95’ IL PASTICCIO
La squadra di Alvini, nonostante sia rimasta in 10 per un tempo, con il gioco ha ribattuto colpo su colpo alla Fiorentina. Ma il portiere sbaglia ed è 2-1
ra un cross sbagliato, è diventato il gol decisivo. Il calcio è fatto così, in tutte le categorie, e Massimiliano Alvini lo conosce bene. Forse per questo il tecnico della Cremonese trova la forza di sorridere dopo la partita. Lui li chiama “dettagli”, ma quello che combina Radu al 95’ è difficile da descrivere, figuriamoci da vivere. È il penultimo minuto di recupero, la Cremonese sta meritatamente costringendo la Fiorentina sul 2-2 nonostante sia in 10 dalla fine del primo tempo per l’espulsione di Escalante. Mandragora effettua un cross innocuo: il pallone vola alto verso la porta, Radu esce in presa senza alcun disturbo. Tutto finito, in teoria. E invece il portiere afferra il pallone, ricade, inciampa e finisce in porta con il pallone sempre tra le mani. Per le statistiche è rete di Mandragora, ma Radu si è fatto gol da solo. E il pensiero corre a Bologna-Inter e all’errore che complicò la corsa scudetto dei nerazzurri.
I viola La Fiorentina, insomma, vince ma la prima giornata di campionato non lascia molti altri segnali positivi. Giovedì contro il Twente, nell’andata dei playoff di Conference League, servirà molto di più sotto ogni punto di vista: gamba, attenzione, tecnica. Proprio pensando all’impegno europeo, Italiano ha deciso di risparmiare alcuni giocatori (Gonzalez, Duncan, Mandragora, Ikonè, Dodo e Venuti), ma ha sorpreso soprattutto la decisione di non schierarli dopo un quarto d’ora della ripresa, quando la Cremonese aveva fatto scattare qualche allarme. La Fiorentina ha iniziato la partita discretamente sfruttando la corsa e l’intraprendenza di
Kouamè e Sottil. Il gol di Bonaventura (16’) ha forse illuso tutti, ma la Cremonese non solo ha pareggiato in fretta con Okereke (19’), ma ha continuato a proporre un calcio organizzato e verticale. Un guizzo di Jovic (34’) ha riportato avanti la Viola, ma il serbo merita un approfondimento. La sua condizione è comprensibilmente insufficiente, non vince nessun duello sullo scatto e quindi non può garantire profondità alla squadra. Essendo un ottimo giocatore, però, sa rendersi utile da fermo nello smistamento del pallone e anche il gol, realizzato in un metro quadro con stop, giravolta e tiro, evidenzia le sue eccelse doti tecniche. Ma nella ripresa la Fiorentina era in sofferenza e avrebbe avuto bisogno ogni tanto di verticalizzare subito su di lui, perché gli esterni erano stanchi e Italiano li ha cambiati solo nel finale. Però Jovic non era sufficientemente mobile per aiutare i compagni. La sua crescita atletica è indispensabile per il salto di qualità della squadra.
Che sorpresa La Cremonese, invece, il suo salto di qualità l’affida al gioco e alle conoscenze trasmesse dal suo allenatore, che ha assaggiato la A a 52 anni, si è emozionato nel tragitto dal tunnel alla panchina, ma poi si è emozionato di più nel guardar giocare con coraggio la Cremonese. Nel primo tempo ha accettato anche il tre contro tre in difesa pur di ripartire con tanti uomini. E le combinazioni offensive, sempre alla ricerca dello spazio nel quale servire giocatori in perenne
La strategia
movimento, riuscivano bene. Dopo l’espulsione di Escalante è passato al 4-3-2 e quando ha inserito Buonaiuto è rimasto senza interditori puri. Così la riconquista era affidata alla pressione omogenea e alla tendenza dei reparti a restare corti occupando gli spazi. L’organizzazione ha quasi cancellato gli effetti dell’inferiorità e dopo il pareggio di Bianchetti (23’: splendido corner di Buonaiuto con palla respinta a fatica da Gollini e tap-in del capitano) la Cremonese ha concesso il giusto e sfiorato il 3-2 con una ripartenza di Dessers. Un brutto cross trasformato in gol non può certo cambiare i giudizi.
Italiano ha fatto riposare alcuni titolari in vista dei playoff di Conference