Radonjic è una furia Mira-Sanabria gol È il trio meraviglia
Feeling, assist, magie: anche Vlasic ok L’attacco è l’arsenale di qualità di Juric
Epoi, in un sabato notte, furono gol e assist, accelerazioni e spunti, magie e sorrisi. Quasi d’improvviso, quasi a voler sovvertire tutte le regole degli allenatori, azzerando un bel po’ di quei luoghi comuni sul tempo necessario per favorire l’inserimento dei nuovi acquisti. Tutto all’improvviso, e quando c’è un menù di classe così ricco ne diventa la conseguenza: Miranchuk aveva svolto il suo primo allenamento quarantotto ore prima di scendere in campo nell’ex Brianteo. Non aveva mai giocato con Radonjic e Sanabria, eppure nessuno se n’è accorto. Il tridente meraviglia del Toro ha conquistato Monza con fantasia, personalità, un ampio repertorio di classe. È scoccato subito un feeling così naturale che ha pure stupito. Uno spettacolo, al punto che anche Juric ha applaudito: «Sono contento di come si sono mossi davanti, tutti e quattro: è nata subito una bella intesa». Tutti e quattro perché all’appello ha risposto pure Vlasic, meno appariscente dei tre compagni, ma con un bell’impatto nella ripresa. Là davanti poi scalpita anche il giovane Pellegri, con il suo enorme potenziale. Ci sarà da divertirsi: l’attacco del nuovo Toro è un arsenale di qualità.
Senza perdere tempo
Il Toro a trazione anteriore, dunque, non ha perso tempo. Alla prima occasione ha mostrato tutto il suo potenziale. Lo si era intravisto nelle amichevoli estive e nell’antipasto di Coppa Italia (tre gol al Palermo). A Monza Juric ha trovato la conferma di poter ripartire da un ottimo reparto offensivo. Radonjic è stato una furia. Imprendibile, un generatore continuo di pericoli e spunti. Da solo ha creato tredici situazioni pericolose: ha innescato i due gol del Toro, ha concluso sei volte verso la porta, ha pen
nellato cinque cross dai quali sono nate altrettante occasioni. Quando si parla di Miranchuk si va ben oltre l’intuizione. Juric ha avuto il merito di buttarlo subito nella mischia a due giorni dal suo arrivo. Nella notte in Brianza, nella mente del russo, saranno passati gli insegnamenti ricevuti nel biennio all’Atalanta. Il suo primo tempo passato a dialogare, fare sponde, servire Radonjic e Sanabria come se giocassero insieme da sempre, supera la tattica e ogni altro tipo di discorso. Miranchuk (oggi sarà da valutare per un affaticamento muscolare) parla il linguaggio del calcio di qualità (ma spiccica solo qualche parola di italiano), al Toro ha trovato i traduttori giusti per essere compreso e per potersi esprimere. Il colpo vincente sottoporta di sinistro è una finezza da primo della classe. Al gol di Miranchuk si aggiunge poi quello di Sanabria. Che ha fatto molto di più: non solo il momentaneo 0-2, pure l’assist per il russo. Tonny si è ripresentato sul palcoscenico del campionato nella sua versione migliore e più completa: finalizzatore sì, ma uomo-squadra che fa sponde, gioca di prima, apre varchi, rende l’uno contro uno in fase offensiva una minaccia costante.
Radonjic continui così: ha la grande opportunità della sua carriera Ivan Juric su Radonjic
Che bella energia da Sanabria, bene Miranchuk-Vlasic Davanti intesa ok
Piedi per terra «Radonjic deve rimanere con i piedi per terra: questa è una grande occasione per lui, perché nel passato in carriera si è perso un po’». Ha parlato così, Juric, dopo lo show di Monza a proposito di Radonjic. Ha l’estintore sotto la scrivania, ma poi si coccola il suo trequartista. «Rado ha fatto di tutto, ma proprio di tutto, per venire al Toro - racconta -: è stata già una grande cosa, perché vuol dire che nella sua testa c’è la disponibilità per lavorare duro e per migliorarsi. I colpi li ha sempre avuti, ma gli è sempre mancato tutto il resto, come la capacità di capire il gioco e di avere continuità. Sono contento delle sue prime due partite, ha fatto vedere belle cose: deve solo continuare così e confermarsi a questi livelli». È tutto l’attacco che lascia contento Juric perché «sono rimasto molto soddisfatto di tutti e quattro, anche di Vlasic nella ripresa. E specialmente di Sanabria: non mi era piaciuto con il Palermo, a Monza ha giocato con grande energia e tecnica. Molto bene questa prima gara di Miranchuk, che conosce i movimenti e i meccanismi perché arriva da due anni con Gasperini». In primo piano c’è l’intesa così velocemente trovata tra gli attaccanti: «Rado e Sanabria hanno lavorato insieme 40 giorni e hanno una buona intesa, tutti e quattro gli attaccanti hanno un bel feeling». Il campionato è appena iniziato, ma c’è già una domanda che si leva all’orizzonte. In attacco il Toro è più forte di un anno fa? Monza ha rilasciato il primo sì.