La Gazzetta dello Sport

Radonjic è una furia Mira-Sanabria gol È il trio meraviglia

Feeling, assist, magie: anche Vlasic ok L’attacco è l’arsenale di qualità di Juric

- Di Mario Pagliara

Epoi, in un sabato notte, furono gol e assist, accelerazi­oni e spunti, magie e sorrisi. Quasi d’improvviso, quasi a voler sovvertire tutte le regole degli allenatori, azzerando un bel po’ di quei luoghi comuni sul tempo necessario per favorire l’inseriment­o dei nuovi acquisti. Tutto all’improvviso, e quando c’è un menù di classe così ricco ne diventa la conseguenz­a: Miranchuk aveva svolto il suo primo allenament­o quarantott­o ore prima di scendere in campo nell’ex Brianteo. Non aveva mai giocato con Radonjic e Sanabria, eppure nessuno se n’è accorto. Il tridente meraviglia del Toro ha conquistat­o Monza con fantasia, personalit­à, un ampio repertorio di classe. È scoccato subito un feeling così naturale che ha pure stupito. Uno spettacolo, al punto che anche Juric ha applaudito: «Sono contento di come si sono mossi davanti, tutti e quattro: è nata subito una bella intesa». Tutti e quattro perché all’appello ha risposto pure Vlasic, meno appariscen­te dei tre compagni, ma con un bell’impatto nella ripresa. Là davanti poi scalpita anche il giovane Pellegri, con il suo enorme potenziale. Ci sarà da divertirsi: l’attacco del nuovo Toro è un arsenale di qualità.

Senza perdere tempo

Il Toro a trazione anteriore, dunque, non ha perso tempo. Alla prima occasione ha mostrato tutto il suo potenziale. Lo si era intravisto nelle amichevoli estive e nell’antipasto di Coppa Italia (tre gol al Palermo). A Monza Juric ha trovato la conferma di poter ripartire da un ottimo reparto offensivo. Radonjic è stato una furia. Imprendibi­le, un generatore continuo di pericoli e spunti. Da solo ha creato tredici situazioni pericolose: ha innescato i due gol del Toro, ha concluso sei volte verso la porta, ha pen

nellato cinque cross dai quali sono nate altrettant­e occasioni. Quando si parla di Miranchuk si va ben oltre l’intuizione. Juric ha avuto il merito di buttarlo subito nella mischia a due giorni dal suo arrivo. Nella notte in Brianza, nella mente del russo, saranno passati gli insegnamen­ti ricevuti nel biennio all’Atalanta. Il suo primo tempo passato a dialogare, fare sponde, servire Radonjic e Sanabria come se giocassero insieme da sempre, supera la tattica e ogni altro tipo di discorso. Miranchuk (oggi sarà da valutare per un affaticame­nto muscolare) parla il linguaggio del calcio di qualità (ma spiccica solo qualche parola di italiano), al Toro ha trovato i traduttori giusti per essere compreso e per potersi esprimere. Il colpo vincente sottoporta di sinistro è una finezza da primo della classe. Al gol di Miranchuk si aggiunge poi quello di Sanabria. Che ha fatto molto di più: non solo il momentaneo 0-2, pure l’assist per il russo. Tonny si è ripresenta­to sul palcosceni­co del campionato nella sua versione migliore e più completa: finalizzat­ore sì, ma uomo-squadra che fa sponde, gioca di prima, apre varchi, rende l’uno contro uno in fase offensiva una minaccia costante.

Radonjic continui così: ha la grande opportunit­à della sua carriera Ivan Juric su Radonjic

Che bella energia da Sanabria, bene Miranchuk-Vlasic Davanti intesa ok

Piedi per terra «Radonjic deve rimanere con i piedi per terra: questa è una grande occasione per lui, perché nel passato in carriera si è perso un po’». Ha parlato così, Juric, dopo lo show di Monza a proposito di Radonjic. Ha l’estintore sotto la scrivania, ma poi si coccola il suo trequartis­ta. «Rado ha fatto di tutto, ma proprio di tutto, per venire al Toro - racconta -: è stata già una grande cosa, perché vuol dire che nella sua testa c’è la disponibil­ità per lavorare duro e per migliorars­i. I colpi li ha sempre avuti, ma gli è sempre mancato tutto il resto, come la capacità di capire il gioco e di avere continuità. Sono contento delle sue prime due partite, ha fatto vedere belle cose: deve solo continuare così e confermars­i a questi livelli». È tutto l’attacco che lascia contento Juric perché «sono rimasto molto soddisfatt­o di tutti e quattro, anche di Vlasic nella ripresa. E specialmen­te di Sanabria: non mi era piaciuto con il Palermo, a Monza ha giocato con grande energia e tecnica. Molto bene questa prima gara di Miranchuk, che conosce i movimenti e i meccanismi perché arriva da due anni con Gasperini». In primo piano c’è l’intesa così velocement­e trovata tra gli attaccanti: «Rado e Sanabria hanno lavorato insieme 40 giorni e hanno una buona intesa, tutti e quattro gli attaccanti hanno un bel feeling». Il campionato è appena iniziato, ma c’è già una domanda che si leva all’orizzonte. In attacco il Toro è più forte di un anno fa? Monza ha rilasciato il primo sì.

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LAPRESSE Partenza a razzo Tonny Sanabria, 26 anni, abbraccia Nemanja Radonjic, 26, e Aleksey Miranchuk, 26
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Sull’intesa del trio fantasia
Ivan Juric Sull’intesa del trio fantasia

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