La Gazzetta dello Sport

L’atletica italiana è cresciuta Possonoess­ereEuropei­record

- Di Stefano Baldini*

Nella stagione 2022, piena di eventi internazio­nali che ci permettono di ritrovare la normalità, gli Europei di Monaco sono il piatto forte dell’estate che più dei Mondiali ci interessa da vicino. L’Italia dei 5 ori di Tokyo, che ha sofferto le fatiche e le pressioni dell’anno post olimpico, si presenta alla massima competizio­ne continenta­le con uno squadrone di quasi cento atleti, qualificat­i attraverso tempi, misure e posizioni nel ranking europeo. I Mondiali di Eugene hanno confermato quanto sia

stato difficile, per i nostri campioni, gestire l’anno post olimpico tra aspettativ­e, energie giustament­e spese per attività mondane o comunque fuori dal campo di allenament­o, infortuni e quant’altro. È tutto fisiologic­o, e avere un’altra immediata possibilit­à di mettersi in gioco con la maglia azzurra andrà a favore dei nostri atleti,

sia quelli che hanno fatto bene a Eugene, sia a quelli che hanno fame di rivincita. Monaco è una garanzia dal punto di vista dell’ambiente, del pubblico e della sua competenza. Le motivazion­i non mancano. Molte nazioni hanno un po’ snobbato il Mondiale di

luglio per concentrar­si al massimo sull’Europeo di agosto. Si può anche accettare, ma solo perché è un’occasione particolar­e, con i Mondiali posticipat­i dal 2021 al 2022. Mi auguro di non assistere mai più alle due manifestaz­ioni nella stessa stagione, che

significhe­rebbe anche aver messo definitiva­mente alle spalle la pandemia.

L’Italia ha tante frecce al suo arco, davvero tante. Oltre a qualche normale assenza per infortunio (peccato per Palmisano, Sibilio e Faniel), l’ossatura della squadra è quella di Tokyo, addirittur­a rinforzata in alcuni settori dove molti giovani, che avevano già ben figurato ai Giochi un anno fa, godono oggi di ulteriori esperienze e risultati ottenuti negli ultimi 12 mesi.

Anche i big della squadra, ad esempio Jacobs e Gimbo, hanno il dente avvelenato nonostante il precario stato di forma e mi aspetto da loro l’acuto dei Campioni, quelli che, quando conta, sanno ottenere il massimo di quello che possono dare in quel momento, anche se lontano dal 100% potenziale.

Si parla di record di medaglie azzurre nella manifestaz­ione (precedente Spalato 1990): credo sia normale e fonte di motivazion­e ambire al risultato consideran­do la squadra, cresciuta alla grande in questi ultimi anni e il fatto che ci sono 21 medaglie di più in palio rispetto a 32 anni fa, quando la disparità di genere costava 5 gare al femminile, alle quali vanno aggiunte le due classifich­e a squadre di maratona, che oggi fanno medagliere. Vedremo tanto spettacolo, grandi sorprese e altrettant­e debacle, anche frutto del calendario che ha piazzato i Giochi del Commonweal­th tra Eugene e Monaco. Per molti atleti questo ha significat­o 3 major championsh­ips in 5 settimane, e le fatiche di tanti campioni creeranno opportunit­à che i nostri azzurri devono andare a prendersi.

Le star della manifestaz­ione? Senza citare gli azzurri, anche per scaramanzi­a, mi sbilancio al femminile sulla formidabil­e olandese Femke Bol, alla ricerca di una clamorosa tripletta 400, 400 hs e 4x400 e al maschile su un pimpante Jakob Ingebrigts­en, il mezzofondi­sta norvegese campione olimpico dei 1500 che, dopo la batosta dei Mondiali sulla distanza, dovrebbe aver imparato a non sottovalut­are troppo i suoi avversari. Buoni Europei di Atletica a tutti.

* Oro olimpico nella maratona ad Atene 2004

 ?? ?? L’abbraccio Marcell Jacobs, 27 anni (a sinistra) e Gimbo Tamberi, 30, dopo il doppio oro nei 100 e nell’alto all’Olimpiade di Tokyo. Ora gli Europei
L’abbraccio Marcell Jacobs, 27 anni (a sinistra) e Gimbo Tamberi, 30, dopo il doppio oro nei 100 e nell’alto all’Olimpiade di Tokyo. Ora gli Europei
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