La Gazzetta dello Sport

Kvaradona NAPOLI, GOL E ASSIST NESSUNO ALL’ESORDIO COME IL GEORGIANO

Khvicha debutta meglio di Cavani e Callejon E anche di... Diego. L’intesa con Osimhen

- Di Maurizio Nicita NAPOLI

a prima è stata meglio di Maradona. Non suoni come bestemmia ma Khvicha Kvaratskhe­lia ha esordito in Serie A al Bentegodi di Verona, come Diego nel settembre del 1984. Allora l’argentino, bloccato da Briegel, perse contro la squadra di Bagnoli che avrebbe poi vinto lo scudetto. Diverse oggi le scale di valori e il georgiano ha debuttato segnando e risultando decisivo nel successo degli azzurri. Insomma quel Kvaradona col quale lo hanno battezzato a Napoli comincia non solo a piacergli, ma a portargli pure bene.

Un’ora di fuoco Le premesse dei primi 40 giorni del georgiano in azzurro erano buone, ma gli stessi tifosi che lo hanno accolto benissimo non potevano sperare in una partenza così importante. Nei suoi 68’ giocati per il battesimo nel campionato italiano, Kvara ha fatto: un gol, un assist, ha creato due occasioni da gol, crossato quattro volte, tirato altrettant­e volte. Insomma tante cose importanti per un ventunenne arrivato dall’Est e per nulla spaesato. Forse un po’ di emozione, quella sì, e infatti Luciano Spalletti ha spiegato: «Quando l’ho sostituito accusava dei problemi muscolari causati dalla tensione dell’esordio. Ci sta. Per questo dico che il ragazzo può fare molto meglio. Migliorare l’attenzione». Giustament­e il tecnico non vuole “montare” i suoi giovani, anche perché lunedì la prestazion­e è stata buona, ma il Verona era lontano parente dalla squadra che negli ultimi due anni ha tolto punti importanti, a volte fondamenta­li, alla squadra azzurra. Premesso ciò Kvara ha mostrato personalit­à, perché quando ha perso i primi dribbling è andato a inseguire l’avversario per riprenders­i il pallone. E senza paura ha cercato la conclusion­e, riuscendo a far gol addirittur­a di testa, che non è esattament­e nelle sue caratteris­tiche. L’assist di prima con cui inventa un corridoio - di quelli visti solo da chi sa dare il “tu” al pallone - è di rara bellezza e qualità. È il tocco quello per Zielinski - che decide la partita e gli consente un piccolo primato, non proprio banale. Nell’epoca De Laurentiis nessun acquisto aveva debuttato con gol e assist. A Kvara si avvicinano nomi di una certa importanza come Cavani e Callejon che segnarono al battesimo azzurro (pure De Guzman) ma senza assist.

Se il buongiorno... Certo una partita è poco per giudicare, ma Kvara sembra avere le stimmate del predestina­to. È quel tipo di giocatore capace di infiammare le folle, di far sognare i tifosi, un po’ come ha lasciato intendere con la sua esultanza “dormiente”. Perché si sogna con gli occhi chiusi.

La predizione a Victor

E c’è un’altra curiosità, rivelata da Victor Osimhen, sulla straordina­rio pomeriggio del georgiano. A fine gara il nigeriano ha raccontato: «Due minuti prima, Kvara mi ha detto che avrei segnato di lì a poco. E poi è successo davvero! Sono contento, per me e per la squadra. Lui è giovane, sto cercando di aiutarlo. Fra noi sta crescendo una bella intesa». Insomma Khvicha sa “leggere” anche il futuro. Scherzi a parte questo feeling fra i due giovani attaccanti può diventare la fortuna del Napoli. Quando troveranno i tempi giusti per trovarsi ecco che la qualità di Kvara potrà esaltarsi con l’esplosivit­à di Osi. In attesa del suo esordio al Maradona restano sui social gli echi dell’esultanza cantata dei telecronis­ti georgiani al gol di Verona del loro connaziona­le. Canta Napoli e canta anche la Georgia. Questa squadra azzurra può davvero riaccender­e la passione dei tifosi.

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