Bertocchi gigante da un metro
Nei tuffi vince davanti al suo idolo Tania Cagnotto, Pellacani terza
Elena Bertocchi è tesa, quando sale sul trampolino per l’ultimo tuffo dalla piattaforma di un metro. È prima, non può sbagliare proprio sul più bello. E infatti non sbaglia. Milanese ma di stanza a Roma (ha scelto di integrarsi col gruppo azzurro all’Acquacetosa agli ordini di Oscar Bertone), non è che sperasse tanto nel successo. Il motivo? Quei cronici problemi alla schiena che la torturano da tempo. «È un oro davvero bellissimo - racconta -, dopo un periodo molto difficile. Sono arrivata qui con l’obiettivo di divertirmi, davvero. Invece sono riuscita a riconfermarmi campionessa d’Europa davanti a un pubblico strepitoso. Credetemi quando vi dico che sul trampolino mi tremavano le gambe...».
Sofferenze È andata alla grande, anche i dolori alla schiena non si sono sentiti. Elena spiega bene quali sono le sue sofferenze: «È un problema strutturale, quindi non si può guarire. È un’infiammazione delle faccette articolari che quando vado in estensione mi pizzicano ed è come se mi entrasse un coltello nella schiena. Ai Mondiali ero peggiorata talmente tanto che mi era venuta anche la sciatica, neppure un mese fa ho fatto un’infiltrazione di cortisone. Ora sto bene,
speriamo continui». Con l’oro al collo andrà ancora meglio. «Se ho fatto anche una proposta di matrimonio al mio fidanzato Francesco? Sì, ma per il Fantaeuropeo. Però se mi vuole sposare va bene lo stesso, ho quasi 28 anni...», racconta Elena che parla anche dei complimenti ricevuti da Tania Cagnotto che con dieci medaglie, di cui otto d’oro (Torino 2009-Londra 2016), detiene il primato assoluto a livello continentale: «È stata sempre uno stimolo per tutte, lei era irraggiungibile ma ci ha aiutato nella crescita». Nella stessa gara, il bronzo di Chiara Pellacani viene accolto dalla romana con soddisfazione.
«È la gara che ho preparato di meno. L’obiettivo era il podio ed è arrivato». La Pellacani il giorno di Ferragosto aveva vinto un oro nel Team Event assieme a Andreas Sargent Larsen, Sarah Jodoin di Maria, Eduard Timbretti Gugiu. Un bronzo ieri l’hanno vinto Timbretti Gugiu e Jodoin di Maria che nel sincro mixed hanno conquistato la prima medaglia assoluta nella specialità. Lui è nato a Cuneo da genitori romeni, lei è di madre canadese e padre bolognese. E Sarah pur di non saltare gli Europei va avanti con i legamenti del polso rotti e il tricipite della spalla sinistra strappato: davvero encomiabile.