A Latina piccolo miracolo di sport e inclusione
Giovanni, Matias, Alex e Salvatore, Alessio, Lorenzo, Matteo, Diya, Jacopo entrano sul campo e sorridono. C’è chi si sposta su carrelli di sostegno (alcuni troppo piccoli per non far male a chi li osserva), chi con le stampelle perché ha perso una gamba, chi ha lunghe cicatrici tra i capelli. Ma sull’erba sintetica del campetto di via della Rimembranza, a Latina, gli sguardi si illuminano. Calzoncini e maglia della loro scuola calcio, la Fairplay School, che in realtà è una polisportiva, ma stavolta tutto ruota intorno al pallone. È un pomeriggio di festa, si gioca per celebrare la collaborazione tra questa associazione sportiva totalmente gratuita e Every Child is My Child, la Onlus ideata e presieduta dall’attrice Anna Foglietta, ovviamente presente all’appuntamento. Qui questi ragazzi straordinari, come amano chiamarli da queste parti, affetti da gravi disabilità, intellettive o motorie, dividono il campo con chi è stato più fortunato di loro. Si chiama integrazione, quella autentica, quella rara, vera missione dei creatori del progetto Fairplay School, Luca Zavatti e Marco Ghirotti. Sono quindici gli “straordinari” e hanno tra i 5 e i 18 anni. Arrivano anche da molto lontano perché questo posto è a suo modo unico. «Giovanni ha 13 anni – racconta Anita, la mamma – ha avuto un’ischemia. Il suo problema è motorio, non intellettivo, e ama stare con i normodotati, non ha mai voluto essere ghettizzato. Qui è possibile». E allora eccolo Giovanni, in porta con il suo carrello. «Quando è arrivato – racconta Ghirotti, allenatore professionista – pensava a farla finita. E guardate i gemelli Alex e Salvatore, sono fantastici, la mamma li ha adottati quando avevano 3 anni. Purtroppo tante realtà rifiutano i disabili, è successo a Matias, il bimbo di 5 anni che gioca sul carrellino». Ora è qui che insegue il pallone. E ride. Come Diya, un 17enne siriano che 10 anni fa ha perso la gamba sotto le bombe di Aleppo e potrebbe presto entrare nelle Fiamme Gialle per il suo talento in canoa. Zavatti, ex calciatore che ha perso la gamba in un incidente, racconta: «Abbiamo 35 ragazzi tra straordinari e non, questo è un posto aperto a tutti e gratuito, grazie al sostegno di tante persone e di Every Child is my Child». Anna Foglietta sorride: «Cercavamo qualcosa che avesse a che fare con lo sport perché siamo convinti sia il mezzo migliore per elaborare, esorcizzare, sentirsi vivi. Per caso ho trovato la Fairplay School, non potevo essere più fortunata e felice, qui c’è la vita vera».