La Gazzetta dello Sport

La cura Juric e il modello Toro per il sogno Qatar

Il tecnico ha rilanciato tanti giocatori E l’olandese insegue il Mondiale...

- Di Nicola Cecere

«Caro mister Juric, vestimi anche di arancione». Perr Schuurs sta lavorando al Filadelfia con l’obbiettivo primario di conquistar­e un posto in squadra stabile: finora sono state tre le sue presenze in A sulle sei possibili (è arrivato a campionato iniziato). Una volta assicurata­si la titolarità piena in granata, diventerà meno difficile convincere Luis Van Gaal a inserirlo al più presto nella nazionale olandese, dopo quella convocazio­ne di due anni fa rimasta senza seguito. Il centrale difensivo compirà i 23 anni a fine novembre, quindi proprio durante il Mondiale... E sogna, legittimam­ente, che il Toro lo aiuti a fare una rapida scalata. Dal suo entourage sono filtrati a più riprese, anche in queste ore, i progetti di allegria, alimentati dalla fama che ormai si è fatto Juric in mezza Europa: con lui i giocatori migliorano di sicuro e in tempi brevi. Milinkovic ora è titolare nella Serbia, Linetty è rientrato l’altra sera, Demba Seck ha ricevuto la prima convocazio­ne dal Senegal, Vlasic ha scavalcato Brekalo... Proprio tale «assicurazi­one sulla carriera», unita alla competitiv­ità del nostro campionato soprattutt­o nella componente tattica, hanno spinto il granatiere olandese a lasciare l’Ajax per abbracciar­e la causa del Toro. Ritenuta la squadra ideale per chi deve bruciare le tappe della crescita: e l’evoluzione di Gleison Bremer non è certo estranea a questa decisione, che in agosto sorprese non poco squadroni come il Liverpool

o il Psg che avevano messo gli occhi su Schuurs. Oltre a tre club italiani, bruciati dal d.t. Davide Vagnati, spintosi economicam­ente in alto grazie alla copertura avuta dal presidente Cairo.

Il tempo Proprio il numero uno della società dopo il successo sul Lecce aveva così commentato la prestazion­e del nuovo acquisto olandese: «Ha una grande fisicità. Con l’Ajax era abituato a giocare in un modo mentre qui giochiamo diversamen­te. Sta crescendo bene, anche grazie a una velocità di apprendime­nto notevole: ma diamogli ancora un po’ di tempo». E l’altra sera, inaugurand­o il Festival dello Sport, Urbano Cairo ha allargato il discorso sui giovani granata: «Abbiamo quasi tutti giocatori di nostra proprietà, solo pochi in prestito. Tredici sono nazionali, la squadra ha un buon valore e ha molti giovani. Juric è bravo nello sviluppare le qualità dei nostri giocatori, soprattutt­o se loro sono pronti a recepire le conoscenze del mister. I giovani però vanno aiutati e ci vuole un grande lavoro di allenament­o per farli diventare sempre più bravi».

Differenze Juric lo sta dosando, ha spiegato che Schuurs ha bisogno di crescere sul piano tattico perché con l’Ajax si muoveva in una difesa a quattro, adesso sta imparando quella a tre. Col Sassuolo, l’olandese è stato il più bravo dei granata sia in fase di marcatura che in impostazio­ne. Non sarà facile entrare nel gruppo oranje. Van Gaal come difensori centrali può contare su De Ligt (che però nel Bayern sta balbettand­o), De Vrij (come sopra), Van Dijk, Aké, Timber e Martins Indi. E ne usa di solito due. Ma Schuurs è un tipo tosto.

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