Il percorso è molto veloce L’Italia deve osare
Con tutte le differenze tra Under 23 e professionisti, sia come distanza (169 contro 266) sia per il meteo (ieri pioggia, domani sole), il percorso cittadino di Wollongong è molto veloce. L’ultimo chilometro è in discesa, a crono si sono toccati i 73 km all’ora e il gruppo degli Under 23 ha recuperato 7-8” in 1000 metri. Strade larghe, si farà velocità tutto il giorno ed è proprio questo l’aspetto che alla fine sarà più pesante per il fisico dei corridori. Senza radioline, bisognerà essere accorti e annusare il “vento” del gruppo. Perché è impensabile anche inseguire, se si viene tagliati fuori. Il monte Keira è a oltre 220 chilometri dall’arrivo, e diventerà una passerella solo per i fuggitivi di giornata. Piuttosto, lo strappo di Mount Pleasant ha due gradoni, e sul secondo si scatenerà l’inferno. Ci vuole la forza di un fenomeno per fare la differenza da solo: non è la salita di Gallisterna di Imola né il toboga di Lovanio in Belgio. Questo è un circuito di potenza pura, dove si vince di forza. E l’Italia? Inutile andare al massacro da lontano. Piuttosto, saper sfruttare il fatto che non siamo favoriti. Possiamo anche agire di rimessa, ma dobbiamo osare con intelligenza: Bettiol, Trentin e Bagioli lo sanno. E comunque una maglia azzurra non si lascia mai andare via... È la Squadra.