Federer, nessuno può raccogliere l’eredità Il suo carisma ci accompagnerà per anni
Servirebbe un’enciclopedia con diversi volumi per descrivere e raccontare ciò che Roger Federer ha rappresentato per il tennis e per lo sport in generale. Anzi, il verbo andrebbe coniugato al presente e al futuro, perché una figura gigantesca come quella del Maestro svizzero continuerà a influenzare la cultura popolare e l’immaginario collettivo per tanti anni a venire. Del resto Federer è stato un simbolo assoluto, un’icona capace di trascendere la sua disciplina per diventare un fenomeno globale patrimonio di tutti e non soltanto di una parte. L’eleganza dei suoi gesti, il suo stile composto e mai sopra le righe, il comportamento irreprensibile verso il suo sport e verso gli avversari hanno contribuito a creare attorno a lui un’aura magica che ha affascinato milioni di adepti in tutto il mondo, anche quelli che prima del
suo avvento magari non avevano mai guardato una partita di tennis.
Non è mai accaduto, nella storia dello sport, di solito terreno di feroci contrapposizioni, che un giocatore attraversasse i confini
non solo materiali e geografici del tifo, ma anche quelli più passionali dell’anima, per trasformarsi in un idolo senza confini, conosciuto, apprezzato e amato in ogni angolo del pianeta. Roger, attraverso un talento che illuminava gli occhi e il cuore, ci ha fatto credere
per vent’anni che il tennis fosse uno sport semplice, trasformando in realtà, sul campo, colpi che per gli altri erano semplicemente irrealizzabili. Certamente, altri giocatori hanno ottenuto oppure otterranno risultati migliori, dal punto di vista numerico, ma nessuno potrà mai avere l’impatto che Federer ha esercitato sul tennis nella sua intera carriera. Gli stessi Nadal e Djokovic, gli altri due componenti di una generazione irripetibile di fenomeni, hanno raggiunto la completa maturazione tecnica attraverso i miglioramenti indotti dalla loro volontà di raggiungere il livello dello straordinario rivale, che dunque ha segnato il confine oltre cui spingersi per stare con lui lassù.
A questo punto, è lecito domandarsi chi possa raccogliere l’eredità di Federer, non soltanto dal punto di vista tecnico e di impatto dei risultati sul circuito, ma anche da quello emozionale. Ebbene. la risposta è molto semplice: nessuno.
Nessuno perché le leggende non si possono riprodurre, i miti non hanno successori. È accaduto con Rod Laver, è accaduto con Bjorn Borg. Certamente il tennis ci ha abituato a sopravvivere al ritiro dei grandi campioni ed è sempre stato capace di rigenerarsi, perciò arriveranno tennisti che segneranno determinati periodi a suon di vittorie. Ma l’impronta che Roger lascia è incancellabile e soprattutto nessuno potrà calpestarla mai con lo stesso, straordinario carisma.