Gabi la sola stella ma tanta esperienza Il c.t. fa i miracoli
di
Valeria Benedetti
Sarebbe in crisi da ricambio generazionale da almeno dieci anni. Eppure è sempre lì. Seconda a Tokyo, seconda all’ultima Vnl, il Mondiale è il suo vero tallone d’Achille: non l’ha mai vinto e nel 2018, dopo tre podi consecutivi, è arrivata settima. Il c.t. Zé Roberto regge il timone dal 2003, un record, e, dopo i fasti di due ori olimpici (2008 e 2012), dimostra la sua bravura traendo il meglio da quello che ha. Una squadra che è meglio non dare mai per spacciata anche se in finale di Nations League quest’anno l’Italia l’ha strapazzata senza esitazione.
Come gioca Il Brasile non ha opposti: finita l’era di Sheilla e con Tandara squalificata per doping, il c.t. non è riuscito a trovare finora una sostituta all’altezza. Si è destreggiato con Rosamaria (ex Novara), ora riciclata in banda, e ha convocato Kisy, una 2000 promettente ma tutta da verificare, e Lorenne, più esperta ma reduce da un anno nel campionato giapponese. Sul cammino del rinnovamento ha perso, per ora, Ana Cristina, 18enne col marchio del fenomeno che però ha rinunciato alla Nazionale dopo la Vnl, in compenso ha richiamato al centro la 41enne Carol Gattaz. Il punto di forza è ovviamente la capitana Gabi, vincitutto col Vakifbank Istanbul, uno dei posti 4 più forti e completi in circolazione. Per il resto molta esperienza in regia con Macris e il gioco veloce e, quando ci riesce, spettacolare, tipico della scuola sudamericana. Una mina vagante