La Gazzetta dello Sport

Gong è il pilastro per tornare in alto dopo l’Olimpiade

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n bacino vastissimo e una tradizione che ha portato in bacheca tre ori olimpici. La Cina fa sempre paura anche se al Mondiale si presenta senza le sue stelle Zhu Ting and Zhang Changning, martoriate da problemi fisici che le hanno costrette a rinunciare al Mondiale. Assenze che l’hanno vista protagonis­ta di un’estate un po’ opaca in cui ha ceduto nella coppa asiatica, manifestaz­ione che ha sempre dominato, a sorpresa in finale col Giappone e ha terminato al sesto posto la Nations League (dopo aver perso ai quarti con l’Italia).

Come gioca Viste le due assenze pesanti, la giocatrice più importante è Gong Xiangyu, 25 anni, giocatrice versatile che può giocare sia da opposta che da schiacciat­rice e che diventa il punto di riferiment­o del gioco cinese. Non altissima ma molto esplosiva, l’attaccante del Jiangsu Zenith Steel si caricherà molto il peso dell’attacco asiatico.

Per il resto l’allenatore Bin Cai, che ha preso in mano la squadra dopo l’addio della storica allenatric­e Jenny Lang Ping, sarà un esordiente al Mondiale così come otto delle sue giocatrici. Molte invece le conferme rispetto all’Olimpiade dello scorso anno. Velocità ma anche potenza nella squadra asiatica che ha fretta di tornare nell’élite del volley dopo la delusione olimpica (è stato il peggior risultato ai Giochi per la Nazionale asiatica) in uno sport che l’ha vista sempre ai vertici delle classifich­e mondiali. Saranno molto motivate.

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