La Gazzetta dello Sport

Le mani di Poulter per raddoppiar­e dopo le Olimpiadi

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Le campioness­e olimpiche in carica sono la squadra da battere. Nonostante abbiano salutato rispetto a Tokyo Larson, Bartsch e Hill, la squadra guidata da Karch Kiraly, un monumento vivente nel volley mondiale, venderà cara la pelle. Oltre all’esperienza del coach, che ha già portato gli Usa alla vittoria nel Mondiale nel 2014 con finale a Milano, la selezione può contare su un bacino ampio di giocatrici che arrivano dai college.

Come gioca Quinto posto alla Nations League eliminati ai quarti dalla Serbia, gli Usa sono comunque una squadra ostica che fa del lavoro maniacale in palestra il suo punto di forza. Kiraly ha comunque a disposizio­ne giocatrici con un buon patrimonio di esperienza a cominciare dalla coppia di palleggiat­rici: Poulter e Carlini, la prima ingaggiata l’anno prossimo da Novara, la seconda passata sempre da Novara e Scandicci, sono fedelissim­e di Kiraly e interpreta­no fedelmente il credo del c.t. Il gioco degli Stati Uniti può contare sulla forza d’attacco di Kelsey Robinson mentre al centro si rivede Haleigh Washington. Qualche punto interrogat­ivo lo lascia il ruolo di opposto: Jordan Thompson è stata lasciata a casa per non ben chiariti problemi fisici e quindi dall’Olimpiade rimane in carica la mancina Annie Drews affiancata da Danielle Cuttino. Bisognerà vedere se l’esperta opposta, protagonis­ta della vittoria olimpica proprio dopo un infortunio della Thompson, riuscirà a ripetersi. Sono rimaste a casa Plummer e Frantti, oltre a Hancock e Rettke

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