La Gazzetta dello Sport

Tripletta di Mitrovic e il sigillo di Lukic Così la Serbia dilaga

La Svezia parte forte ma il bomber del Fulham ribalta tutto. Assist di Vlahovic

- di Marco Guidi INVIATO A BELGRADO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ti aspetti Vlahovic e la Juve, ma la scena della notte di Belgrado se la prendono un altro centravant­i, Aleksandar Mitrovic, e un calciatore del Toro, Sasa Lukic. Il bomber del Fulham, che scippa la maglia numero “9” proprio a Dusan, con una tripletta ribalta la Svezia, aiutato dalla perla del granata, e regala tre punti alla Serbia nel Gruppo 4 della fascia “B” di Nations League. Un successo, quello per 4-1 della selezione di Dragan Stojkovic, che in realtà cambia poco nell’economia del girone, almeno per la promozione in “A”: la Serbia dovrà comunque vincere in Norvegia all’ultimo turno per guadagnars­i l’accesso all’elité della manifestaz­ione. Diverso il discorso per la Svezia, che dovrà vincere con la Slovenia per evitare la retrocessi­one in Fascia “C”.

“Italiani” ed ex Eppure ad aprire la gara è una giocata pazzesca di Kulusevski. L’ex Juve, rigenerato dalla cura di Antonio Conte al Tottenham, al 15’ regala un pallone d’oro che Claesson deposita alle spalle di Milinkovic. La Serbia, infarcita di calciatori della Serie A (i due Milinkovic, Lukic, Kostic e Vlahovic nell’undici iniziale, mentre la Svezia schiera il solo Hien del Verona), reagisce subito, con il primo ruggito di Mitrovic: stacco di testa su cross di Zivkovic e 1-1 al 18’. E gli italiani? Lukic e Milinkovic dominano a metà campo, mentre Kostic imperversa sulla fascia sinistra. All’appello, nel primo tempo, manca solo un volitivo Vlahovic, che per ben due volte però si mangia la chance per il raddoppio. Prima, su cross al bacio di Kostic al 21’, calcia fuori in spaccata a due passi dalla porta. Poi, su assist delizioso di Milinkovic al 32’, si fa murare sul primo palo da Olsen. La Svezia, con diverse assenze (Isak la più pesante), è poca cosa. Milinkovic è comunque attento in presa sul tiro da fuori di Svanberg. E proprio prima dell’intervallo, Mitrovic concede il bis, sempre con una gran zuccata, su corner di Tadic.

Dusan assist e Lukic gol Il 2-1 non cambia il canovaccio del match, con la Serbia, schierata da Stojkovic con un super offensivo 3-4-1-2 (due punte vere come Vlahovic e Mitrovic, Tadic libero di inventare, Zivkovic e Kostic a spingere sulle fasce e Milinkovic da interno di centrocamp­o) parte subito all’attacco. Visto che il periodo sottoporta non è dei migliori, Vlahovic al 5’ della ripresa si inventa uomo assist: la palla che recapita con il contagiri per la facile conclusion­e di un liberissim­o Mitrovic è da fantasista, più che da bomber. E infatti manda in tilt anche l’assistente bulgaro Valkov, che segnala un fuorigioco inesistent­e. Ci pensa il Var a restituire giustizia a tanta grazia, con esplosione di gioia dei tanti bambini delle scuole sugli spalti, dato che l’ex Marakana, oggi Rajko Mitic, è ancora chiuso al pubblico per le frequenti intemperan­ze dei tifosi locali. Sotto 3-1, la Svezia ci prova con l’orgoglio, ma si espone ancora di più agli attacchi dei padroni di casa. Così al 25’ il centrocamp­ista del Torino Lukic cala il poker con un sinistro a giro di rara bellezza, su passaggio del veronese Lazovic. Partita finita. Stojkovic al 90’ toglie Vlahovic per far spazio a Jovic: Dusan ancora a secco, ma in crescita. Una buona notizia per la Juve, sempre che venga coinvolto come in nazionale.

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LAPRESSE Indomabile Aleksandar Mitrovic, 28 anni, autore di una tripletta

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