Napoli, attacco super Victor è quasi pronto: aggiunge potenza e gol E manca Osimhen...
Simeone e Raspadori hanno lanciato gli azzurri Il nigeriano in panchina a Cremona il 9 ottobre?
Ha ragione Luciano Spalletti quando dice: «Pensavate fossimo Osimhen-dipendenti e invece non è così». Vero, perché da quasi quattro partite il nigeriano è fermo per infortunio e il Napoli ha vinto tutte le gare successive, mettendosi in testa alle classifiche per punti e anche per gol segnati. Tutto questo significa che oggi staff tecnico e medico possano lavorare con maggiore serenità e senza fretta sul recupero del centravanti che Aurelio De Laurentiis ha valutato oltre cento milioni di euro.
Fibre da velocista Osimhen si è fermato nella notte magica con il Liverpool dopo che per 40’ era stato l’incubo della difesa Reds, colpendo un palo, procurandosi un rigore che poi ha sbagliato, comunque “aprendo” in lungo e in largo la terza linea di Klopp, l’uomo che perde sempre a Napoli. Lesione di secondo grado del bicipite femorale destro, proprio il classico infortunio da velocista. Era il 7 settembre e si parla di 4-5 settimane per il recupero completo. «Ora bisogna riallenarlo per sopportare certi stress biomeccanici spiega alla radio ufficiale, Kiss Kiss Napoli, il medico Canonico -. La settimana prima della Cremonese, il 9 ottobre, diventa cruciale, se la settimana prossima i progressi saranno buoni e la cicatrizzazione della lesione si completa e riusciamo a riportarlo alla condizione organica e nei valori di forza, allora da quel punto la guarigione completa arriva dopo alcuni allenamenti. Victor, tra l’altro, indossa ancora la maschera per avere quel plus di tranquillità e protezione. Clinicamente però lui è completamente guarito». Insomma nessuna fretta, perché una ricaduta sarebbe imperdonabile con 12 partite in 43 giorni, a cominciare da sabato prossimo.
Cosa dà in più I numeri ci dicono che la staffetta, se così possiamo definirla, Raspadori-Simeone ha funzionato benissimo. Agendo anche da variazione tattica per scompigliare le difese avversarie. Col bolognese si cerca il triangolo stretto per arrivare in area, con l’argentino si punta su profondità, fisicità e gioco di testa. Allora Osimhen non serve più? Tutt’altro, perché anche a confronto dei dati con gli altri due che hanno preso il ruolo da centravanti, ci rendiamo conto che nessuno tira quanto il centravanti africano. Fortissimo di testa e soprattutto, come scrivevamo a proposito del Liverpool, Victor con i suoi strappi in velocità costringe i difensori a recuperi e perdite di posizione che possono favorire gli inserimenti dei compagni. Quando rientrerà, presumibilmente partendo dalla panchina, potrà rivelarsi un’arma micidiale con una difesa avversaria già provata.
I tocchi in area Ma c’è un’altro dato in cui Osimhen si distingue se sommiamo i tocchi in area di Simeone (13) con quelli di Raspadori (16) siamo sempre sotto il valore del nigeriano che per ben 37 volte ha toccato palla nell’area avversaria. Questo significa mettere in subbuglio i difensori marcatori, tenere su di loro una pressione continua che alla fine paga, in termini di gol: per il centravanti e per l’intera squadra. Il tutto significa per Spalletti ricchezza di soluzioni, che non per forza significa esser tutti sempre titolari. Ma Raspadori e Simeone si sono già calati nel ruolo che gli compete, tanto che tre dei quattro gol segnati dai due sono arrivati partendo dalla panchina. Soluzioni anche tattiche. Perché per esempio Raspadori con lo Spezia ha segnato quando si è spostato un po’ a sinistra e aveva Simeone in mezzo. Così come è probabile che vedremo l’argentino in coppia con Osimhen nei finali di gara che non si riescono a sbloccare (è capitato per una decina di minuti col Lecce). Insomma appena anche Osimhen starà bene, il Napoli avrà una serie di soluzioni in attacco invidiabili non solo in Italia ma anche in Europa. E con Victor il volo potrà essere più lungo.