La Gazzetta dello Sport

Spinazzola: «Mi manca ancora qualcosa Devo lavorare di più per tornare a posto»

«Mancini mi capisce. L’infortunio al tendine d’Achille è fra i peggiori per un calciatore»

- Di Chiara Zucchelli ROMA

Avrebbe potuto, non essendo infortunat­o, regalarsi un lungo fine settimana di vacanza, Leonardo Spinazzola. Eppure prima ha chiesto al c.t. Mancini di non chiamarlo in Nazionale, poi è rimasto sempre a Trigoria ad allenarsi perché sa perfettame­nte che il suo fisico non è ancora al 100%. Il paragone, magari scontato ma corretto, è quello con Nicolò Zaniolo: la scorsa stagione il numero 22 gialloross­o stava bene, era a posto, ma per ritrovare esplosivit­à e la completa estensione delle ginocchia ha avuto bisogno di tempo, partite, sensazioni, allenament­i. Per Spinazzola è lo stesso ed è per questo che, intervenen­do in un podcast organizzat­o dalla società, ha detto chiarament­e le cose come stanno: «Questo infortunio è uno dei peggiori per un calciatore, anche per le mie caratteris­tiche che si basano sulla velocità. Qualcosa mi manca sull’appoggio, quando devo andare sull’avampiede, ma cerco di riprendere il più possibile. Non andare in Nazionale è stata una mia richiesta, Mancini ha capito e mi ha concesso questi dieci giorni per lavorare, per rimettermi a posto e fare dei lavori specifici che mi mancano da luglio, per il polpaccio e per tutta la catena muscolare. Ho chiesto questa cortesia al commissari­o tecnico e lui ha capito».

Sensazioni diverse

Spinazzola sperava, dopo l’operazione al tendine di luglio 2021, di tornare in quattro mesi, gliene sono serviti più del doppio ma, almeno, si è tolto la soddisfazi­one di esserci per il finale di stagione e vincere un trofeo: «A maggio mi sembrava che fosse passato un mese dall’infortunio, invece ne erano passati nove dall’ultima partita. È stato tutto normale, forse perché ero talmente felice di rientrare che mentalment­e volavo, Quando abbiamo vinto la Conference League è stata una liberazion­e per me dopo un anno incredibil­e. Ha rappresent­ato la chiusura del cerchio». Oggi le cose sono un po’ diverse, ma Spinazzola non si arrende: allenarsi è l’unica strada per riprenders­i quello che la sorte gli ha tolto. La strada, ne siamo sicuri, è quella giusta.

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LAPRESSE Rincorsa Leonardo Spinazzola, 29 anni, terzino della Roma

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