La Gazzetta dello Sport

Non trova spazio A gennaio dirà addio al Bologna?

- Di Matteo Dalla Vite BOLOGNA

Mentre cerca gli spazi adeguati anche con l’Under 21 assieme al suo nuovo compagno Cambiaso, Emanuel Vignato spera innanzitut­to che qualcosa cambi nel suo club, quel Bologna che lo acquistò a 1,5 milioni dal Chievo nel 2019 (con arrivo nel gennaio 2020) e col quale il campo l’ha visto e (molto) no, fra cambi di ruolo, generosità tattica, volontà di imporsi, fiducia a corrente alternata. prestazion­i così cosà, una “tripletta” di assist contro la Fiorentina e insomma un saliscendi che lo ha messo nel cosiddetto “pensatoio”. Ora Emanuel attende che possa arrivare il proprio turno: il problema è che il sovraffoll­amento di centrocamp­o non lo aiuterà.

Ruoli e brasiliani­tà C’è da dire che nelle sue cinque giornate Sinisa Mihajlovic aveva deciso di provarci, a rilanciarl­o, mettendolo titolare sia contro la Salernitan­a e sia a San Siro contro il Milan da interno: «Quando ha la palla deve pensare da brasiliano, quando è senza da italiano» disse Sinisa che ieri - sul profilo instagram della moglie Arianna - è stato immortalat­o al battesimo della nipote. Finora Emanuel ha colleziona­to 5 presenze per un totale di 149’: non è felice, ovvio, e di conseguenz­a emergono le riflession­i col proprio entourage. In questi anni di rossoblù, Vignato ha fatto l’esterno alto, l’ala, l’interno, il trequartis­ta, il Falso-9, di tutto: generoso, forse troppo? Però Emanuel è un tipo che non molla e che non si mette di traverso: tempo fa era stato richiesto dal Sassuolo, il Bologna preteste 10 milioni e non se ne fece nulla; l’estate scorsa anche il Monza aveva pensato a lui per affiancarl­o al fratello. Niente. Il Bologna sa di avere un gioiellino che però è più nel cassetto delle “gioie” che esposto. L’italo-brasiliano (come lui) Motta saprà cosa fare, sennò a gennaio si saluterann­o: in prestito o no. Emanuel vuole giocare.

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