La Gazzetta dello Sport

«Al Nizza imparo: meno tattica ma ritmo più alto»

«In Ligue1 tanti uno contro uno: così si cresce. Che differenza con la Serie A...»

- Di Alex Frosio

Studiare all’estero è una delle esperienze più utili che un ragazzo italiano possa fare nel suo percorso formativo. Vale anche per il calciatori. Mattia Viti sta facendo il suo “Erasmus” al Nizza, che in estate lo ha acquistato dall’Empoli per 15 milioni. Un investimen­to non da poco su un giovane di grandi mezzi tecnici e sicura personalit­à. Mostrati fin dal debutto in Serie A, il 22 settembre 2021 a Cagliari. A giugno ha esordito con l’Under 21 azzurra, in Svezia, e proprio dal ritiro degli azzurrini, che domani affrontano il Giappone in amichevole a Castel di Sangro, ha raccontato il primo mese e mezzo da… Vitì. Con l’accento sulla i, alla francese. «Andare all’estero è un’esperienza che consiglio vivamente, perché nel profondo come uomo ti cambia tanto. Ti mette a confronto con un realtà che non conosci, con una lingua che non conosci. Io non ho mai studiato il francese, e allora devi metterti alla prova, dare il massimo per ambientart­i».

Dalla Serie A alla Ligue1

I tecnici federali – nell’estate che ha portato via dall’Italia lui, Lucca, Casadei – hanno sottolinea­to come un ragazzo che va a giocare fuori, quando torna (se torna) lo fa con un bagaglio tecnico arricchito, perché si è confrontat­o con una realtà e con un campionato diversi. Ecco, serve anche per capire cosa manca al calcio italiano, e Viti ha le idee abbastanza chiare: «La differenza maggiore tra la Ligue1 e la Serie A riguarda il ritmo, più alto. Quando il pallone va sugli attaccanti, sugli esterni, sistematic­amente ti puntano. Io da difensore sto notando tanto uno contro uno, invece in Italia c’è più giro palla, più tatticismo. Ma io credo che un calcio di uno contro uno sia più bello da giocare e da guardare. Sì, c’è meno tattica, ma a livello individual­e ti aiuta tanto a crescere, ti fa aumentare di consapevol­ezza e di coraggio».

Azzurro Italia Con l’Under 21, invece, Viti ritrova il concetto di squadra: «Il nostro punto di forza sta in due parole: gruppo e qualità. Abbiamo tanti giocatori bravi a livello di tecnica, poi la differenza la fa il gruppo. La conferma si è vista con l’Inghilterr­a: dopo un primo tempo difficile i cambi ci hanno dato una marcia in più che ci ha aiutato. È la forza del gruppo, in cui non ci sono invidie. E Nicolato è la prima cosa che ci dice sempre, l’importanza del gruppo». La dichiarazi­one assume ancora più importanza consideran­do che Viti è stato uno di quattro che sono usciti dopo il “primo tempo difficile” con gli inglesi. L’azzurro del resto è entrato nel sangue di Mattia da piccolo: «Berlino 2006. Avevo solo 4 anni ma per me è un ricordo indelebile quando andai con tutta la famiglia a festeggiar­e a casa dei miei nonni».

Azzurro Empoli

Viti non dimentica naturalmen­te nemmeno l’azzurro dell’Empoli: «Sono stato lì 13 anni, per me non era una società ma una famiglia. Era casa mia. Che l’Empoli lavori bene sui giovani non lo scopro certo io. ne ho parlato con Cambiaghi e lui si è già accorto di essere arrivato nel posto giusto per crescere bene. Lì i ragazzi vengono lanciati e se sbagliano non fa niente, vengono provati e riprovati. Io ho avuto la fortuna ho avuto la fortuna di giocare con un grande come Romagnoli per 3 anni, dal primo giorno mi ha preso sotto la sua ala, in campo ma anche fuori. Ora al Nizza gioco con Dante, la cui carriera parla da sola. La Serie A continuo a guardarlo se posso, prima di tutto l’Empoli: ci sono grandi giocatori, e dai giocatori più forti si capiscono movimenti che provo a imparare e ad apprendere per migliorare». Il prossimo obiettivo è un gol, magari proprio con l’Under 21: «Contro l’Inghilterr­a ci sono andati vicino (colpo di testa salvato sulla linea da Brewster, ndr) ma andarci vicino non conta. Spero e sogno come primo gol proprio di farlo in azzurro, con questi compagni meraviglio­si e con un tecnico come Nicolato, che oltre a essere una persona di cuore è uno che non si fa problemi, fa giocare chi ritiene pronto». E Mattia lo è sempre di più.

Il primo ricordo azzurro? Berlino 2006 e la festa a casa dei nonni

Empoli è stata casa mia: è il posto ideale per un giovane Mattia Viti Difensore dell’Under 21

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AFP Rossonero Viti con la maglia del Nizza, 13O in Ligue 1

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