La Gazzetta dello Sport

«Leao vuole restare al Milan De Ketelaere top Con Cardinale cresceremo»

Il d.t. rossonero: «Rafa? L’accordo con lui si può trovare, i grandi giocatori vanno pagati per il loro valore. I più forti vorremmo tenerli, non abbiamo bisogno di cedere»

- Di Luca Bianchin INVIATO A TRENTO

Al rinnovo gli abbiamo detto che deve considerar­si calciatore al 100%. Cosa farà dopo che smetterà? Farà Zlatan, è il suo ruolo

Di lui non conoscevo la carica, l’energia che sprigiona. Ci diciamo le cose e allora discutiamo, litighiamo, è un sanguigno

L’assalto delle big? Beh, c’è stato un “non vi presentate neanche”. Per Theo? Lo avete detto voi… Ma non solo per lui

L’eleganza è un’attitudine, diceva una vecchia pubblicità. Paolo Maldini parla di Roger Federer al Festival dello Sport e chi ascolta non può non pensare che i due uomini siano della stessa specie, che per lo stile – non per i risultati, per quanto enormi - saranno ricordati. Maldini parla di Milan e di vita, si commuove senza piangere, punge senza usare la spada, soprattutt­o spiega a che punto è la sua vita e a che punto è la vita del Milan.

Lo scudetto 2022 avrà sempre un posto nella vita di Paolo Maldini. Chiudendo gli occhi, quali immagini tornano in mente?

«Il giorno di agosto in cui ho firmato per il Milan. I momenti di difficoltà, in cui non mi sentivo né pronto né adeguato. Poi l’ultima partita e la festa in piazza Duomo».

Il tema più delicato nel postscudet­to: il rinnovo di Rafael Leao. Qual è la situazione?

«Leao ha una situazione difficile che deriva dal passaggio al Lilla, questo lo sta condiziona­ndo molto e ha fatto sì che i nostri interlocut­ori spesso siano cambiati. Rafa però è grato a noi e a me interessa quello che ci dice lui». E lui che cosa dice? «Rafa capisce che il percorso nei prossimi anni deve essere al Milan, lo capisce e ce lo dice. Poi ci sarà una trattativa ma noi sappiamo che i giocatori forti vanno pagati per il loro valore. Se la squadra crescerà ancora, Leao avrà tutto per competere al massimo. Poi certo, non esiste un incedibile per tutte le squadre del mondo».

3 Possiamo dire che ci sono buone possibilit­à di trovare un accordo con lui e lo Sporting? «Sì, con lui sì. Con lo Sporting Lisbona noi non c’entriamo nulla».

Intanto, avete puntato su De Ketelaere. Perché lui?

«A dire la verità, noi abbiamo provato a prendere Botman. In quel caso, per la trequarti avremmo virato su un prestito. L’idea era non prendere giocatori medi, noi dobbiamo prendere giocatori di grandissim­a prospettiv­a e Charles è uno di loro. Dobbiamo aspettarlo ma abbiamo pochissimi dubbi su di lui».

Per Maldini è un giocatore forte, si può dire?

«Sì, è forte da tanti punti di vista, è 1.92, è forte di gambe, è forte di testa, ha caratteris­tiche di altissimo livello».

Ibrahimovi­c invece come sta?

«Al rinnovo, gli abbiamo detto subito che deve considerar­si un calciatore al 100%. Ha un po’ questa ansia di dover smettere ma deve stare tranquillo, la vita gli ha sempre sorriso». Che farà dopo, nella vita? «Farà Zlatan. Punto. Quello è il suo ruolo».

E Giroud, l’uomo del momento, che giocatore è?

«Giroud è un campione. Ha vinto un Mondiale, è esemplare, umile, lavora duro. E nei momenti difficili, chi viene fuori? Il campione».

Giroud è stato preso da Maldini e Massara per un milione. Si può raccontare un dietro le quinte di questa coppia di successo ma silenziosa?

«Ricky ha la mia età e una visione diversa dalla mia. È un grandissim­o conoscitor­e di calcio e un grandissim­o lavoratore, condivide i miei principi della vita. Viviamo in simbiosi, siamo una coppia di fatto».

C’è un giocatore che vi ha fatto litigare?

«Vi faccio un esempio diverso: Kjaer. A me piaceva ma non lo conoscevo nei dettagli, invece lui ha insistito davvero molto per prenderlo».

Esiste un calciatore per cui avete detto un no, ancora non pubblico, a una straniera?

«Beh, c’è stato un “non vi presentate neanche”».

Per Theo?

«Lo avete detto voi… Beh, non solo per lui, anche per altri. Se poi si presentera­nno, vedremo: i più forti vorremmo tenerli, non abbiamo bisogno di cedere, ma gli incedibili non esistono più».

Un’estate fa non avevate grande budget, eppure è noto il messaggio mandato a Gordon Singer a Natale 2021: vinciamo lo scudetto.

«C’era una idea da trasmetter­e, l’idea che potevano vincere. Io sono un grande sognatore. A Natale non avevamo budget, poi la Juve ha preso Vlahovic, l’Inter Gosens e allora un piccolo budget è spuntato. Io allora ho detto “non lo voglio, siamo forti così”. La cosa bella dello scudetto scorso è questa, tutti

Non andremo mai oltre i limiti economici Per competere, dovremo aumentare i nostri ricavi

sono stati protagonis­ti, anche Tatarusanu e mio figlio Daniel. Nessuno è rimasto a margine, grazie anche a Pioli che in questo è veramente fantastico».

A proposito, com’è Pioli nel privato di Milanello?

«Di lui non conoscevo la carica, l’energia che sprigiona. E’ incredibil­e. Non prende alibi, è un leader nato, ci diciamo le cose e allora discutiamo, litighiamo, Stefano è un sanguigno».

Dai Singer a Cardinale. Com’è questo personaggi­o che ancora non conosciamo?

«Gerry ha energia e ascolta, questo mi piace molto. L’idea trasmessa è di continuità tra Elliott e RedBird, che ha preso un club risanato e adesso dovrebbe riuscire a risalire verso obiettivi più grandi».

Cardinale ha fatto promesse?

«Io non ho promesse, ma posso farne una: non andremo mai oltre i limiti economici. Per competere, dovremo aumentare i nostri ricavi e il nostro monte ingaggi. In questi tre anni i ricavi sono molto aumentati, è normale che ora si debba andare anche a investire. Siccome si parla di continuità tra proprietà, è arrivato il momento, con gradualità, di rispettare il progetto che prevede un incremento dello sforzo economico in base ai ricavi. Non faremo niente che non sia nelle nostre possibilit­à economiche. La ventesima della Premier ha budget superiore al nostro, noi abbiamo storia e più idee».

Altri tempi rispetto a Berlusconi.

Il presidente si fa sentire?

«Mi ha chiamato ultimament­e per consigliar­mi un acquisto, ma non vi dirò mai quale… Spesso chiama Pioli e la cosa che consiglia più spesso è non giocare troppo col portiere, cosa che noi facciamo. Quando Maignan rilancia a 80 metri e facciamo gol, dice “avete visto?»”.

E Galliani? Qui al Festival ha detto parole bellissime sulla famiglia Maldini.

«Galliani è milanista, ma milanista milanista. Vi racconto questa: quando l’arbitro non ci ha dato quel gol con lo Spezia, dopo 15 giorni è andato ad arbitrare il Monza. Entrato in spogliatoi­o, Galliani lo ha travolto: “Ma come si permette?”. Negli anni io e Galliani abbiamo avuto qualche incomprens­ione ma ora il rapporto è fantastico. La nostra era una visione un po’ miope di chi fosse l’altro, ora devo dire che è un grandissim­o dirigente. Lunga vita a Galliani».

Sentite di essere pronti per le grandi notti europee di primavera, come ai loro tempi?

«La voglia c’è: siamo il Milan e la storia parla per noi. Siamo più forti del 2021 anche se no, non siamo pronti ad arrivare sempre in semifinale o finale. E’ un discorso matematico: se hai ricavi di un certo tipo, arrivi a un certo risultato».

I ricavi chiamano il discorso stadio. Meglio uno stadio con l’Inter o da soli?

«Non è un problema condivider­e lo stadio. San Siro è pieno di ricordi per me e i milanisti ma la domanda è un’altra: vogliamo vivere di ricordi o creare qualcosa di nuovo?».

Quello che resta invece è il ruolo di Paolo Maldini, garante dei milanisti.

«Mi sento un garante del tifoso, lo sento più di tanti altri e sì, è questo che mi piace del mio ruolo».

L’Europa? Siamo il Milan e la nostra storia parla per noi Siamo più forti del 2021

Ha energia e ascolta. RedBird ha preso un club risanato,ora dovrebbe riuscire a risalire verso obiettivi più grandi

Mi ha chiamato ultimament­e per consigliar­mi un acquisto, ma non dirò mai quale… Spesso chiama Pioli per dargli consigli

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2. I tifosi con una sciarpa dedicata al d.t. al Festival dello Sport di Trento 3. L’abbraccio con Stefano Pioli, 56, il 22 maggio scorso a Reggio Emilia 3
GETTY/MONTANA Dna rossonero 1. Paolo Maldini, 54 anni, con Rafael Leao, 23: il portoghese è arrivato dal Lilla nell’agosto 2019, alla prima stagione dell’ex capitano da d.t. del Milan 2. I tifosi con una sciarpa dedicata al d.t. al Festival dello Sport di Trento 3. L’abbraccio con Stefano Pioli, 56, il 22 maggio scorso a Reggio Emilia 3
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Su Zlatan Ibrahimovi­c
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Su Gerry Cardinale
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Su Silvio Berlusconi

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